Conte: differenze tra le versioni

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== Caratteristiche ==
{{Approfondimento|allineamento=destra|larghezza=300px|titolo=Da ''compagno'' a ''conte''|
contenuto=''Comes'' (pl. ''comites'') indicava inizialmente solo chi accompagna un altro (da “cum-eo”, cioè: “vado con”). Da questa radice latina deriva non solo la parola italiana “conte”, ma anche altre, fra cui “comizio”. Secondo il ''Glossarium mediae et infimae latinitatis'' del [[Du Cange]] (cfr. II, pp. 422-430), che a sua volta cita il [[Tillemont]], negli ultimi tempi dell'impero di Augusto l'imperatore chiamò a palazzo alcuni senatori con il ruolo di consiglieri, funzionari o ministri. Dato che l'istituzione dell'impero non si era ancora consolidata e occorreva rispettare la suprema dignità del senato, li chiamò semplicemente ''Caesaris comites'', cioè: “compagni dell'imperatore”. Questa terminologia restò anche nei secoli successivi per i funzionari imperiali: il ministro delle finanze, ad esempio, era detto ''comes sacrarum et privatarum elargitionum''. Anche i consoli erano talvolta detti ''comites'', non tanto perché erano in due, quanto perché in età imperiale erano anch'essi un'autorità subordinata all'imperatore.
 
Quando poi i funzionari imperiali erano inviati a reggere una provincia, erano detti ''comites'' di quella provincia per indicare che la governavano con l'autorità implicita nella funzione di “compagni dell'imperatore”. Il titolo feudale “conte” ha origine proprio da questa trasformazione, che, legando il titolo di ''comes'' al territorio, ne fece dimenticare il significato originario.
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=== Conte palatino ===
{{Vedi anche|Conte palatino}}
Il titolo di '''conte palatino''' deriva da quello di "Conte del Sacro Palazzo", ovvero del palazzo dei [[sovrani franchi]], nel regno dei quali fu in uso sin dal [[VI secolo]]. La mansione del conte palatino era di giudicare tutte le cause giunte in [[Appello (diritto)|appello]] al tribunale del sovrano, e portare poi a conoscenza del re soltanto quei giudizi che riteneva importanti.<ref>{{cita|Muratori|p. 99}}.</ref> A seguito della conquista del [[regno longobardo]] effettuata da [[Carlo Magno]] nel [[773]]-[[774]], cominciò a essere nominato un conte palatino a [[Pavia]] anche per il [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|Regno d'Italia]].<ref>{{cita|Muratori|p. 98}}.</ref> In principio vi era un solo conte palatino, ma la moltiplicazione dei regni costrinse alla creazione di più personalità con detta carica, inoltre, a partire da [[Ludovico il Pio]] se ne ricordano due contemporanei, Gebuino e Ruodberto, per il solo regno franco.<ref>{{cita|Muratori|p. 100}}.</ref> Il primo conte di palatino noto in [[Italia]] è un tale Echergo, riportato nell'[[812]] a [[Pistoia]], mentre nell'[[814]] è invece attestato a [[Spoleto]] un certo Hebroardo.<ref>{{cita|Muratori|p. 101}}.</ref> Nel [[Regno dei Franchi Orientali]] c'era un conte palatino per ogni [[Ducato originario|ducato]], che fungeva da [[Vicario imperiale|vicario dell'Imperatore]], mentre nel [[Regno di Borgogna]] il conte palatino di Borgogna governava l'odierna [[Franca Contea]]. Infine, l'unico conte palatino a rimanere importante fu il [[Elettorato del Palatinato|Conte Palatino del Reno]], che con la [[Bolla d'oro]] del [[1356]] divenne uno dei [[Principe elettore|principi elettori]]. Il titolo era associato ad una delle più illustri cariche dell'[[Alto Medioevo|alto medioevo]], ma nel corso del [[Basso Medioevo|basso medioevo]] assunse significati molto diversi da una nazione all'altra, infine, esso perse gradatamente d'importanza nei secoli fino a divenire, soprattutto nel [[XV secolo]], una merce di scambio utilizzata dagli imperatori nei confronti dei propri [[Vassallaggio|vassalli]] per far cassa.<ref>{{cita web|url=http://books.google.com/books?id=WiM9AAAAYAAJ&lpg=PA98&ots=C4-owAuVfi&dq=%22sacro%20palazzo%22&hl=it&pg=PA98#v=onepage&q=&f=false|titolo="Dissertazione VII - De' Conti del Sacro Palazzo" in "Dissertazioni sopra le antichità italiane", Volume 1, p. 98.|cognome=Muratori|nome=Ludovico Antonio|cid=Muratori|accesso=1º ottobre 2009}}</ref> Secondo la leggenda, alla corte di [[Carlo Magno]] era il titolo attribuito ai suoi cavalieri più fidati, detti familiarmente, "[[Paladino|paladini]]", con lieve corruzione linguistica.
 
=== Conte imperiale e conte principesco ===