Luigi Fabron: differenze tra le versioni
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| Riga 20: == Biografia == Figlio di Adolfo e di Rosa Rosotti, si trasferì insieme alla sua famiglia a Napoli, dove prese le prime nozioni di disegno dallo scultore [[Stanislao Lista]] e poi divenne allievo di [[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]], all'[[Accademia di belle arti di Napoli]]. Nel 1873 fece il suo esordio alla mostra della Promotrice di Napoli, presentando uno ''Studio'';<ref>{{cita testo |autore=Società promotrice di belle arti "Salvator Rosa" |titolo=Catalogo degli oggetti d'arte ammessi alla 10ª esposizione aperta il di 20 aprile 1873 nella sala di S. Domenico Maggiore |data=1873 |editore=stab. tip. del cav. G. De Angelis |città=Napoli |SBN =IT\ICCU\NAP\0106147}}</ref> nel 1874 espose alla Promotrice un altro ''Studio'' e nel 1875 vinse un premio per l'opera ''Turco coricato'', che forse corrisponde all'opera ''Arabo dormente'', oggi conservata alla Galleria dell'Accademia di Napoli.<ref>Olio su tela, 205x126 cm. Vedi: {{cita|Galleria dell'Accademia| p. 109}}.</ref> Nel 1875 vinse il premio "Fortuny", a pari merito con [[Antonio Mancini (pittore)|Antonio Mancini]], per  ''Mezza figura in domino nero'', esposta alla Promotrice.<ref>{{cita testo |autore=Società Promotrice di Belle Arti in Napoli |titolo=Catalogo degli oggetti d'arte ammessi alla 12ª esposizione aperta il di 14 marzo 1875 nelle sale di S. Domenico Maggiore |data=1875 |editore=stab. tip. del cav. G. De Angelis |città=Napoli |SBN =IT\ICCU\SBL\0472885}}</ref> [[File:Gambrinus01.jpg|thumb|left|Napoli, Caffè Gambrinus]] Ispirandosi all'arte di [[Gabriele Smargiassi]] dipingeva paesaggi. Nel 1876 eseguì un ritratto di Smargiassi, come saggio di scuola, dipinto che è oggi alla Galleria dell'Accademia di Napoli.<ref>{{cita|Galleria dell'Accademia| p. 109}}.</ref> Il suo paesaggio ''Stagni a Sarno'' fu presentato alla mostra della Promotrice di Napoli del 1876.<ref>{{cita testo |autore=Società Promotrice di Belle Arti in Napoli |titolo=Catalogo delle opere d'arte ammesse alla 13ª Esposizione aperta il di 16 aprile 1876 nelle sale terrene del R. Istituto di Belle arti |data=1876 |editore=De Angelis e figlio |città=Napoli |SBN =IT\ICCU\BAS\0086684}}</ref> Riga 29: Luigi Fabron si recò a Parigi nel 1877, insieme a  [[Vincenzo Gemito]] - compagno di artisti contrari all'accademismo nella scultura - e ad Antonio Mancini. Espose al ''Salon'', eseguì i ritratti del signore e della signora Vilbor e dipinse vedute della città. Tornato a Napoli, nel 1886 espose la tela ''Contadina sarnese''; nel 1887 presentò ''Campagna d'inverno'', che fu acquistata dal Municipio di Napoli; nel 1888 mise in mostra ''Presso Sorrento'' e ''Palude'' (Napoli, Comune); nel 1890 propose ''La quiete'' (Napoli, Amministrazione provinciale); nel 1894 presentò ''Campagna''; nel 1896 infine, ''Per andare ai Camaldoli'' e ''Via Crucis''. Nel 1890 partecipò anche alla ''Mostra del lavoro'', a Napoli, alla galleria Umberto I. Alla Promotrice del 1897 presentò ''Diavolo bianco'' e a quella del 1904 ''Golfo di Pozzuoli''. A Napoli, nel 1879, dipinse nella [[chiesa di San Domenico Soriano]] i ''Quattro evangelisti'' - nei pennacchi della cupola  - e  una ''Resurrezione di Lazzaro''. Nella chiesa di San Raffaello eseguì una ''Storia di Santi'' (poi perduta) e lasciò l'olio ''Vita di Gesù''. In una delle sale del [[caffè Gambrinus]] affrescò ''Alla fonte''.<ref>{{cita testo |autore=Vittorio Gleijeses |titolo=La nuova guida storica, artistica, monumentale, turistica della  === Opere in musei e collezioni === | |||