La Russia di Putin: differenze tra le versioni

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'''''La Russia di Putin''''' è un libro scritto dalla giornalista russa [[Anna Politkovskaja]], pubblicato nel 2004. L'autrice, assassinata appena due anni dopo, vi racconta la vita nella moderna Russia, sotto il dominio di [[Vladimir Putin]], allora agli esordi del suo lungo e incontrastato potere. Politkoskaja intravede e denuncia l'involuzione in atto nel suo Paese, ravvisandovi le caratteristiche di uno stato di polizia o stato mafioso. Nella spia del KGB arrivata inaspettatamente al vertice del potere russo nel 1999, che nel libro rimane tuttavia sullo sfondo, l'autrice individua la tabe di un sistema politico avviato inesorabilmente a reprimere la libertà di parola e le speranze di una vita democratica. A lei interessa documentare la vita comune dei russi, raccolta attraverso viaggi e interviste varie dei connazionali, che aiutano la scrittrice a tratteggiare la società russa dei primi anni Duemila. Nei suoi pezzi qui raccolti, lei ammonisce disperatamente, come una Cassandra inascoltata dal mondo, che il popolo ormai si sia rassegnato e ricaduto nuovamente alla sua atavica abulia. Mentre all'estero, nota lei, a nessuno interessa il corso politico preso dalla Russia.
'''''La Russia di Putin''''' è un libro del [[2005]] scritto dalla giornalista russa [[Anna Politkovskaja]]. Il libro è una dura critica al presidente [[Vladimir Putin]], fatta attraverso viaggi e interviste varie dei connazionali russi che aiutano la scrittrice a tratteggiare la società russa del ventunesimo secolo.
 
== Trama ==