Albrecht Thaer: differenze tra le versioni

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Albrecht Thaer è stato considerato il più importante agronomo europeo nello scorcio tra il [[Settecento]] e l'[[Ottocento]]: <ref> Lo storico dell'agronomia Antonio Saltini ha dedicato circa cento pagine al Albrecht Thaer nella sua opera ''Storia delle scienze agrarie'' ed. Edagricola 1989 Bologna e ha paragonato il ruolo di Thaer nelle scienze agrarie a quella del conterraneo filosofo [[Kant]] nella storia della [[filosofia]] europea. </ref> Thaer ha riassunto l'immenso lavoro delle decine di agronomi inglesi che nel corso del Settecento hanno proceduto a migliaia di esperienze interessanti, mirando a creare nuove rotazioni, ma senza riuscire mai a fondare una teoria razionale delle rotazioni, e ha creato la teoria che mancava, la teoria di cui, poi, saranno due agronomi inglesi, [[John Lawes]] ed [[Henry Gilbert]], a sviluppare le conseguenze più significative, creando il sistema di congnizioni che è alla base dell'agricoltura moderna.
 
Così l'immensa biblioteca degli scrittori britannici del Settecento, [[John Mortimer]], Francis Home, [[Jethro Tull (agronomo)|Jethro Tull]], [[Arthur Young]] ed i loro epigoni trovano in Thaer la sintesi organica, la sintesi che saranno ancora agronomi inglesi a sviluppare fino alla conseguenze ultime. Sempre secondo tale giudizio Thaer grande sostenitore della rotazione agraria {{citazione necessaria|manca di percezione del futuro}},<ref> idem, ''ibidem'' vol II p. 594</ref> forse, sul terreno della [[chimica]], sul quale {{citazione necessaria|non capisce il ruolo chiave che la chimica assumerà}}, <efref>Idem, ''ibidem'' vol III, pag.79</ref> nel decenni successivi, per il progresso teorico e pratico dell'agricoltura e di cui la figura più nota è [[Justus von Liebig]].
 
==Note==