Olocausto in Libia: differenze tra le versioni

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=== Gli ebrei della Cirenaica sotto i cambi di regime ===
L'applicazione accelerata delle leggi razziali fece perdere agli ebrei la fiducia nel governo italiano e li portò invece a sostenere gli inglesi. Quando la Gran Bretagna conquistò per la prima volta la Cirenaica nel dicembre 1940, gli ebrei furono liberati dalle leggi razziali. Non nascosero il loro sostegno all'esercito conquistatore, soprattutto a causa degli incontri tra la comunità ed i soldati ebrei che si unirono alla guerra. I soldati si sono incontrati molte volte con la comunità di Bengasi, hanno rinnovatorinnovarono le attività sioniste e hanno sostenutosostennero l'attività educativa. Il 3 aprile 1941, le forze italo-tedesche riuscirono a respingere le forze britanniche fuori Bengasi e 250 ebrei partirono con loro. I cittadini italiani che vivevano in città durante il periodo del controllo britannico nutrivanonutrirono ancora rancore nei confronti degli ebrei e condusseroorganizzarono i ''pogrom'' durante i quali furono uccisi due ebrei e una grande quantità di proprietà fu saccheggiata e danneggiata. Quando l'ordine fu ristabilito e l'antisemitismo iniziò a crescere, il governo italiano arrestò molti ebrei con l'accusa di assisteresostenere le forze nemiche.
 
Nel novembre dello stesso anno, la Gran Bretagna riconquistò la Cirenaica. L'unità di soldati ebrei cercò di sostenere la comunità, ma nel febbraio 1942 l'esercito italo-tedesco tornò e solo un piccolo numero di ebrei riuscì a fuggire con l'esercito britannico in ritirata. L'Italia decise di espellere tutti gli ebrei presenti in Tripolitania e impose dure punizioni agli ebrei rimasti, inclusa la pena di morte per tre di loro. Durante l'ultima conquista britannica della Cirenaica nel novembre 1942, i restanti 360 ebrei furono dissuasi dal contattare l'esercito britannico per paura di ulteriori punizioni se l'Asse avesse riconquistato la regione. I soldati ebrei rappresentarono una parte importante della riabilitazione dei resti della comunità. Il colpo a questa comunità ebraica è statofu il peggiore di qualsiasi altra comunità libica. Furono uccisi oltre 500 ebrei, su una comunità complessiva di 4.0004000 persone. Le vite dei sopravvissuti furono chiaramente in pericolo. Quasi 2600 ebrei furono mandatiinviati nel [[campo di concentramento di Giado;]], mentre alcune famiglie furono mandate in altri campi. Circa 200 cittadini britannici furono trasferiti in Italia e circa 250 cittadini francesi in Tunisia.<ref name=c3.ort.org.il/>
 
=== Il campo di concentramento di Giado ===
La maggior parte delladegli appartenenti alla comunità ebraica in Cirenaica fu inviata al campo di concentramento di Giado, a circa 240 km a sud di Tripoli. La prospera comunità urbana di 2600 persone era stipatatenuta in capanne in un vecchio campo militare che fu convertito in campo di concentramento. Le condizioni sanitarie e igienico-sanitarie furono terribili e molti ebrei soffrirono la malnutrizione. Il campo fu gestito dadagli ufficiali italiani, guidati dall'antisemita [[Ettore Bastico]], che fornì ai detenuti appena 100-150 grammi di pane al giorno, oltre a una piccola assegnazione settimanale extra di cibo. Gli ebrei furono incaricati di distribuire questa scorta di cibo insufficiente. Dopo molti respingimenti alle richieste dei leader ebrei di aumentare l'indennità di cibo, gli ufficiali del campo permisero ai mercanti arabi di vendere i generi alimentari di base agli ebrei, cosa che fecero a un prezzo elevato, che solo in pochi potevanopoterono permettersi. Dopo ulteriori richieste, sono stati autorizzati a ricevere degli aiuti da Tripoli. <ref name=haaretz/>
 
Il rabbino Frigia Zuaretz chiese il permesso di allestire una sinagoga nel campo e gli fu assegnata una delle cabine. Con la prima morte nella comunità, i leader della comunità avevano bisogno di organizzare la sepoltura. Trovarono un cimitero ebraico del 18° secolo dove poterono seppellire i loro morti, in numero che crescevacrebbe ogni giorno, principalmente a causa della malnutrizione e della diffusione del tifo.
 
