Ulster Defence Association: differenze tra le versioni

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Dopo il cessate-il-fuoco dei paramilitari protestanti, dichiarato il 13 ottobre 1994 dal CLMC (''Combined Loyalist Military Command'', un organismo creato per l'occasione di cui facevano parte l'UDA/UFF, l'UVF e il RHC, ''Red Hand Commando''), che aveva fatto seguito a quello dell'IRA dell'agosto [[1994]], l'UDA/UFF partecipò ai colloqui di pace che portarono, nell'aprile [[1998]], alla firma dell'[[Accordo del Venerdì Santo]] con il suo braccio politico, l'UDP (''Ulster Democratic Party''), guidato da Gary McMichael, il figlio di John. Alla fine degli anni '90 però le tensioni all'interno dell'organizzazione si fecero sempre più forti, soprattutto a causa dell'ambizione di Johnny Adair di diventare il capo supremo dell'organizzazione (ruolo che non era più stato previsto dopo le dimissioni di Tyrie nel 1988, preferendo la guida collegiale di un ''Inner Council'' di sei membri, i comandanti delle sei brigate dell'organizzazione).
 
Queste tensioni provocarono dapprima, nel 2000, una sanguinosa [[Guerra tra UDA e UVF|faida con l'UVF]] (che era nel frattempo impegnata a fronteggiare al suo interno la scissione di numerosi dissidenti che avevano dato vita alla ''Loyalist Volunteer Force'', LVF) e poi, infine, nel [[2002]], uno scontro aperto tra la ''West Belfast Brigade'' (ma in realtà solo la ''C Company'') e il resto dell'organizzazione (che aveva le sue figure di riferimento in John Gregg, comandante della ''Southeast Antrim Brigade'', e soprattutto in Jackie McDonald, già vice di John McMichael e comandante della ''South Belfast Brigade'').
Dopo l'uccisione di John Gregg e del suo vice, Rab Carson, per mano della ''C Company'' nel febbraio [[2003]], l'UDA decise di agire rapidamente e brutalmente, invadendo in forze l'area di Lower Shankill, costringendo alla fuga qualche decina di fedelissimi di Adair (che era al momento in carcere), che abbandonarono Belfast rifugiandosi dapprima in [[Scozia]] e poi in Inghilterra.