Giuseppina Arcucci: differenze tra le versioni
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===Espansione della Congregazione===
Terminata questa fase di controversie, suor Giuseppina Arcucci e le altre suore dovettero affrontare ulteriori difficoltà, soprattutto dal punto di vista economico, in particolar modo in seguito alla morte del vescovo Andrea D’Agostino, sopraggiunta il 13 febbraio 1913. Nonostante ciò, suor Giuseppina continuò la sua opera benefica e incoraggiò le suore a fare altrettanto, estendendola anche oltre i confini di Ariano di Puglia. Già nel
Il nuovo vescovo di Ariano di Puglia, mons. Cosimo Agostino, non ebbe dal principio simpatia per le religiose<ref>{{Cita|G. Cittadini|pp. 70-72.}}</ref>, come non ne ebbe in sede vacante il vescovo di Lucera e amministratore apostolico di Ariano di Puglia Lorenzo Chieppa<ref>{{Cita|B. Carderi (1987)|pp. 102-103.}}</ref>, il quale formulò alla Santa Sede considerazioni poco favorevoli alle Suore dello Spirito Santo. Tuttavia, mons. Cosimo Agostino nel corso del tempo mutò questa sua posizione, tant’è vero che il 22 febbraio 1918 manifestò al Papa la sua volontà di riconoscere l’Associazione delle Suore dello Spirito Santo come congregazione di diritto diocesano, al fine di garantirle maggiore stabilità e favorirne lo sviluppo<ref>{{Cita|B. Carderi (1987)|pp. 105-107.}}</ref>. Anche mons. Giuseppe Lojacono, successore di mons. Cosimo Agostino, consapevole dei riconoscimenti ricevuti dalla Pia Casa, non esitò a concedere il suo appoggio a suor Giuseppina e alle sue consorelle<ref>{{Cita|M. Grechi|p. 55.}}</ref>.
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