Propp fu uno studioso sia delle origini [[storia|storiche]] della fiaba nelle [[società tribali]] che dei [[rito di iniziazione|riti di iniziazione]], traendone una struttura che propose anche come modello di tutte le [[Narrazione|narrazioni]]. Nel suo scritto ''[[Morfologia della fiaba]]'', propose questouno schema, identificando 31 funzioni, note anche come ''sequenze di Propp'' e inalterabili nell'ordine<ref>Le funzioni possono comparire in alcune fiabe non nell'ordine della Sequenza solo nel caso in cui alcune di esse svolgano funzione introduttiva alla vicenda: in questa maniera alcune funzioni svolgeranno la funzione di incipit, ma si troveranno comunque nell'ordine della Sequenza. È come dire, cioè, che un "blocco" di funzioni potrebbe trovarsi prima o dopo altri "blocchi" di funzioni, ma le singole funzioni non si cambiano mai di posto.</ref>, che compongono il racconto. Ognuna di esse rappresenta una situazione tipica nello svolgimento della trama di una fiaba, riferendosi in particolare ai personaggi e ai loro precisi ruoli (ad es. l'eroe o l'antagonista). Nell'analisi di Propp, cioè, è più importante ''quello che fa'' il personaggio piuttosto di ''chi sia'' il personaggio:. seSe l'eroe è una fanciulla, un principe o un orso è indifferente: a caratterizzare lo svolgimento della trama è l'azione che l'eroe compie attraverso le sue caratteristiche fisiche.