Nel gennaio 1943, pochi giorni prima che gli Alleati liberassero il campo, tutti i prigionieri furono chiamati in piazza e portati davanti ai soldati armati, e si credevacredette che l'ordine di sparare sarebbe arrivato da un momento all'altro. L'ordine non fu eseguito. Dopo alcuni giorni, gli ufficiali del campo si ritirarono e alcuni dei prigionieri fuggirono. Quando gli inglesi arrivarono, trovarono gli ebrei in uno stato instabile e disorganizzato. Nel marzo di quell'anno, il rabbino militare britannico Orbach visitò il campo e ricevette il permesso di inviare 60 ebrei in Palestina. I sopravvissuti aldel campo furono inizialmente inviati a Tripoli, dove divennero un peso per la comunità locale, fino all'ottobre 1943, quando la maggior parte dei sopravvissuti si trasferì a Bengasi. La comunità non tornò mai alla sua precedente prosperità e pochi riuscirono a tornare alla stabilità economica. Quasi 600 dei 2600 ebrei residenti nel campo di Bengasi morirono.
 
=== Il lavoro forzato ===
Nel giugno 1942, il governatore italiano della Libia decretò che lo status giuridico degli uomini libici e italiani era lo stesso, il che significava che gli uomini di età compresa tra i 18 eie i 45 anni eranofurono arruolati nel servizio militare. UominiGli uomini della contea di Tripolitania furono mandati a lavorare a Sidi Azaz e Bukbuk. Ad agosto, 3.0003000 ebrei furono mandati nel campo di lavoro di Sidi Azaz ma, a causa della mancanza di infrastrutture, la maggior parte fu rimandatariportata alle proprie case, per servire il paese e nei campi di lavoro in Cirenaica. Gli ebrei eranorappresentarono unala forza lavoro consistente che mancava alla comunità.<ref name=haaretz>{{Cita news|autore=Amiram Barkat|titolo=A new look at Libyan Jewry's Holocaust experience|url=http://www.haaretz.com/print-edition/news/a-new-look-at-libyan-jewry-s-holocaust-experience-1.11501|accesso=21 settembre 2013|rivista=[[Haaretz]]|data=30 aprile 2003}}</ref>
 
Il campo era isolato e desertico, con poche guardie e tende italiane. EraFu un campo aperto, che permettevapermise ai ricchi di acquistare cibo che a volte condividevano con altri. Dopo unqualche po'tempo, i residenti di Tripoli si sono recatirecarono fuori per incontrare i loro familiari.<ref name=yad-vashem/> I residenti del campo hanno iniziatoiniziarono la loro giornata lavorativa alle 6:00 del mattino con l'appello e si sonola conclusiconclusero alle 17:00. Hanno ricevutoRicevettero 500 grammi di pane, riso o pasta come cibo. Una considerazione senza precedenti è statafu mostrata quando le guardie italiane hanno permessopermisero ai prigionieri di riposare diil sabato. C'èCi statofu un incidente violento, quando un prigioniero ha litigatolitigò con una guardia italiana e di conseguenza è statofu ucciso a colpi di arma da fuoco. La guardia fu trasferita e gli ebrei impararono a stare fuori dalle discussioni con le guardie.
 
