Mario Argenton: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Nel [[1926]] è sottotenente di complemento d'artiglieria a cavallo, frequenta la [[regia accademia d'artiglieria e genio di Torino]] e nel 1930 ottiene il grado di tenente, Capitano allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] partecipò con il 3ª Celere alle operazioni sul fronte alpino occidentale, alla campagna Yugoslavia e Balcania, nel luglio 1941 prese parte alla campagna di Russia con il [[Corpo di spedizione italiano in Russia]], dove per i suoi atti valore fu decorato ed avanzato al grado di maggiore, rimpatriato nell'aprile 1942 frequenta la [[scuola di guerra di Torino]] ed ottiene l'abilitazione di servizio allo stato maggiore.
Assegnato al Comando di Corpo d'Armata Motocorazzata a Roma, dopo l'[[8 settembre 1943]] prende parte con la divisione Centauro alla [[Mancata difesa di Roma|difesa di Roma]] contro i tedeschi insieme al colonnello [[Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo]]. Successivamente, fuggito clandestinamente nell'Italia settentrionale, promuove la costituzione delle prime formazioni partigiane autonome. Nel [[1944]], al momento della formazione del [[Corpo Volontari della Libertà]], viene nominato componente del Comando Generale, in rappresentanza del [[Partito Liberale Italiano]] e delle [[Formazioni autonome militari]]. Nell'autunno del 1944 viene arrestato in [[Veneto]] dalla [[Banda Carità]]; riesce tuttavia a fuggire e a ricongiungersi con il comando del CVL a Milano, dove prosegue le attività.
Immediatamente dopo la guerra fa parte per il [[PLI]] della [[Consulta Nazionale]] (1945-1946).
È membro del comitato nazionale dell'[[ANPI]] fino al [[1948]] quando, in seguito alla scissione di cattolici e autonomi, diventa presidente della [[Federazione Italiana Volontari della Libertà]].
In seguito per molti anni presiede la Commissione di 2º grado per il riconoscimento delle qualifiche e l'esame delle proposte onorificenze al Valor Militare per i partigiani.
Fu presidente dell'[[Unire]] dal 1950 al 1961,
== Onorificenze ==
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