Marina Militare (Italia): differenze tra le versioni

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==== Gli impegni internazionali ====
La fine del decennio precedente aveva la Marina Militare protagonista, nell'estate del [[1979]], di un'alta azione umanitaria lontano dalle acque italiane in favore dei [[Boat people]] del [[Vietnam]] quando un gruppo navale formato dagli incrociatori ''Vittorio Veneto'' e [[Andrea Doria (C 553)|''Andrea Doria'']] e dal rifornitore di squadra ''Stromboli'' si rese protagonista del salvataggio di quasi mille naufraghi nel [[Mar Cinese Meridionale]]. In questa occasione alla bandiera della Marina Militare venne conferita la [[Benemeriti della salute pubblica|Medagliamedaglia d'oro per i benemeriti della salute pubblica]] prima decorazione ottenuta dopo la seconda guerra mondiale.
 
Furono però gli [[anni 1980|anni '80]] che videro i primi impegni della Marina Militare in missioni internazionali, con l'invio nell'aprile del [[1982]] di un gruppo navale di pattugliamento, a [[Sharm el-Sheikh]] nel golfo di [[Aqaba]], nell'ambito della Forza Multinazionale e di Osservatori delle [[Nazioni Unite]] per il rispetto degli accordi di [[Camp David]]. Successivamente la Marina Militare partecipò alla missione in [[Libano]] dal settembre [[1982]] al marzo [[1984]] in operazioni di pattugliamento davanti alle coste libanesi e di scorta al naviglio mercantile e militare impiegato per il trasporto dall'Italia dei reparti dell'Esercito e del [[Battaglione San Marco]], che nel corso della missione di pace perse un suo operativo, il marò Filippo Montesi. Nell'agosto 1984 poi, dopo che alcune esplosioni di [[mina navale|mine navali]] nel [[Mar Rosso]] nella zona immediatamente a sud del [[Canale di Suez]] provocarono l'interruzione della navigazione commerciale, la Marina Militare partecipò alle operazioni di bonifica con l'invio di un gruppo navale formato da tre cacciamine e dalla nave appoggio Cavezzale.
 
La seconda metà del decennio vide per la marina impegni sempre più gravosi nei nuovi scenari che andavano profilandosi. Se nel [[1985]], con l'irrompere sulla scena internazionale di [[Gorbaciov]], tra Est e Ovest iniziava un periodo di distensione, il Mediterraneo rimaneva sempre un'area di confronto fra le due Superpotenzesuperpotenze e la diffusione dell'[[integralismo islamico]] fortemente antioccidentale ed antiamericano era causa di forti tensioni ed instabilità<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra12.asp|La situazione nel Mediterraneo negli anni '80|16-11-2007}}</ref>. Con il sequestro dell'[[Achille Lauro (nave)|Achille Lauro]] avvenuto il [[7 ottobre]] [[1985]] ad opera di un gruppo terroristico palestinese, la mobilitazione che nè segui, denominata ''Operazione Margherita'' vide un'ampia partecipazione della Marina, e la circostanza evidenziò la necessità di una più efficace componente aerea per il pattugliamento marittimo a largo raggio. Successivamente, in seguito alle tensioni e alla crisi tra Stati Uniti e Libia, il [[15 aprile]] [[1986]] vi fu un attacco missilistico contro la stazione LORAN gestita dagli Stati Uniti sull'isola di [[Lampedusa]]: L'attacco evidenziò la scarsa efficacia delle rete di allarme radar e la mancanza di una qualsiasi forma di difesa contro attacchi missilistici. Scattò quindi un operazione di dispiegamento nel [[Canale di Sicilia]] di naviglio d'altura con funzioni di controllo radar denominata ''Operazioneoperazione Girasolegirasole'' che aveva come scopo quello di estendere quanto più possibile verso sud la sorveglianza antiaerea ed antimissile. Ma un altro impegno attendeva le unità italiane e questa volta in uno scenerio operativo ben più distante dalla madrepatria.
 
