Leonardo Sinisgalli: differenze tra le versioni
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=== Il primo periodo milanese (1932-1940) ===
[[File:Sinisgalli - 1938.jpg|thumb|left|Sinisgalli nel 1938]]
Dopo la laurea in Ingegneria Elettronica e Industriale e all'esame di Stato sostenuto a [[Padova]] nel 1932, parte alla volta di [[Milano]], collaborando saltuariamente con “[[L'Italia Letteraria|L’Italia Letteraria]]” e a “[[La Lettura (rivista)|La Lettura]]”. La svolta fu sancita dall'incontro con [[Giuseppe Ungaretti|Ungaretti]], che nel 1934 , apprezzò il talento del giovane Sinisgalli, dapprima con una corrispondenza sulla “Gazzetta del Popolo”, in seguito a Torino, durante una conferenza sul Petrarca. Il 1934 lo vide partecipare, dietro suggerimento di Zavattini, ai Littorali per la gioventù a [[Firenze]], durante i quali una giuria composta da [[Riccardo Bacchelli|Bacchelli]], Ungaretti, [[Aldo Palazzeschi|Palazzeschi]] decreta la vittoria della sua poesia "Interno Orfico”, che supera quella di [[Attilio Bertolucci]]; nell'ambito dello stesso concorso, [[Alfonso Gatto]] è primo nella prosa. Essere primo littore di poesia non gli fu giovevole: il suo componimento e quello di Bertolucci furono oggetto di dure critiche da parte di Telesio Interlandi su “Tevere”, giornale fascista, nel quale lo stesso Interlandi elogiò, invece, il lavoro del quinto classificato [[Pietro Ingrao]], politicamente più impegnato.
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=== L'ultimo periodo ===
[[File:Sinisgalli a Montemurro.jpg|thumb|Sinisgalli negli anni 1970]]
Molte difficoltà lo accompagneranno nel 1963, non ultime le problematiche di salute del figlio Filippo. Abbandona l'[[ENI]] e ritorna a Milano, ma, con sua somma delusione, la “città tecnica” di [[Carlo Emilio Gadda|Gadda]], che sempre aveva tessuto le sue lodi, questa volta sembra indifferente alle sue creazioni. Ritorna a Roma dopo qualche piccola consulenza di scarso rilievo e fonda la rivista di design “La botte e il violino” (8 numeri) nella quale dà anche libero sfogo alle sue riflessioni. Collabora al “[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]” di [[Pannunzio]] e al “[[Tempo Illustrato]]”, nel quale affronta una rubrica di critica d'arte, i cui articoli confluiranno poi nei Martedì colorati (Immordino, Genova 1967). Gli editori de “La botte e il violino” decidono di chiudere la rivista a causa dei costi elevati e Leonardo si dedica all'ideazione di un nuovo house organ: “Il quadrifoglio”, una rivista d'automobilismo che dirigerà fino al 65º anno d'età. L'anno precedente aveva pubblicato per Mondadori la Poesia di ieri, un'antologia delle sue raccolte che vince il Premio Fiuggi.
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