Project Echo: differenze tra le versioni

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Per testare Project Echo furono utilizzate due stazioni di terra: La struttura di Goldstone situata a ''Goldstone Dry Lake'' nel deserto del Mojave, in California e la struttura di Holmdel situata a ''Holmdel'', nel New Jersey. Entrambi i siti utilizzavano antenne separate per la trasmissione e la ricezione delle informazioni.
 
Una prima trasmissione, inviata da ovest a est, partì da un'antenna parabolica di 26  metri di diametro costruita dal JPL e situata a Goldstone. In seguito i segnali furono ricevuti a Holmdel da un riflettore a tromba, noto per le sue proprietà a basso rumore, dal diametro di 6  ×  6  metri. In questo caso venne selezionata una frequenza di trasmissione di 2390 [[Hertz|megahertz]], poiché questa era la banda di frequenza prevista per i futuri esperimenti satellitari.
 
Una seconda trasmissione, inviata da est a ovest, partì da un'antenna parabolica dal diametro di 18 metri situata a [[Antenna a tromba di Holmdel|Holmdel]] e venne poi ricevuta dall'antenna del [[programma Pioneer]] situata a Goldstone. In questa trasmissione venne utilizzata una frequenza di trasmissione di 960,05 megahertz poiché il ricevitore JPL era rimasto sintonizzato su questa frequenza dal programma lunare Pioneer.<ref name="history.nasa.gov"/>
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== Navicelle spaziali ==
La navicelle Echo (''Echo 1'', ''Echo 1A'' ed ''Echo 2''), costruite dalla GT Schjeldahl Company di [[Gilmore Schjeldahl]] a [[Northfield (Minnesota)|Northfield, Minnesota]]. erano grandi sfere dalla pelle sottile che venivano gonfiate in orbita solo dopo aver lasciato l'atmosfera. Funzionavano da riflettore e non da ricetrasmettitore e avevano un diametro di circa 30  metri con una pelle sottile in [[Mylar]] (nome commerciale per polietilene tereftalato allungato o BoPET). Dopo la loro collocazione in [[Orbita terrestre bassa|un'orbita terrestre bassa]], i segnali venivano inviati da una stazione terrestre, riflessi dalla loro superficie per poi essere riportati sulla [[Terra]].
 
Poiché la superficie lucida di Echo rifletteva nella gamma della luce visibile, era facilmente visibile ad occhio nudo. Il veicolo spaziale fu soprannominato "''satelloon''" (una fusione tra le parole satellite e pallone) da quelli coinvolti nel progetto . Veniva usato per reindirizzare segnali telefonici, radiofonici e televisivi transcontinentali e intercontinentali. Durante l'ultima parte della sua vita, è stato utilizzato per valutare la fattibilità tecnica della triangolazione satellitare.
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=== Echo 1 ===
Echo 1 aveva un diametro di 30 metri con rivestimento non rigido fatto di Mylar spesso 12,7 μmµm, una massa totale di 180&nbsp;kg e al lancio pesava 71&nbsp;kg. Durante i test di gonfiaggio a terra, erano necessari 18.000&nbsp;kg di aria per riempire il pallone, mentre quando era in orbita erano necessari solo alcuni kg di gas per riempire la sfera. Per affrontare il problema delle perforazioni da meteorite e mantenere la sfera gonfia, Echo 1 includeva un sistema make-up di gas di 15,12&nbsp;kg che utilizzava due tipi di polveri sublimanti: 9,1&nbsp;kg di antrachinone e 4,6&nbsp;kg di acido benzoico. Aveva anche fari di telemetria a 107,9&nbsp;MHz, alimentati da cinque [[Accumulatore nichel-cadmio|batterie al nichel-cadmio]] che venivano caricate da 70 [[Pannello fotovoltaico|celle solari]] montate sul pallone. La navicella era utile per il calcolo della densità atmosferica e della [[Pressione di radiazione|pressione solare]], grazie al suo grande rapporto area-massa.
 
=== Echo 2 ===
Echo 2 è stato un pallone satellitare di 41,1 metri di diametro, l'ultimo lanciato dal Progetto Echo. Per migliorare la sua scorrevolezza e sfericità, venne usato un sistema di gonfiaggio rivisto. A differenza di Echo 1, il rivestimento di Echo 2 era rigido, pertanto il pallone era in grado di mantenere la sua forma senza una pressione interna costante; non era necessaria una fornitura a lungo termine di gas di gonfiaggio e poteva facilmente resistere a colpi di [[Micrometeorite|micrometeoriti]]. Mentre il polimero era ancora in campo elastico, il pallone veniva rivestito con una pellicola di mylar di 9 μmµm di spessore tra due strati di foglio di alluminio di 4.5 μmµm gonfiato a una pressione che causava una leggera deformazione plastica degli strati metallici del laminato. In questo modo si ottenne un guscio sferico rigido e molto liscio. Un sistema di telemetria a fari tracciava il segnale satellitare, monitorava la temperatura della pelle del veicolo spaziale (tra -120 e +16&nbsp;°C) e misurava la pressione interna del veicolo spaziale (tra 0,00005&nbsp;mm di mercurio e 0,5&nbsp;mm di mercurio) soprattutto durante le fasi iniziali di gonfiaggio. Il sistema consisteva in due gruppi di fari alimentati da pannelli a celle solari e aveva una potenza minima di 45&nbsp;mW a 136,02&nbsp;MHz e 136,17&nbsp;MHz
 
== Voli ==
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Il 25 gennaio 1964, Echo 2 fu lanciato su un veicolo di lancio Thor Agena. Oltre agli esperimenti di comunicazione passiva, fu usato per studiare la dinamica dei grandi veicoli spaziali e per la geodesia geometrica globale. Poiché era più grande e viaggiava in un'orbita quasi polare rispetto a Echo 1A, Echo 2 era vistosamente visibile ad occhio nudo. Bruciò rientrando in atmosfera il 7 giugno 1969.
 
Sia Echo 1A che Echo 2 sperimentarono un effetto di vela solare a causa delle loro grandi dimensioni e della bassa massa. I successivi satelliti di comunicazione passivi, come l'''OV1-08 PasComSat'', hanno risolto i problemi associati a questo fenomeno utilizzando un design a griglia-sferica piuttosto che una superficie coperta. Più tardi la NASA abbandonò del tutto i sistemi di comunicazione passivi, in favore dei satelliti attivi.
 
== Eredità ==