Dopo anni di guerra il [[Golfo Persico]] era balzato alla ribalta dell'opinione pubblica mondiale quando [[Iran]] ed [[Iraq]] estesero le ostilità al traffico marittimo commerciale coinvolgendo anche navi appartenenti a nazioni neutrali. e tra queste venne anche coinvolta la motonave italiana ''Jolly Rubino'', attaccata da parte dei ''Guardiani della Rivoluzionerivoluzione'' iraniani, e la cosa spinse la Marina Militare ad inviare un contingente nell'area, formato da fregate, unità logistiche e cacciamine impegnate in operazioni di scorta al naviglio mercantile e di bonifica da mine navali.
La missione, iniziata il [[15 settembre]] [[1987]] si concluse entro la fine dell'anno successivo con il rientro delle ultime unità impegnate nelle operazioni di bonifica. Nei quindici mesi della missione le unità della Marina Militare assicurarono protezione delle unità mercantili nazionali, garantendo loro condizioni di piena sicurezza, salvaguardando il diritto alla libera navigazione in acque internazionali. Al termine della missione la bandiera della Marina Militare venne decorata con la [[Ordine militare d'Italia|Crocecroce di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia]].
 
Il risultato della missione, ampiamente positivo, confermava la bontà delle scelte a suo tempo operate per l'ammodernamento della flotta<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra13.asp|La situazione nel Mediterraneo a metà degli anni '80|16-11-2007}}</ref> ma rendeva evidente l'improrogabile necessità di un terzo rifornitore di squadra.
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=== Gli anni '90 ===
====Ritorno nel golfo====
Gli anni [[1990|anni '90]] iniziarono per la Marina Militare con un ritorno nel Golfo Persico<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra14.asp|La Marina Militare nella guerra del Golfo|16-11-2007}}</ref>. Dopo che era terminata nel settembre 1988 la [[Guerraguerra Iran-Iraq]], il [[2 agosto]] [[1990]] il ''ra‘īs'' [[Iraq|iracheno]] [[Saddam Hussein|Saddām Husayn]] invase il vicino Statostato del [[Kuwait]] in nome di un'antica pretesa di [[Baghdad]] di recuperare un territorio che sarebbe stato iracheno. L'invasioni provocò le immediate sanzioni da parte dell'[[ONU]] che lanciò un [[ultimatum]], imponendo il ritiro delle truppe irachene. La richiesta non conseguì risultati e il [[17 gennaio]] [[1991]] iniziò la [[Guerra del Golfo]] e le navi della Marina Militare si trovarono a far parte della coalizione internazionale. Sin dall'agosto del 1990 il governo italiano deliberò l'invio delle fregate [[Orsa (F 567)|''Orsa'']] e [[Libeccio (F 572)|''Libeccio'']], del rifornitore di squadra ''Stromboli'' e di due corvette ''Minerva'' a cui si aggiunsero a settembre, otto [[Cacciabombardiere|cacciabombardieri]] [[Panavia Tornado|''Tornado'']] e la fregata [[Zeffiro (F 577)|''Zeffiro'']]. Altre unità in seguito parteciparono all'alle operazioni avvicendandosi alle altre, tra cui l'[[Audace (D 551)|''Audace'']] e varie unità ''Lupo'' e ''Maestrale'', con ''Orsa'' e ''Stromboli'' che sulla via del ritorno furono impegnate nell'evacuazione di cittadini italiani e di altri stati europei dalla Somalia. Dislocate nelle acque del Golfo Persico, le unità italiane assicurarono, in concorso con le altre Forze Multinazionali, l’applicazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, partecipando al controllo dell’embargo, conducendo azioni di controllo del naviglio sospetto e potenzialmente ostile. Successivamente, durante la fase delle operazioni militari, le unità italiane in concorso con altre forze navali contribuirono alla protezione diretta delle principali unità della forza miltinazionale. Al termine delle operazioni militari poi, ripresero l’attività di embargo, partecipando allo stesso tempo alla bonifica delle acque del Golfo dai campi minati. Per questa missione, durata esattamente un anno e terminata nell'agosto del 1991, la bandiera della Marina Militare venne nuovamente decorata con la Crocecroce di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia.
 
