Re dei ratti: differenze tra le versioni
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== Storia ==
[[File:Der rattenkonig.jpg|thumb|Re dei ratti rappresentati in un'antica illustrazione]]
Il più antico ritrovamento di un re dei ratti è del 1564<ref name=":0">{{cita|Hart 1982|p. 66}}.</ref> e sin da allora il numero dei casi segnalati è stato molto basso (circa 50 casi al 2005, l'ultimo avvenuto in una [[fattoria]] [[Estonia|estone]], nella regione di [[Võrumaa]]<ref name="Miljutin">{{cita pubblicazione|autore=Andrei Miljutin|url=http://www.kirj.ee/public/Ecology/2007/issue_1/bio-2007-1-7.pdf|pubblicazione=Proceedings of the Estonian Academy of Sciences: Biology and Ecology|anno=2007|volume=56|numero=1|pp=77-81|titolo=Rat kings in Estonia|lingua=en}}</ref>). Il fenomeno potrebbe essere diminuito a causa della progressiva scomparsa del [[Rattus rattus|ratto comune]] (o ratto nero, ''Rattus rattus'') in favore del più invasivo [[Rattus norvegicus|ratto grigio]] (o ratto marrone, ''R. norvegicus''), avvenuta a partire dal XVIII secolo,<ref>{{Cita web|url=http://www.ratbehavior.org/history.htm|titolo=History of the Norway Rat (''Rattus norvegicus'')|lingua=en|sito=ratbehavior.org|accesso=2018-01-19}}</ref> il quale ha la coda più corta e quindi meno propensa a intrecciarsi. Questa osservazione deriva dal fatto che la maggior parte degli esemplari esistenti è costituita da ratti neri (il ratto nero<ref>{{cita web|url=https://ibleadis.it/servizi/derattizzazione/roditori-piu-39-diffusi/ratto-dei-tetti-rattus-rattus/7,1405230,400166|titolo=Ratto dei tetti (Rattus rattus)|sito=Iblea Disinfestazione|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180225205530/https://ibleadis.it/servizi/derattizzazione/roditori-piu-39-diffusi/ratto-dei-tetti-rattus-rattus/7,1405230,400166|dataarchivio=25 febbraio 2018}}</ref> presenta un corpo più piccolo e una coda più lunga del ratto grigio<ref>{{cita web|url=https://ibleadis.it/servizi/derattizzazione/roditori-piu-39-diffusi/ratto-grigio-delle-fogne-rattus-norvegicus/7,1405230,400219|titolo=Ratto grigio o delle fogne (Rattus norvegicus)|sito=Iblea Disinfestazione|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180225205623/https://ibleadis.it/servizi/derattizzazione/roditori-piu-39-diffusi/ratto-grigio-delle-fogne-rattus-norvegicus/7,1405230,400219 |dataarchivio=25 febbraio 2018}}</ref>). Esemplari di re dei ratti sono ancora conservati in alcuni musei. Oltre al già citato esemplare di 32 ratti conservato al Museum Mauritanum, esistono esemplari conservati in alcool ancora in mostra ai musei di [[Amburgo]],<ref name="mauritianum"/> [[Gottinga]],<ref>{{cita web|url=https://www.holidaycheck.de/pm/bilder-videos-zoologisches-museum-goettingen/12c14b38-ccfa-376b-a7ba-4d399f80d9aa/-/m/picture/mediaId/913a13c8-81ba-3f49-afd1-6f0ce501d128|titolo=Der "Rattenkönig" in Formalin - Zoologisches Museum Göttingen|accesso=25 febbraio 2018|lingua=de}}</ref> [[Hameln]]<ref>{{cita web|
Un re dei ratti scoperto nel 1963 da un contadino di nome P. van Nijnatten a [[Rucphen]], [[Paesi Bassi]], consiste di 7 ratti. Osservazioni compiute con raggi-X da parte del criptozoologo M. Schneider dimostrano calli ossei localizzati in corrispondenza delle fratture vertebrali nelle code di questi animali, il che suggerisce che questi esemplari sono sopravvissuti per un certo periodo di tempo con le code attaccate.<ref>{{Cita web|url=http://www.museumkennis.nl/nnm.dossiers/museumkennis/i003328.html|titolo=Museumkennis - De rattenkoning van Rucphen|lingua=nl|data=2007-12-13|accesso=2018-01-19|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071213163427/http://www.museumkennis.nl/nnm.dossiers/museumkennis/i003328.html|dataarchivio=13 dicembre 2007}}</ref>
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