Hermann Kantorowicz: differenze tra le versioni
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== Lavoro scientifico ==
{{Per approfondire|Diritto libero}}
Kantorowicz è stato uno dei principali rappresentanti della cosiddetta ''[[Diritto libero|Freirechtsschule]]'', un'influente scuola di pensiero all'interno della [[giurisprudenza]] tedesca a cavallo tra il XIX e il XX secolo. L'obiettivo era quello di contrastare il [[positivismo giuridico]] nel [[Impero tedesco|Reich]], che trovava espressione nella cosiddetta ''[[Begriffsjurisprudenz]]'' (giurisprudenza dei concetti), con una teoria giuridica che potesse rendere giustizia alla crescente distanza tra lo stato-legale e la realtà sociale. L'obiettivo era rafforzare le idee progressiste in un sistema giuridico reazionario attraverso la libera decisione dei giudici, il cui vincolo nei confronti dei testi legali avrebbe dovuto essere ridotto.
Kantorowicz e la ''Freirechtslehre'' ([[Diritto libero|dottrina del diritto libero]]) presumevano che la legge non fosse contenuta solo nelle leggi. Kantorowicz chiama il diritto non contenuto nei libri di legge - ma comunque esistente - diritto libero: «Dal diritto libero, infine, la legge deve essere chiusa su se stessa, le sue lacune devono essere colmate» (''Aus freiem Recht endlich muß das Gesetz in sich geschlossen werden, müssen seine Lücken ausgefüllt werden''). Il riempimento delle lacune può essere fatto solo da norme giuridiche, perché la decisione di un giudice deve essere legale. Queste norme sono create dal giudice, che non ha solo il compito di conoscere la legge, ma anche quello di creare la legge. Di conseguenza, il giudice deve avere la massima libertà possibile per quanto riguarda le disposizioni della legge. La libera discrezione giudiziaria era il principio fondamentale dell'applicazione della legge. Chi abbia fondato la dottrina del ''Freirechtslehre'' è ancora oggi oggetto di disputa accademica. Tra gli altri, [[Eugen Ehrlich]] ha dichiarato di esserne il fondatore e di averne formulato i pensieri fondamentali già nel 1888. Sotto lo pseudonimo di ''[[Gneo Flavio|Gnaeus Flavius]]'', Kantorowicz scrisse un pamphlet per la ''Freirechtslehre'', le cui forti formulazioni fanno effettivamente di questo trattato un pamphlet di lotta: «Che questo scritto recluti nuovi combattenti per la lotta di liberazione della giurisprudenza, per l'assalto dell'ultimo bastione della [[Scolastica (filosofia)|scolastica]]» (''Möge diese Schrift neue Streiter werben für den Befreiungskampf der Rechtswissenschaft, für den Sturm auf die letzte Bastion der Scholastik''). A prescindere da qualsiasi dibattito sulla sua giustificazione, questo testo è oggi ampiamente considerato come l'espressione centrale del pensiero della ''Freirechtslehre''.
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== Il parere degli esperti sulla questione della colpa di guerra ==
Kantorowicz causò un acceso dibattito quando sono furono resi noti i [[Commissione d'inchiesta sulla colpevolezza della Grande Guerra (Prima Guerra Mondiale)|dettagli del suo rapporto per la commissione parlamentare d'inchiesta]] sulla questione della ''[[Kriegsschuldfrage]]'' (colpa per la guerra) della Germania per lo scoppio della prima guerra mondiale<ref>Hermann Kantorowicz: ''Gutachten zur Kriegsschuldfrage 1914.'' aus dem Nachlass hrsg. von Imanuel Geiss, 1967</ref>. Contrariamente all'opinione prevalente in Germania, concluse nel 1923 che la responsabilità della Germania nello scoppio della guerra era di grande peso. Kantorowicz citò il ''[[Weißbuch]]'' (libro bianco) ufficiale del 3 agosto 1914, in cui circa il 75% dei documenti ivi presentati, che avrebbero dovuto negare la partecipazione della Germania allo scoppio della prima guerra mondiale, erano dei falsi<ref>Kantorowicz: ''Gutachten zur Kriegsschuldfrage 1914.'' S. 92 ff.</ref>. Quando Kantorowicz fu proposto per l'elezione a professore ordinario presso l'Università di Kiel poco dopo nel 1927, l'allora ministro degli esteri [[Gustav Stresemann]] ([[Partito Popolare Tedesco|DVP]]) protestò con una lettera al ministro dell'istruzione [[Carl Heinrich Becker]] ([[Partito Socialdemocratico di Germania|SPD]]). Stresemann vedeva la Germania innocente dall'accusa di aver causato la prima guerra mondiale e, dopo aver consultato l'ex diplomatico e politico [[Johannes Kriege]] (DVP), tentò di evitare che la visione autocritica di Kantorowicz sulle azioni della Germania, che «andava fino al masochismo», fosse rafforzata dall'assegnazione di una [[Cattedra (università)|cattedra]] a pieno titolo a Kiel.