==== Missioni e nuovi compiti operativi ====
Successivamente la Marina Militare prese parte insieme all'Esercito e all'aeronauticaAeronautica con l'invio del ''Battaglionebattaglione Sansan Marco'' alla Missionemissione ''Ibis'' svolta tra il maggio [[1993]] e il marzo [[1994]] nell'ambito della missione delle Nazioni Unite [[UNOSOM II]], che a sua volta era parte dell'[[Operazioneoperazione Restore Hope]] il cui compito era quella di fornire, facilitare e proteggere gli aiuti umanitari in [[Somalia]] e il monitoraggio del cessate il fuoco ottenuto con la mediazione [[ONU]] nel conflitto civile somalo nei primi anni novanta.
 
Altro fronte in cui le unità della Marina Militare sono state impegnate è quello della lotta all'immigrazione clandestina in Adriatico e nel Canalecanale di Sicilia, in cui spesso le navi della Marina sono state protagoniste di salvataggi dei naufraghi di questi viaggi. Nell'ambito della lotta all'immigrazione selvaggia ed in seguito alla crisi scoppiata in [[Albania]], nel [[1997]] si svolse l'[[Operazione Alba]] che vide la partecipazione in varia misura di undici nazioni, con lo sbarco di truppe e mezzi oltre che di aiuti umanitari alla popolazione albanese. Questa fu la prima missione internazionale a guida italiana e la Marina vi partecipò con le proprie unità e con unità della [[Guardia Costiera]] per la parte marittima e contribuendo con il Battaglionebattaglione Sansan Marco alle operazioni terrestri. Al termine della missione, svolta dal [[3 marzo]] al [[12 agosto]] del 1997, la bandiera della Marina Militare venne ancora una volta decorata con la Crocecroce di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia.
 
Il ''Battaglionebattaglione Sansan Marco'' è stato presente anche in [[Kosovo]] e in [[Eritrea]] come deterrente durante la guerra con l'[[Etiopia]], mentre nel [[1999]] un gruppo di incursori didel [[COMSUBIN]] trasportato da [[San Giusto (L 9894)|Navenave ''Sansan Giusto'']] è stato inviato durante la crisi di [[Timor Est]].
 
==== La flotta degli anni '90 ====
Per quanto riguarda le unità in servizio l'inizio del decennio vide l'entrata in servizio della II<sup>a</sup> Serieserie della Classeclasse ''Minerva'' e della II<sup>a</sup> Serieserie della Classeclasse ''Cassiopea'' e l'uscita di scena dei ''Doria'' e dei due ''Impavido''. Nel 1993 entrarono in servizio i due cacciatorpedinieri [[Classeclasse Luigi Durand de la Penne (cacciatorpediniere)|Dede la Penne]] che inizialmente battezzati ''Animoso'' e ''Ardimentoso'' al momento della loro entrata in servizio vennero intitolati alle [[Medagliamedaglia d'oro al Valorvalor Militaremilitare|Medagliemedaglie d'oro al Valorvalor Militaremilitare]] [[Luigi Durand de la Penne]] e [[Francesco Mimbelli]]. Nel [[1991]] veniva avviata la costruzione di una terza unità anfibia la ''San Giusto'' che entrata in servizio nell'aprile del [[1994]] oltre ai compiti di squadra svolge il ruolo di nave scuola per gli allievi del secondo anno dell'[[Accademia Navale di Livorno]] sostituendo nel compito l'incrociatore Caio Duilio andato in disarmo nel 1990. Nel [[1995]] viene avviata la costruzione del terzo rifornitore di squadra, battezzato [[Etna (A 5326)|''Etna'']] ed entrato in servizio nel [[1998]].
 
