Impero sovietico: differenze tra le versioni

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==Alleati della Russia==
Dopo la fine della [[guerra fredda]], e la [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]], alcuni Stati dell'Impero sovietico hanno formato la [[confederazione di Stati]] detta [[Comunità degli Stati Indipendenti]] (CSI) e l'[[alleanza]] difensiva nota come [[Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva]] (CSTO), mantenendo così strette relazioni con la [[Russia]], sebbene quest'ultima non sia in grado di esercitare su di loro, per volume economico, militare e politico, la stessa [[egemonia]] che l'URSS esercitava direttamente sull'Impero sovietico. [[Vladimir Putin]] è salito al potere nel [[2000]] e ha progressivamente attuato l'esercizio di un'aggressiva [[politica estera]], talvolta detta "Nuovo Impero Russo", determinata a incrementare l'infuenza russa in quanto [[grande potenza]] negli affari regionali e internazionali [[geopolitici]], come nella [[seconda guerra in Ossezia del Sud]] del 2008, nell'illegale [[occupazione russa della Crimea]] dal 2014 e nell'attuale [[guerracrisi russo-ucraina]].<ref>{{cita web|lingua=en|titolo=Former White House Official: Putin Wants 'New Russian Empire'|sito=[[National Public Radio]]|data=21 marzo 2014|accesso=22 marzo 2021|url=https://www.npr.org/sections/thetwo-way/2014/03/21/292456952/former-white-house-official-putin-wants-new-russian-empire?t=1616195452546}}</ref><ref>{{cita web|lingua=en|titolo=Putin's Ukraine War Is About Founding a New Russian Empire|sito=[[Newsweek]]|data=6 marzo 2015|accesso=22 marzo 2021|url=https://www.newsweek.com/putins-ukraine-war-about-founding-new-russian-empire-319832}}</ref><ref>{{cita web|titolo=PAROLE D’ORDINE GRANDE POTENZA E TERRA RUSSA|autore=Adriano Roccucci|sito=Limesonline.com|data=16 luglio 2020|accesso=22 marzo 2021|url=https://www.limesonline.com/cartaceo/parole-dordine-grande-potenza-e-terra-russa}}</ref>
 
La Russia è stata affiancata da altri alleati tra cui la [[Siria]] di [[Bashar al-Assad]], la [[Turchia]] di [[Recep Tayyip Erdoğan]], l'[[Egitto]] di [[Abdel Fattah al-Sisi]] e l'[[Iran]].<ref>{{cita web|lingua=en|sito=[[The New York Times]]|titolo=What Does Putin Really Want?|data=25 giugno 2019|accesso=20 marzo 2020|url=https://www.nytimes.com/2019/06/25/magazine/russia-united-states-world-politics.html}}</ref>
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==Residui dell'Impero sovietico, rimozione e decomunizzazione==
===In Ucraina===
[[File:Falling of Lenin in Khmelnytskyi park.jpg|thumb|right|Abbattimento di una statua di [[Lenin]] a [[KhmelnytskyiChmel'nyc'kyj]].]]
 
La [[Repubblica Socialista Sovietica Ucraina]], in quanto repubblica costituente dello Stato sovietico, era uno dei soggetti più pesantemente influenzati dal [[Governo dell'Unione Sovietica]] ed è tutt'oggi soggetta alla pratica delle "misure attive" russe,<ref group="IS">Le "misure attive" (in russo: активные мероприятия; ''aktivnye meropriyatiya'') implicano una [[guerra politica]] condotta dal governo sovietico a partire dagli [[anni 1920]] e include programmi offensivi tra cui [[disinformazione]], [[propaganda]], [[inganno]], [[sabotaggio]], destabilizzazione e [[spionaggio]]. I programmi erano al centro della politica estera sovietica e sono in uso ancora oggi in Russia.</ref> che sono state contrastate da molteplici movimenti popolari.<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|titolo=Beyond Propaganda: Soviet Active Measures in Putin's Russia|autore=Steve Abrams|anno=[[2016]]|volume=15|numero=1|pp=5–31|pubblicazione=Connections|ISSN=1812-1098|url=https://www.jstor.org/stable/26326426?seq=1#metadata_info_tab_contents|accesso=22 marzo 2021}}</ref> L'enorme portata e l'eredità dell'azione segreta sovietica persiste in Ucraina, con una significativa continuità tra passato e presente.<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Olga Bertelsen|anno=2021|titolo=Russian Active Measures Yesterday, Today, Tomorrow|isbn=978-3-8382-7529-1|oclc=1237865841|accesso=22 marzo 2021|url=https://www.worldcat.org/title/russian-active-measures-yesterday-today-tomorrow/oclc/1237865841}}</ref>
 
Il processo di decomunizzazione e desovietizzazione è iniziato subito dopo la fine dell'URSS, dal presidente [[Leonid KravchukKravčuk]], un ex funzionario di alto rango del [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica]].<ref>{{cita web|lingua=en|data=26 novembre 2009|titolo=Ukraine tears down controversial statue|sito=[[BBC]]|accesso=22 marzo 2021|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/8380433.stm}}</ref> Dopo le [[elezioni presidenziali in Ucraina del 1994]], vinte dal filo-russo [[Leonid KuchmaKučma]], il processo è stato quasi completamente interrotto.
 