Il campo di Bukbuk è stato allestito nella Cirenaica orientale, al confine con l'Egitto. I prigionieri avevano il compito di spianare le strade dalla Libia all'Egitto per gli scopi dell'esercito. Il campo erafu così remoto che non c'eranoci furono guardie o recinzioni. Mancava l'acqua, perché unala scorta arrivava solo ogni pochi giorni. La giornata lavorativa erasi svolse ufficialmente dalle 7:00 alle 17:00, ma la mancanza di sorveglianza consentivaconsentì ai detenuti di lavorare a ritmo lento e, nonostante le lamentele del supervisore italiano che arrivava ogni pochi giorni, il campo erafu a corto di guardie. Il campo avevadispose di un medico italiano che ignorava le malattie e le ferite per lo più inventate dei prigionieri, il che permettevapermise loro di affermare di non essere adatti al lavoro ed essere quindi rilasciati. Nell'ottobre del 1942, Bukbuk fu bersaglio di molteplici bombardamenti e solo a novembre, con la ritirata delle forze italiane, i prigionieri furono liberati e fu permesso loro di ritrovare la via del ritorno a Tripoli, la maggior parte con l'ausilio di veicoli di passaggio.<ref name=yad-vashem/>
 
=== L'espulsione degli ebrei con cittadinanza straniera ===
[[File:Jewish Holocaust survivors return to Libya from Concentration Camp Bergen-Belsen 1945.jpg|miniatura|Sopravvissuti ebrei all'Olocausto tornano in Libia dal campo di concentramento di Bergen-Belsen<ref>{{Cita web|autore=Goel Pinto|titolo=We Remember the Jews of Libya!|url=http://www.zchor.org/libya/libya.htm|accesso=21 settembre 2013}}</ref>]]
I soldati tedeschi entrarono nella Libia italiana nel 1941 dopo che l'esercito italiano fu sconfitto in Cirenaica, ma l'influenza tedesca si fece sentire già a partire dal 1938. A causa del coinvolgimento e dell'importanza che gli ebrei stranieri avevano nell'economia e nel commercio, furono trattati normalmente e il governo italiano non fu veloce nell'applicare le leggi razziali ed espellere gli ebrei stranieri. Tuttavia, ci sono statifurono episodi di soldati tedeschi che hanno molestatomolestarono gli ebrei. Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, nel giugno 1940, le condizioni degli ebrei peggiorarono eae a settembre tutti i cittadini dei paesi nemici furono rinchiusi innei campi di detenzione, in condizioni dignitose. Furono tutti espulsi durante la seconda metà del 1941, principalmente a causa del fatto che i campi di detenzione divennero un onere economico. Molti degli espulsi avevano vissuto in Libia per tutta la vita, detenendo una seconda cittadinanza solo per comodità. Circa 1, 600 ebrei con cittadinanza francese furono espulsi in Tunisia. Oltre 400 cittadini britannici furono inviati in Italia. Quelli espulsi da Bengasi fu autorizzato a prendere oggetti di valore e fu mandato in un campo di detenzione a Bologna, mentre a coloro che lasciavano Tripoli furono ammessi solo oggetti personali e inviati principalmente nei campi di Siena e Firenze. Le condizioni di vita erano difficili ma sono state trattate bene dalle guardie. Nel settembre 1943 l'Italia cadde sotto il controllo tedesco e in ottobre uomini ebrei furono inviati dal campo di Arzo, a est di Siena, ai lavori forzati. Tra febbraio e maggio 1944, gli espulsi da Tripoli e alcuni da Bengasi furono inviati al campo di Bergen-Belsen , mentre la maggior parte degli espulsi di Bengasi fu inviata al campo di Innsbruck-Reichenau. <ref name=yad-vashem/>
 
Molti degli espulsi vissero in Libia per tutta la vita, detenendo una seconda cittadinanza solo per comodità. Circa 1600 ebrei con cittadinanza francese furono espulsi in Tunisia. Oltre 400 cittadini britannici furono inviati in Italia. Quelli espulsi da Bengasi furono autorizzati a prendere oggetti di valore e furono mandati nel campo di detenzione di Bologna, mentre a coloro che lasciarono Tripoli furono ammessi solo oggetti personali e inviati principalmente nei campi di Siena e Firenze. Le condizioni di vita furono difficili ma furono trattati umanamente dalle guardie. Nel settembre 1943 l'Italia cadde sotto il controllo tedesco e in ottobre gli uomini ebrei furono inviati ai lavori forzati dal campo di Arzo, a est di Siena. Tra febbraio e maggio 1944, gli espulsi da Tripoli e alcuni da Bengasi furono inviati al [[Campo di Bergen Belsen|campo di Bergen-Belsen]], mentre la maggior parte degli espulsi di Bengasi furono inviati al campo di Innsbruck-Reichenau.<ref name="yad-vashem" />
L'approvvigionamento alimentare a Bergen Belsen era terribile, le condizioni di lavoro erano molto dure ei prigionieri subivano abusi e molestie dai soldati delle SS.
 
