Bianca Luisa Emilia Allier: differenze tra le versioni

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E' conosciuta in particolare per essere stata la seconda moglie del pittore incontrastato del [[''Neoclassicismo|neoclassicismo romano'']] [[Vincenzo Camuccini]]. Dopo la morte del marito avvenuta nel 1844, si è occupata dei suoi beni, ampliando e consolidando il patrimonio di famiglia, ma anche e sopratutto curando amorevolmente come una vera madre del figlio Giovan Battista Camuccini, generato nella prima unione di Vincenzo con Maddalena Devoti (Teresa Devoti secondo il Falconieri <ref>{{Cita libro|autore=Carlo Falconieri|titolo=Vita di Vincenzo Camuccini e pochi studi sulla pittura contemporanea.|annooriginale=1875|editore=Stabilimento Tipografico Italiano|p=294}}</ref>).
 
== Origini ==
Non ci sono riferimenti bibliografici che aiutano nella ricostruzione di notizie circa la provenienza e le origini della famiglia Allier. Un primo indizio ci porta in un paesino della Francia di neanche quattrocento anime che sorge negli [[Alti Pirenei]] nella regione dell'[[Occitania (regione francese)|Occitania]]. Seguendo ancora il nome Allier ci riporterà in terra di Aquitania, grande gloria di una letteratura antica (da qui provengono i famosi “lai” di Marie de France). E in ogni caso ci si riferisce solo ad una indicazione geografica e toponomastica. Il che starebbe in ogni caso ad indicare che i nobili (o non nobili) Allier sarebbero legati a stretto filo alla loro terra di origine al punto da portarne il nome. Mentre l’Allier – da cui il nome del dipartimento attuale – centri di riferimento, Autun, Moulins e Vichy – è prima d’ogni altra cosa il fiume che l’attraversa, affluente della Loira.
 
E' possibile infine congetturare un’altra ipotesi ancora, attendibile. Premesso che gli Orsini hanno costituito per secoli una potentissima lobby legata al terreno dominio del Papato, con agganci e parentele in mezzo mondo, quindi anche in Francia, lo sposo di lei, fu quel Vincenzo Camuccini, pittore, che lavorò a lungo a Roma appunto e per il Papato. E che costui fu nominato barone nel 1830 “per meriti artistici”. Ora, il suo biografo (il già citato carlo Falconieri) ricorda che “ricoprì anche incarichi importanti presso la Sede Apostolica e le Accademie romane, tra cui la presidenza della prestigiosa Accademia di S.Luca”. E alla corte di Roma, il papa era Pio VIII, la componente diplomatica e aristocratica, fatta anche di semplici funzionari francesi, era folta e di casa. Senz’altro la più numerosa.
 
La Allier in questione verosimilmente poteva essere quindi rappresentante o di una famiglia di impiegati e di “travet” o al più di una piccola nobiltà di provincia. Un neo-barone non poteva ambire legittimamente a null'altro di più. Mentre altrove si legge pure che Bianca Emilia era nata proprio nella papalina Avignone, già sede del Papato in esilio in un poco glorioso passato. <ref>{{Cita pubblicazione|autore=Enzo Maria Cilento|anno= [https://www.centopercentorocchette.it/wp-content/uploads/2021/10/rocchette_2018.pdf / 2018]|titolo=... della lastra di bianca Emilia|rivista=Annuale del gruppo "100%rocchette"|numero=16|pp=9-10}}</ref>
 
== Biografia ==