Leonardo Sinisgalli: differenze tra le versioni

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=== L'ultimo periodo ===
[[File:Sinisgalli a Montemurro.jpg|thumb|Sinisgalli negli anni 1970]]
Molte difficoltà lo accompagneranno nel 1963, non ultime le problematiche di salute del figlio Filippo. Abbandona l'[[ENI]] e ritorna a Milano, ma, con sua somma delusione, la “città tecnica” di [[Carlo Emilio Gadda|Gadda]], che sempre aveva tessuto le sue lodi, questa volta sembra indifferente alle sue creazioni. Ritorna a Roma dopo qualche piccola consulenza di scarso rilievo e fonda la rivista di design “La botte e il violino” (8 numeri) nella quale dà anche libero sfogo alle sue riflessioni. Collabora al “[[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]]” di [[Pannunzio]] e al “[[Tempo Illustrato]]”, nel quale affronta una rubrica di critica d'arte, i cui articoli confluiranno poi nei ''Martedì colorati'' (Immordino, Genova 1967). Gli editori de “La botte e il violino” decidono di chiudere la rivista a causa dei costi elevati e LeonardoSinisgalli si dedica all'ideazione di un nuovo house organ: “Il quadrifoglio”, una rivista d'automobilismo che dirigerà fino al 65º anno d'età. L'anno precedente aveva pubblicato per Mondadori la Poesia di ieri, un'antologia delle sue raccolte che vince il Premio Fiuggi.
 
Il 1967 è l'anno della pensione ed anche del sopraggiungere di un infarto che però non lo induce, nonostante il parere dei medici, a ridurre il ritmo delle sue attività: infatti cura con il fratello Vincenzo un programma monotematico per la radio dal titolo “La Lanterna” che andrà avanti per circa due anni, raggiungendo 98 puntate.