Tra il 1994 e il [[1996]] sono entrate in servizio quattro unità della [[Classe Soldati (pattugliatore di squadra)|Classe ''Soldati'']]. Si tratta delle unità tipo ''Lupo'', che inizialmente erano state costruite per l'Iraq ed erano state consegnate alla Marina Irakena, ma dato l'embargo restarono bloccate in Italia e conseguentemente non vennero pagate dal committente e su di esse ha vissuto per anni un ridotto equipaggio irakeno in attesa che si risolvesse la questione.
Queste quattro unità alla fine sono entrate a far parte della Marina Militare grazie ad un compromesso, poichè i cantieri andavano pagati per il lavoro fatto e gli irakeni certamente non lo avrebbero fatto dato che non potevano prendersi le navi, quindi alla fine il governo italiano dietro confisca, acquistò la proprietà delle navi pagando i cantieri e le unità dopo un fermo decennale passarono di proprietà nel 1994, venendo assegnate alla Marina Militare Italiana, che fu costretta a prendersele, facendo buon viso a cattivo gioco immettendole in servizio dopo un ciclo di lavori di ampia modifica nei sistemi di bordo in quanto diversi apparati erano incompatibili con gli standard NATO e per consentire a queste navi l'adeguamento dello standard tecnico-operativo a quello delle altre unità in servizio, con interventi sui sistemi di Comando e controllo, sui sistemi di Telecomunicazione e sui sensori di scoperta radar e acustici. La differenza sostanziale con le Lupo, sta nel fatto che queste unità non sono dotate di alcun armamento per la lotta antisommergibile ed in considerazione di ciò le unità sono impiegate e ufficialmente classificate come Pattugliatori di Squadra, definizione piuttosto estemporanea e rara nelle moderne marine occidentali, ma queste unità essendo grossi mezzi di superficie sono difficilmente collocabili dal un punto di vista classificativo. Nonostante le vicissitudini legate alla loro acquisizione, queste unità sono state impiegate intensamente sin dai primi anni di servizio nella Marina Italiana.
 
Queste quattro unità alla fine sono entrate a far parte della Marina Militare grazie ad un compromesso, poichè i cantieri andavano pagati per il lavoro fatto e gli irakeniiracheni certamente non lo avrebbero fatto, dato che non potevano prendersi le navi, quindi alla fine il governo italiano, dietro confisca, acquistò la proprietà delle navi pagando i cantieri e le unità, dopo un fermo decennale, passarono di proprietà nel [[1994]], venendo assegnate alla Marina Militare Italiana, che fule costretta a prendersele, facendo buon viso a cattivo gioco immettendoleintrodusse in servizio solo dopo un ciclo di lavori di ampia modifica neidei sistemi di bordo, insia quantoperché diversi apparati erano incompatibili con glile standardnormative NATO, esia per consentire a queste navi l'adeguamento dellodel standardlivello tecnico-operativo a quello delle altre unità in servizio, con interventi sui sistemi di Comando[[comando e controllo]], sui [[sistemi di Telecomunicazionetelecomunicazione]] e sui sensori di scoperta [[radar]] e acustici. La differenza sostanziale con le ''Lupo,'' starisiede nel fatto che queste unità non sono dotate di alcun armamento per la [[lotta antisommergibile]] ed in considerazione di ciò, le unità sono impiegate eed ufficialmente classificate come Pattugliatori''pattugliatori di Squadrasquadra'', definizione piuttosto estemporanea e rara nelle moderne marine occidentali, ma queste unità, essendo grossi mezzi di superficie, sono difficilmente collocabili dal un punto di vista classificativo. Nonostante le vicissitudini legate alla loro acquisizione, queste unità sono state impiegate intensamente sin dai primi anni di servizio nella Marina Italianaitaliana.
Per quanto riguarda i sommergibili la marina, alla fine degli anni ottanta aveva avviato lo studio per un nuovo sottomarino nazionale, denominato, '''Progetto S 90''', che però non portò a nessun risultato, così per compensare parzialmente la progressiva dismissione delle unità della [[classe Toti]] nel corso degli anni Novanta, quando il '''progetto Sauro''' era ormai obsoleto, si è fatto ricorso ad una 4<sup>a</sup> Serie della Classe Sauro.
 
