Gabriele Galantara: differenze tra le versioni

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Diede il suo apporto alla causa interventista e alla propaganda di guerra con le caricature, divenute famose, di "''Guglielmone''" e di "''Cecco Beppe''" e predicando l'ostilità verso la "barbarie teutonica". Le sue vignette vennero ripubblicate su altri giornali dei paesi dell'[[Intesa]] e furono esposte nel luglio [[1916]] alle "Leicester Galleries" di [[Londra]]; altre vignette apparvero sul periodico parigino «''L'Europe antiprussienne''» e sul giornale di trincea «''Signor sì''».
 
Per le posizioni assunte nei confronti dell'intervento e - poi - degli eventi rivoluzionari russi del [[1917]] ([[Lenin]] e i [[bolscevichi]] venivano rappresentati come agenti tedeschi), «''L'Asino''» si alienò le simpatie delle masse socialiste e perse consenso tra i suoi lettori. Su questo punto vi fu una rottura, non definitiva <ref>Emblematico il disegno di Giuseppe Scalarini del 1921 con un asino che torna nelle case dei lavoratori «dopo tanti anni di lontananza», vedi ''L'Asino di Podrecca e Galantara'', Feltrinelli, Milano 1970, p. 371</ref>, anche con Giuseppe Scalarini, che rappresentò Galantara quale ''socialista falso'' in un disegno dove il collega risulta riconoscibilissimo pur senza nominarlo direttamente.<ref>Disegno di Giuseppe Scalarini, ''Un socialista falso'', ''L'Avanti!'', 15 maggio 1916, pubblicata mentre «sul fronte trentino l'esercito deve contrastare la ''spedizione punitiva degli autriaciaustriaci», sta in ''Il Veleno della Storia'', Museo della Satira e della Caricatura, Forte dei Marmi, 5 agosto - 8 ottobre 2006</ref>
 
=== La rottura con Podrecca e le persecuzioni fasciste ===