Programma Vostok: differenze tra le versioni

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La navicella spaziale Vostok era composta da due elementi principali: la capsula di sferica (diametro 2,3 m, massa 2,46 t) per ospitare un singolo cosmonauta, la strumentazione di pilotaggio e il sistema di evacuazione, e una sezione di forma biconica (diametro 2,43 m, lunghezza 2,25 m, massa 2,27 t) contenente la strumentazione, i retrorazzi frenanti e il carburante.
 
Faceva ritorno a terra esclusivamente la capsula sferica, la quale era dotata di uno strato di cemento amianto di uno spessore fino a 18 cm in qualità di [[scudo termico]]. Il complesso aveva dunque una massa di 4,73 t e una lunghezza di 4,41 m. Esso era assemblato al "blocco E" (ultimo stadio del razzo vettore o meglio del lanciatore) del peso di 6,17 t. Vostok avevaunitamente una lunghezza totale di 4,41 m e con ilal "blocco E" raggiungeva 7,35 m.
 
La capsula era dotata di 3 portelli relativamente grandi in quanto avevano un diametro di 1,2 m e che erano usati per l'ingresso del cosmonauta, il lancio del [[paracadute]] e per il montaggio dei singoli strumenti. Esistevano ulteriori tre portelli del diametro di 25 cm che venivano impegnati per l'osservazione terrestre, aiuto per la navigazione, nonché come visiera ottica (chiamato "Wsor"). Tali portelli potevano essere chiusi durante la fase di rientro in atmosfera mediante piccole apposite tendine. I componenti e strumenti tecnici e scientifici della capsula, che in totale avevano una massa di circa 800 chilogrammi, erano principalmente sistemi di telemetria e di comunicazione, nonché il paracadute che frenava l'atterraggio della capsula. Il cosmonauta era seduto su un [[seggiolino eiettabile]] con il quale veniva catapultato dalla capsula poco prima dell'atterraggio. Il motivo per cui venne adottata questa soluzione fu che la capsula sferica era esclusivamente in grado di atterrare balisticamente: questo avrebbe significato per il cosmonauta dover sostenere una pressione pari a 10 g. Inoltre tale fatto comportava che risultava alquanto difficile frenare la capsula sufficientemente prima dell'impatto a terra. Per garantire la sicurezza della vita del cosmonauta si ritenne pertanto di fondamentale importanza procedere con il sistema di atterraggio descritto, lasciandolo atterrare separatamente con l'apposito paracadute.