Per quanto riguarda i sommergibili, la marinaMarina, alla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] aveva avviato lo studio per un nuovo sottomarino nazionale, denominato, '''Progettoprogetto S 90''', che però non portò a nessun risultato, così, per compensare parzialmente la progressiva dismissione delle unità della [[classe Toti]] nel corso degli [[anni Novanta1990|anni novanta]], quando il '''progetto Sauro''' originale era divenuto ormai obsoleto, si è fatto ricorso ad una 4<sup>a</sup> Serieserie della Classeclasse ''Sauro''.
=== La Marina Militare nel nuovo millennio ===
 
=== La Marina Militare nel nuovo millennio ===
====La sfida al terrorismo====
Il nuovo millennio si apre per la Marina Militare con nuove sfide imposte dagli scenari internazionali venutisi a creare in conseguenza degli [[Attentati dell'11 settembre 2001|attentati dell'11 settembre]] [[2001]] e la [[Guerraguerra al terrorismo]] che l'[[Civiltàciviltà occidentale|Occidente]] tutto si è travato a dovere affrontare.
 
In seguito all'[[Invasione statunitense dell'Afghanistan|intervento americano in Afghanistan]], principale base dell'organizzazione terroristica [[Alal-Qaida]], che ha portato all'abbattimento del [[Talebani|regime dei Talebanitalebani]] l'Italia è presente in [[Afghanistan]] nell'ambito dell'[[International Security Assistance Force|ISAF]], la forza internazionale per il mantenimento della pace con base a [[Kabul]], con reparti dell'esercito e per la Marina Militare del [[battaglione Sansan Marco]]. Nel corso del [[2005]] l'Italia si è trovata al comando di quattro missioni multinazionali: in Afghanistan, in [[Bosnia-Erzegovina]], in [[Kosovo]] e in [[Albania]].
Il nuovo millennio si apre per la Marina Militare con nuove sfide imposte dagli scenari internazionali venutisi a creare in conseguenza degli [[Attentati dell'11 settembre 2001|attentati dell'11 settembre]] [[2001]] e la [[Guerra al terrorismo]] che l'[[Civiltà occidentale|Occidente]] tutto si è travato a dovere affrontare.
 
La Marina ha partecipato ampiamente a questa lotta al terrorismo prendendo parte oltre che con il battaglione San Marco con le sue unità navali alle operazioni ''[[Operazione Active Endeavour|Active Endeavour]]'' nel Mediterraneo, [[Operazione Antica Babilonia|Antica Babilonia]] nel Golfogolfo Persico, [[Operazione Enduring Freedom|Enduring Freedom]] nel Golfogolfo Persico e nell'[[Oceanooceano Indiano]] e partecipando alla lotta alla [[pirateria]] ed in difesa dei traffici marittimi e della libertà di navigazione nella zona del [[Cornocorno d'Africa]] e del [[Golfogolfo di Aden]]. Tutte le principali unità della Marina Militare hanno preso parte a queste missioni.
In seguito all'[[Invasione statunitense dell'Afghanistan|intervento americano in Afghanistan]], principale base dell'organizzazione terroristica [[Al-Qaida]], che ha portato all'abbattimento del [[Talebani|regime dei Talebani]] l'Italia è presente in [[Afghanistan]] nell'ambito dell'[[International Security Assistance Force|ISAF]], la forza internazionale per il mantenimento della pace con base a [[Kabul]], con reparti dell'esercito e per la Marina Militare del [[battaglione San Marco]]. Nel corso del [[2005]] l'Italia si è trovata al comando di quattro missioni multinazionali: in Afghanistan, in [[Bosnia-Erzegovina]], in [[Kosovo]] e in [[Albania]].
 