In una lettera di risposta a Stresemann, Becker citò, tra le altre cose, una dichiarazione del politico e giurista [[Gustav Radbruch]] secondo cui «il rapporto non conteneva altro che l'opinione dell'intero Partito socialdemocratico». Il governo socialdemocratico della [[Stato libero di Prussia|Prussia]] nominò quindi Kantorowicz alla cattedra di Kiel<ref>Erich Eyck: ''Geschichte der Weimarer Republik.'' Band 2, 1956, S. 139 ff.</ref>. Su iniziativa di Stresemann e del direttore della commissione parlamentare d'inchiesta sulla questione della colpa di guerra, [[Eugen Fischer-Baling]], il rapporto rimase inedito. La leggenda dell'innocenza della Germania nello scoppio della prima guerra mondiale e, secondo l'interpretazione di Stresemann, della «frode mondiale» del [[Trattato di Versailles]], poté essere diffusa indisturbata dai gruppi nazionalisti<ref>[[Annelise Thimme]]: ''Einmal um die Uhr. Die Stresemannkontroverse von 1927 bis 1929''. In: [[Hartmut Lehmann]] (Hrsg.): ''Historikerkontroversen''. Wallstein 2000, ISBN 3-89244-413-7, S. 44.</ref>. Solo nel 1967 il giovane storico [[Imanuel Geiss]] pubblicò la perizia dimenticata, sostenendo così lo storico [[Fritz Fischer (storico)|Fritz Fischer]] nella sua disputa con la corporazione degli storici della Repubblica federale di Germania, che negli anni '60 negava che la Germania fosse stata complice alla ''[[Kriegsschuldfrage]]'' della prima guerra mondiale. == Scritti (selezione) ==
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* Volksgeist und historische Rechtsschule, 1912
* Wider die Todesstrafe, 1912
*
* Ausgabe von Max Conrats Schrift, Römisches Recht im frühesten Mittelalter, 1913
* Zu den Quellen des Schwabenspiegels, 1913
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* Die Zukunft des strafrechtlichen Unterrichts, 1920
* Einführung in die Textkritik, 1921
*
* Hinter den Kulissen von
* Geschichte des Gandinustextes, 1. Teil, 1921
* Verteidigung des Völkersbundes. 1922
* Der
* Notiz über [[Max Weber]] in Logos XI, 1922
* Das Principium Decretalium des [[Johannes de Deo]], 1922
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* Der Aufbau der Soziologie, in: Erinnerungsgabe für [[Max Weber]], 1923
* Die Idee des Völkerbundes, 1923
* Should Germany join the
* Germany and the
* Leben und Schriften des [[Alberto Gandino|Albertus Gandinus]], 1924
* Studien zum altitalienischen Strafprozeß. I. Bologneser Strafprozeßordnung von 1288; II. Der Tractatus de tormentis, 1924
* Fechenbachurteil und
* Studien zur
*
*
* Staatsauffassungen. Eine Skizze, 1925
* Il ‘Tractatus criminum’, per il cinquantenario della Rivista Penale, Città di Castello, 1925
* Aus der Vorgeschichte der Freirechtslehre, 1925
*
* Die Irrationalität der englischen Politik, 1926
* Der Landesverrat im deutschen Strafrecht, 1926/27
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