L'approvvigionamento alimentare a Bergen Belsen erafu terribile, le condizioni di lavoro eranofurono molto dure eie i prigionieri subivanosubirono abusi e molestie dai soldati delle SS.
Il campo di Innsbruck-Reichenau si trovava nell'Austria occidentale ed era una propaggine del campo di Dachau . Era circondato da una recinzione elettrica, c'era separazione tra uomini e donne e tutti i detenuti erano costretti a lavorare. A differenza degli altri prigionieri, gli ebrei della Libia potevano rimanere nei loro abiti civili. Le guardie delle SS erano crudeli con gli ebrei: erano bandite da qualsiasi espressione o culto religioso e punizioni come la fustigazione, la reclusione e la morte per fucilazione erano comuni. <ref name=histclo/>
 
Il campo di Innsbruck-Reichenau si trovava nell'Austria occidentale ed era una propaggine del campo[[Campo di concentramento di Dachau|campo di Dachau]]. EraFu circondato da una recinzione elettrica, c'era separazione tra uomini e donne e tutti i detenuti eranofurono costretti a lavorare. A differenza degli altri prigionieri, gli ebrei della Libia potevanopoterono rimanere nei loro abiti civili. Le guardie delle [[SS]] eranofurono crudeli con gli ebrei: eranofurono bandite da qualsiasi espressione o culto religioso e le punizioni come la fustigazione, la reclusione e la morte per fucilazione erano comuni. <ref name="histclo" />
Al di là dei noti orrori dell'Olocausto, gli ebrei della Libia erano un elemento straniero nella gelida Europa, il che rendeva la sopravvivenza molto più difficile. Al di là del diverso clima, la differenza culturale era un grosso ostacolo. In entrambi i campi gli ebrei della Libia si sono sforzati di osservare le restrizioni dietetiche ebraiche nonostante le difficoltà e hanno scambiato i loro pasti cucinati con il pane. Molti degli ebrei della Libia morirono nel campo, principalmente anziani che non potevano resistere alla fame, alle torture e alle malattie.
 
Al di là dei noti orrori dell'Olocausto, gli ebrei della Libia eranofurono un elemento straniero nella gelida Europa, il che rendevarese la sopravvivenza molto più difficile. Al di là del diverso clima, la differenza culturale erafu un grosso ostacolo. In entrambi i campi gli ebrei della Libia si sono sforzatisforzarono di osservare le restrizioni dietetiche ebraiche nonostante le difficoltà e hanno scambiatoscambiarono i loro pasti cucinati con il pane. Molti degli ebrei della Libia morirono nel campo, principalmente gli anziani che non potevanopoterono resistere alla fame, alle torture e alle malattie.
 
== Conseguenze ==
Secondo Maurice Roumani , un emigrante libico già Direttore Esecutivo del WOJAC , <ref>Yehouda Shenhav. [http://people.socsci.tau.ac.il/mu/yshenhav/files/2013/07/Ethnicity-and-National-Memory.pdf Ethnicity and National Memory: The World Organization of Jews from Arab Countries (WOJAC) in the Context of the Palestinian National Struggle]. British Journal of Middle Eastern Studies. Volume 29, Issue 1, 2002, Pages 27 - 56.</ref> i fattori più importanti che hanno influenzatoinfluenzarono la comunità ebraica libica ad emigrare sono stati "le cicatrici lasciate dagli ultimi anni dell'occupazione italiana e l'ingresso del Ldell'esercito britannico nel 1943 accompagnato dai soldati palestinesi ebrei".<ref>{{Cita|Roumani|p. 133|MR2009}} "As stated above, many factors influenced and strengthened the determination of the Jewish community in Libya to emigrate. Most important were the scars left from the last years of the Italian occupation and the entry of the British Military in 1943 accompanied by the Jewish Palestinian soldiers. These soldiers played an instrumental role in reviving Zionism in the community and turning it into a pragmatic program to fulfill the dream of immigrating to Israel. Moreover, the rise of nationalism and preparations for independence made many members of the community suspicious and apprehensive about their future in Libya. The difficulties raised by the British in allowing Libyan Jews to immigrate dampened the enthusiasm of many, however."</ref>
 