Nell'Estateestate [[2006]] la Marina Militare è stata una delle prime marine militari ad intervenire nella crisi del [[Libano]]. Il cacciatorpediniere [[Luigi_Durand_de_la_Penne_%28D_560%29]], in esercitazione in [[Grecia]], è stata tra le prime unità neutrali ad entrare nel porto di [[Beirut]] per l'evacuazione dei connazionali ed altri europei verso l'isola di Cipro con ben 2due viaggi. Successivamente è intervenuto il battaglione Sansan Marco, con l'unità da sbarco ''Sansan Giusto''che ha permesso il trasporto di beni di prima necessità per la popolazione in guerra oltre all'evacuazione di altri connazionali. Nel settembre, sotto l'egida dell'[[ONU]] all'interno della missione [[UNIFIL 2]], le navi [[Giuseppe_Garibaldi_%28551%29]], [[San_Giusto_%28L_9894%29]] [[San_Giorgio_san_Giorgio_%28L_9892%29]], [[San_Marco_san_Marco_%28L_9893%29]] (tutta la flotta tuttoponte) scortate dalla corvetta [[Fenice_%28F_557%29]] hanno sbarcato sulla spiaggia di Tiro la forza d'ingresso, le truppe anfibie della nuova ''Forza di Proiezione dal Mare'' (FPM) composte dal Sansan Marco e dei Lagunari, del contingente di pace italiano.
La Marina ha partecipato ampiamente a questa lotta al terrorismo prendendo parte oltre che con il battaglione San Marco con le sue unità navali alle operazioni [[Operazione Active Endeavour|Active Endeavour]] nel Mediterraneo, [[Operazione Antica Babilonia|Antica Babilonia]] nel Golfo Persico, [[Operazione Enduring Freedom|Enduring Freedom]] nel Golfo Persico e nell'[[Oceano Indiano]] e partecipando alla lotta alla [[pirateria]] ed in difesa dei traffici marittimi e della libertà di navigazione nella zona del [[Corno d'Africa]] e del [[Golfo di Aden]]. Tutte le principali unità della Marina Militare hanno preso parte a queste missioni.
 
Nell'Estate [[2006]] la Marina Militare è stata una delle prime marine militari ad intervenire nella crisi del [[Libano]]. Il cacciatorpediniere [[Luigi_Durand_de_la_Penne_%28D_560%29]], in esercitazione in [[Grecia]], è stata tra le prime unità neutrali ad entrare nel porto di [[Beirut]] per l'evacuazione dei connazionali ed altri europei verso l'isola di Cipro con ben 2 viaggi. Successivamente è intervenuto il battaglione San Marco, con l'unità da sbarco ''San Giusto''che ha permesso il trasporto di beni di prima necessità per la popolazione in guerra oltre all'evacuazione di altri connazionali. Nel settembre, sotto l'egida dell'[[ONU]] all'interno della missione [[UNIFIL 2]], le navi [[Giuseppe_Garibaldi_%28551%29]], [[San_Giusto_%28L_9894%29]] [[San_Giorgio_%28L_9892%29]], [[San_Marco_%28L_9893%29]] (tutta la flotta tuttoponte) scortate dalla corvetta [[Fenice_%28F_557%29]] hanno sbarcato sulla spiaggia di Tiro la forza d'ingresso, le truppe anfibie della nuova Forza di Proiezione dal Mare (FPM) composte dal San Marco e dei Lagunari, del contingente di pace italiano.
 
