Maurice Béjart: differenze tra le versioni
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Nel [[1987]], al termine di un conflitto aperto con il direttore del teatro della [[La Monnaie/De Munt]] [[Gerard Mortier]], in piena tournée a [[San Pietroburgo|Leningrado]], Béjart decide di non tornare più in [[Belgio]]. Poco tempo dopo, la [[Altria Group|Philip Morris International]], con sede a Losanna, gli propone di stabilirsi in [[Svizzera]]. Béjart scioglie il [[Ballet du XXe siècle]] e fonda a Losanna una nuova compagnia, il [[Béjart Ballet Lausanne]].
Sia per il "Ballet du XXe siècle" che a Losanna, Béjart accoglie danzatori di alto livello di qualsiasi nazionalità. Desideroso di dare nuovo vigore alla danza maschile, esige dai suoi interpreti una perfetta padronanza della [[danza accademica]] e una grande capacità di adattamento alle correnti [[Neoclassicismo|neoclassiche]]. Fedele ad un'idea di spettacolo globale, mescola l'universo musicale, lirico, teatrale e coreografico mettendo in evidenza le qualità individuali dei solisti
Le tematiche affrontate dal Béjart sono spesso universali ed egli non esita a mettere in scena i grandi problemi dell'attualità, come l'[[AIDS]] o l'[[ecologia]]. Nel [[1998]] viene condannato per plagio: il suo spettacolo ''Le Presbytère'' contiene una scena copiata da ''La chute d'Icare'' del coreografo belga [[Frédéric Flamand]]. Nel 1999 gli viene consegnato il [[Prix de Kyoto]]. Béjart ha molti detrattori che lo accusano di essere troppo "classico" e non è mai riuscito veramente ad imporre il suo nome nei paesi [[anglosassoni]]. È innegabile però che abbia contribuito enormemente alla nascita della [[danza contemporanea]] in [[Francia]] e in [[Belgio]], soprattutto grazie alle generazioni di coreografi formatisi alla sua scuola del Mudra.
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