Dopo la vittoria alleata nella battaglia di El Agheila nel dicembre 1942, le truppe tedesche e italiane furono cacciate dalla Libia. Gli inglesi presidiarono il reggimento palestinese in Cirenaica , che in seguito divenne il nucleo della Brigata Ebraica che, in seguito fu di stanza anche in Tripolitania . I soldati filosionisti incoraggiarono la diffusione del sionismo nella popolazione ebraica locale.<ref>{{Cita|Ariel|2013|p=150}}</ref><ref>[https://books.google.co.uk/books?id=0RY7AwAAQBAJ&pg=PT42 Jewish Brigade: An Army with Two Masters 1944-45], Morris Beckman, The History Press, 2010, p. 42-52</ref><ref>[[Yoav Gelber]], ''Jewish Palestinian Volunteering in the British Army during the Second World War'', Vol. III. ''The Standard Bearers - The Mission of the Volunteers to the Jewish People'', (Hebrew, Yad Izhak Ben-Zvi, Jerusalem 1983).</ref>
 
Nel 1943, il [[Mossad LeAliyah Bet]] iniziò a inviare emissari per preparare le infrastrutture per l'emigrazione della comunità ebraica libica.<ref>{{Cita|Roumani|p. 133|MR2009}} "The Jewish Agency and the Mossad Le Aliyah Bet (the illegal immigration agency) realized the potential of this immigration and decided as early as the summer of 1943 to send three clandestine emissaries — Yair Doar, Zeev (Vilo) Katz and Naftali Bar-Ghiora - to prepare the infrastructure for aliyah of the Libyan Jewish community. These emissaries played a crucial role in establishing the immigration infrastructure that would later, in a more advanced form, facilitate the mass of immigration of Libyan Jews."</ref>
Dopo la vittoria alleata nella battaglia di El Agheila nel dicembre 1942, le truppe tedesche e italiane furono cacciate dalla Libia. Gli inglesi presidiarono il reggimento palestinese in Cirenaica , che in seguito divenne il nucleo della Brigata Ebraica che in seguito fu di stanza anche in Tripolitania . I soldati filosionisti incoraggiarono la diffusione del sionismo nella popolazione ebraica locale.<ref>{{Cita|Ariel|2013|p=150}}</ref><ref>[https://books.google.co.uk/books?id=0RY7AwAAQBAJ&pg=PT42 Jewish Brigade: An Army with Two Masters 1944-45], Morris Beckman, The History Press, 2010, p. 42-52</ref><ref>[[Yoav Gelber]], ''Jewish Palestinian Volunteering in the British Army during the Second World War'', Vol. III. ''The Standard Bearers - The Mission of the Volunteers to the Jewish People'', (Hebrew, Yad Izhak Ben-Zvi, Jerusalem 1983).</ref>
 