==== La flotta del nuovo millennio ====
Per quanta riguarda la flotta il progetto di ammodernamento più importante è quello sviluppato in cooperazione con la Francia con i programmi [[Programma Orizzonte (fregata)|''Orizzonte'']] e [[FREMM]]. Per la parte italiana sono previsti due cacciatorpediniere/fregate del tipo Orizzonte che sostituiranno i due ''Audace'' e dieci fregate multiruolo tipo FREMM che andranno a sostituire le fregate tipo ''Lupo'' e ''Maestrale''. Le due ''Orizzonte'' denominate [[Andrea Doria (D 553)|''Andrea Doria'']] e [[Caio Duilio (D 554)|''Caio Duilio'']] e varate a [[Riva Trigoso]] rispettivamente il [[15 ottobre]] 2005 e [[23 ottobre]] [[2007]] sono attualmente in allestimento presso il Cantiere Navale del Muggiano di La Spezia ed entreranno in squadra in sostituzione dei due Audace che il [[28 settembre]] 2006<ref>{{cita web|http://digilander.libero.it/rosario6dgl/Disarmo.html|Il disarmo di Audace e Ardito|16-11-2007}}</ref> hanno fatto il loro ultimo ammainabandiera. Per quanto riguarda le FREMM, le dieci fregate italiane, verranno costruite in due serie, di cui una di sei con vocazione [[Anti-Submarine Warfare|ASW]] ed un altra di quattro con vocazione multiruolo. Le unità italiane, con le diciassette unità francesi permetteranno di poter disporre a livello europeo di una forza omogenea, riducendo notevolmente i costi di esercizio. Le FREMM prenderanno il posto delle ''Maestrale'', ancora in servizio, e delle ''Lupo'', che dopo essere state messe in disarmo, rivendute al Perù, stanno vivendo, a dimostrazione della bontà del progetto, una seconda vita, affiancando le unità dello stesso tipo di cui disponeva già la marina peruviana, mentre la Vittorio Veneto, non più operativa dal 2003, ed andata in disarmo nel 2006, è destinata a diventare nel 2011, in occasione del 150° anniversario del Regno d'Italia, nave museale<ref>{{cita web|http://www.paginedidifesa.it/2005/zuccotti_050615.html|L'incrociatore Vittorio Veneto nave museo|16-11-2007}}</ref> così come è successo per i sommergibili [[Enrico Toti (S 506)|Toti]] e Dandolo. Sono usciti di scena gli aliscafi Sparviero sostituiti da quattro unità denominate [[Nuove Unità Minori Combattenti]] e tre dei quattro Sauro delle prime due serie sostituiti dai due [[Classe Salvatore Todaro - U212A (sottomarino)|Todaro]] di progettazione italo-tedesca.
 
Per quanta riguarda la flotta il progetto di ammodernamento più importante è quello sviluppato in cooperazione con la Francia con i programmi [[Programma Orizzonte (fregata)|''Orizzonte'']] e [[FREMM]]. Per la parte italiana sono previsti due cacciatorpediniere/fregate del tipo Orizzonte che sostituiranno i due Audace e dieci fregate multiruolo tipo FREMM che andranno a sostituire le fregate tipo ''Lupo'' e ''Maestrale''. Le due ''Orizzonte'' denominate [[Andrea Doria (D 553)|''Andrea Doria'']] e [[Caio Duilio (D 554)|''Caio Duilio'']] e varate a [[Riva Trigoso]] rispettivamente il [[15 ottobre]] 2005 e [[23 ottobre]] [[2007]] sono attualmente in allestimento presso il Cantiere Navale del Muggiano di La Spezia ed entreranno in squadra in sostituzione dei due Audace che il [[28 settembre]] 2006<ref>{{cita web|http://digilander.libero.it/rosario6dgl/Disarmo.html|Il disarmo di Audace e Ardito|16-11-2007}}</ref> hanno fatto il loro ultimo ammainabandiera. Per quanto riguarda le FREMM, le dieci fregate italiane, verranno costruite in due serie, di cui una di sei con vocazione [[Anti-Submarine Warfare|ASW]] ed un altra di quattro con vocazione multiruolo. Le unità italiane, con le diciassette unità francesi permetteranno di poter disporre a livello europeo di una forza omogenea, riducendo notevolmente i costi di esercizio. Le FREMM prenderanno il posto delle ''Maestrale'', ancora in servizio, e delle ''Lupo'', che dopo essere state messe in disarmo, rivendute al Perù, stanno vivendo, a dimostrazione della bontà del progetto, una seconda vita, affiancando le unità dello stesso tipo di cui disponeva già la marina peruviana, mentre la Vittorio Veneto, non più operativa dal 2003, ed andata in disarmo nel 2006, è destinata a diventare nel 2011, in occasione del 150° anniversario del Regno d'Italia, nave museale<ref>{{cita web|http://www.paginedidifesa.it/2005/zuccotti_050615.html|L'incrociatore Vittorio Veneto nave museo|16-11-2007}}</ref> così come è successo per i sommergibili [[Enrico Toti (S 506)|Toti]] e Dandolo. Sono usciti di scena gli aliscafi Sparviero sostituiti da quattro unità denominate [[Nuove Unità Minori Combattenti]] e tre dei quattro Sauro delle prime due serie sostituiti dai due [[Classe Salvatore Todaro - U212A (sottomarino)|Todaro]] di progettazione italo-tedesca.
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