Zelda Sayre Fitzgerald: differenze tra le versioni

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=== Origini ===
[[File:Zeltutu.gif|thumb|Zelda in abito da ballo]]
Nata a [[Montgomery (Alabama)|Montgomery]], [[Alabama]], Zelda Sayre era la più giovane della famiglia; la madre Minerva Buckner "Minnie" Machen (23 novembre 1860 – 13 gennaio 1958), decise di darle questo nome in onore a due piccole fiabe: ''Zelda: A Tale of the Massachusetts Colony'' di Jane Howard (1866) e ''Zelda's Fortune'' di Robert Edward Francillon (1874). Bambina viziata e presuntuosa, Zelda era amatissima dalla madre, ma non dal padre Anthony Dickinson Sayre (1858–1931),<ref>{{cita|Cline|p. 27|Cline}}.</ref> un famoso magistrato dell'Alabama dal carattere severo ed assente. Le radici della famiglia affondano nei coloni di [[Long Island]], che si trasferirono nell'Alabama, presagendo l'inizio della [[Guerra di secessione americana|guerra civile americana]]. Numerosi altri erano i membri di spicco della famiglia di Zelda: il prozio [[John Tyler Morgan]] era un celebre senatore; il nonno paterno fondò un noto quotidiano di Montgomery; il nonno materno, [[Willis Benson Machen]], rivestì un importante ruolo nella politica del [[Kentucky]].<ref>{{cita|Milford|pp. 1–7|Milford}}.</ref><ref>{{cita|Bruccoli|p. 89|Bruccoli}}.</ref> I fratelli di Zelda erano Anthony Dickinson Sayre, Jr. (1894–1933), Marjorie Sayre (Mrs. Minor Williamson Brinson) (1886–1960), Rosalind Sayre (Mrs. Newman Smith) (1889–1979), Clothilde Sayre (Mrs. John Palmer) (1891–1986) e Lenora Sayre (1897–1899), morta di difterite all'età di due anni.
 
Zelda, nella sua gioventù, si dimostrò una ragazza eclettica e poliedrica. Prendeva lezioni di [[danza]], e nel 1914 già frequentò la Sidney Lanier High School. Sebbene prendesse buoni voti, non amava molto le lezioni, preferendo la vita sociale allo studio. Era di temperamento ardente, insofferente ai freni: consumava alcolici, fumava e passò gran parte della sua adolescenza al fianco dei numerosi fidanzati. Secondo una rivista locale, che dedicò un articolo a uno dei suoi balli, a Zelda interessavano solo «i ragazzi ed il nuoto».<ref>{{cita|Milford|p. 16|Milford}}.</ref> Zelda amava la trasgressione, tanto che adorava ballare il [[Charleston (ballo)|charleston]], indossare abiti aderenti color carne e alimentare quelle voci, già esistenti da tempo, che volevano nuotasse nuda.<ref>{{cita|Cline|pp. 37–38|Cline}}.</ref> A salvarla dalla rovina sociale vi fu la reputazione del padre;<ref>{{cita|Milford|pp. 9–13|Milford}}.</ref> Zelda, infatti, era qualificata da una personalità ostentatamente esagerata, provocante e anticonformista, in aperto contrasto con lo [[stereotipo]] della donna del Sud, unanimemente considerata delicata, docile e remissiva. In poco tempo, lei e l'amica [[Tallulah Bankhead]] (futura starlette di [[Hollywood]]) diventarono un ''leitmotiv'' dei pettegolezzi di Montgomery.<ref>{{cita|Cline|pp. 23–24|Cline}}.</ref> L'etica di Zelda venne cristallizzata nella frase che scelse come didascalia della propria foto di college:<ref>{{cita|Cline|p. 38|Cline}}.</ref>
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La degenza in clinica non impedì a Zelda di completare in quello stesso anno il suo unico romanzo, a contenuto parzialmente autobiografico, dal titolo ''[[Lasciami l'ultimo valzer]]'' (''Save Me the Waltz'').
 
La pubblicazione del libro fece andare su tutte le furie Scott, che l'accusò di avere reso noto in tal modo le loro vicende matrimoniali, che voleva raccontare nel romanzo ''[[Tenera è la notte]]'', sul quale stava già lavorando da anni.<ref>{{cita|Milford|pp. 220–25|Milford}}; {{cita|Curnutt|p. 39|Curnutt}}.</ref> Scott costrinse la moglie a rimaneggiare il racconto, facendo tagli, riscritture, eliminando personaggi. Nonostante proprio in quegli anni l'America fosse sconvolta dalla [[Grande depressione]], la casa editrice [[Scribner]] si offrì comunque di pubblicare l'opera, che fu stampata in 3.010{{formatnum:3010}} copie il 7 ottobre 1932.<ref>{{cita|Cline|p. 320|Cline}}.</ref>
 
Ambientato in Alabama, Francia e Italia, ''Lasciami l'ultimo valzer'' è la storia di Alabama Beggs, la protagonista [[alter ego]] dell'autrice: si tratta di una fanciulla bella e anticonvenzionale, moglie di David Knight, aspirante pittore, con il quale viaggia in Europa. Conduce una vita relativamente infelice, cercando di mettere alla prova il suo maggiore talento artistico, tanto tormentato quanto amato: il ballo. Alabama-Zelda, dopo una catastrofe psichica che la sconvolge, ritorna quindi in America, per abbracciare per l'ultima volta il padre morente.<ref>{{cita|Tavernier-Courbin|pp. 31–33|Tavernier-Courbin}}.</ref>
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{{Portale|biografie|letteratura}}
 
[[Categoria:Morti per incendio]]