La più grave violenza antiebraica del secondo dopoguerra nei paesi arabi avvenne in Tripolitania, allora sotto il controllo britannico, nel novembre 1945. In un periodo di diversi giorni più di 130 ebrei (tra cui 36 bambini) furono uccisi, centinaia sono rimasti feriti, 4000 sono rimasti senza casa e 2400 sono stati ridotti in povertà. Cinque sinagoghe a Tripoli e quattro nelle città di provincia furono distrutte e nella sola Tripoli furono saccheggiate oltre 1000 residenze ebraiche ed edifici commerciali. <ref name="Stillman, 2003, p. 145">Stillman, 2003, p. 145.</ref> Ulteriori disordini si verificarono in Tripolitania nel giugno 1948, quando 15 ebrei furono uccisi e 280 case di ebrei distrutte.<ref>Harris, 2001, pp. 149–150.</ref>
Nel 1943, il Mossad LeAliyah Bet iniziò a inviare emissari per preparare le infrastrutture per l'emigrazione della comunità ebraica libica.<ref>{{Cita|Roumani|p. 133|MR2009}} "The Jewish Agency and the Mossad Le Aliyah Bet (the illegal immigration agency) realized the potential of this immigration and decided as early as the summer of 1943 to send three clandestine emissaries — Yair Doar, Zeev (Vilo) Katz and Naftali Bar-Ghiora - to prepare the infrastructure for aliyah of the Libyan Jewish community. These emissaries played a crucial role in establishing the immigration infrastructure that would later, in a more advanced form, facilitate the mass of immigration of Libyan Jews."</ref>
 
La più grave violenza antiebraica del secondo dopoguerra nei paesi arabi avvenne in Tripolitania (Libia nord-occidentale) , allora sotto il controllo britannico, nel novembre 1945. In un periodo di diversi giorni più di 130 ebrei (tra cui 36 bambini) furono uccisi, centinaia sono rimasti feriti, 4.000 sono rimasti senza casa (sfollati) e 2.400 sono stati ridotti in povertà. Cinque sinagoghe a Tripoli e quattro nelle città di provincia furono distrutte e nella sola Tripoli furono saccheggiate oltre 1.000 residenze ebraiche ed edifici commerciali. <ref name="Stillman, 2003, p. 145">Stillman, 2003, p. 145.</ref> Ulteriori disordini si verificarono in Tripolitania nel giugno 1948 , quando 15 ebrei furono uccisi e 280 case di ebrei distrutte. <ref>Harris, 2001, pp. 149–150.</ref> Nel novembre 1948, pochi mesi dopo gli eventi in Tripolitania, il console americano a Tripoli Orray Taft Jr. riferì che: "Vi è motivo di ritenere che la comunità ebraica sia diventata più aggressiva in seguito alle vittorie ebraiche in Palestina. C'è anche motivo di credere che la comunità qui stia ricevendo istruzioni e guida dallo Stato di Israele. È difficile determinare se il cambiamento di atteggiamento sia o meno il risultato di istruzioni o di una progressiva aggressività. Anche con l'aggressività o forse a causa di essa , i leader sia ebrei che arabi mi informano che le relazioni interrazziali sono migliori ora di quanto non siano state per diversi anni e che comprensione, tolleranza e cooperazione sono presenti in qualsiasi incontro di alto livello tra i leader delle due comunità".<ref>{{Cita|Fischbach|p. 68|MRF2008}}</ref><ref>NARA RG 84, Libya— Tripoli, General Records 1948-49; file 800-833, Taft to Secretary of State (November 23, 1948)</ref>
 
L'emigrazione in Israele iniziò nel 1949, in seguito all'istituzione di un ufficio dell'Agenzia Ebraica a Tripoli. Secondo Harvey E. Goldberg, "un certo numero di ebrei libici" credonocredettero che l'Agenzia Ebraica fosse dietro le rivolte, dato che le rivolte li hanno aiutatiaiutarono a raggiungere il loro obiettivo.<ref>{{Cita|Goldberg|p. 156|HEG1990}} "Immigration began when the British authorities granted permission to the Jewish Agency to set up an office in Tripoli and organize the operation. As an indication of how the causes of events can be reinterpreted in terms of their results, a number of Libyan Jews have told me that their guess is that the Jewish Agency was behind the riots, for they clearly had the effect of bringing the Jews to Israel"</ref> Tra l'istituzione dello Stato di Israele nel 1948 e l'indipendenza della Libia nel dicembre 1951 oltre 30.00030000 ebrei libici emigrarono in Israele.
 
Ben presto, la comunità ebraica della Libia cessò di esistere, con la maggior parte dei suoi membri che emigrarono in Israele e in altri paesi, principalmente in Italia .
 
== Note ==