L'ex presidente ucraino anti-occidentale [[Viktor YanukovichJanukovyč]], oggi in esilio in [[Russia]], è stato giudicato colpevole di [[alto tradimento]] nei confronti dell'[[Ucraina]] per i suoi tentativi di reprimere violentemente le manifestazioni [[Euromaidan]] del [[2014]] e per aver chiesto al [[Presidente della Federazione Russa]] [[Vladimir Putin]] di invadere lo Stato ucraino.<ref name=is7>{{cita web|lingua=en|titolo=Ukraine's ex-president Viktor Yanukovych found guilty of treason|sito=[[The Guardian]]|data=25 gennaio 2019|accesso=22 marzo 2021|url=https://www.theguardian.com/world/2019/jan/25/ukraine-ex-president-viktor-yanukovych-found-guilty-of-treason}}</ref> Successivamente è iniziata l'[[occupazione russa della Crimea]], seguita dalla [[guerracrisi russo-ucraina]] con il sostegno di Putin ai separatisti della [[Repubblica Popolare di Lugansk]] e di [[Repubblica Popolare di Doneck|Doneck]], entrambe non riconosciute. Il noto giornalista Andrew Roth ha descritto questa fase storica come "gli anni più preoccupanti per l'Ucraina dalla caduta dell'Unione Sovietica".<ref name=is7/>
 
Nell'aprile [[2015]], in Ucraina è iniziato un nuovo processo formalizzato di decomunizzazione dopo l'approvazione delle leggi che, tra le altre cose, hanno bandito i simboli comunisti.<ref>{{cita web|autore=Alexander J. Motyl|data=28 aprile 2015|titolo=Decommunizing Ukraine|sito=[[Foreign Affairs (rivista)|Foreign Affairs]]|accesso=22 marzo 2021|url=https://www.foreignaffairs.com/articles/ukraine/2015-04-28/kievs-purge|lingua=en}}</ref> Il 15 maggio dello stesso anno l'allora presidente [[Petro PoroshenkoPorošenko]] ha firmato una nuova serie di leggi che hanno avviato un periodo di sei mesi per la rimozione dei monumenti comunisti (esclusi i monumenti della [[seconda guerra mondiale]]) e la ridenominazione di luoghi pubblici che prendono il nome da temi legati al comunismo.<ref>{{cita web|lingua=en|sito=Interfax-Ukraine|data=16 maggio 2015|accesso=22 marzo 2021|url=https://en.interfax.com.ua/news/general/265988.html|titolo=Poroshenko signs laws on denouncing Communist, Nazi regimes}}</ref><ref>{{cita web|lingua=en|titolo=Goodbye, Lenin: Ukraine moves to ban communist symbols|data=14 aprile 2015|accesso=22 marzo 2021|sito=[[BBC]]|url=https://www.bbc.com/news/world-europe-32267075}}</ref> Inizialmente ciò ha permesso a 22 città e 44 sobborghi di ricevere un nuovo nome.<ref>{{cita testo|url=https://www.pravda.com.ua/news/2015/06/4/7070191/|titolo=В Україні перейменують 22 міста і 44 селища|titolotradotto=In Ucraina, 22 città e 44 sobborghi cambieranno nome|data=4 giugno 2015|accesso=22 marzo 2021|lingua=uk|sito=Pravda.com.ua}}</ref> Successivamente, nel [[2016]], {{formatnum:51493}} strade e 987 città e sobborghi sono stati rinominati, mentre {{formatnum:1320}} monumenti di Lenin e {{formatnum:1069}} monumenti ad altre figure comuniste sono stati rimossi.<ref>{{cita web|lingua=en|data=27 dicembre 2016|accesso=22 marzo 2021|sito=Ukrinform|url=https://www.ukrinform.net/rubric-society/2147127-decommunization-reform-25-districts-and-987-populated-areas-in-ukraine-renamed-in-2016.html|titolo=Decommunization reform: 25 districts and 987 populated areas in Ukraine renamed in 2016}}</ref>
 
===In Unione europea===