OTO/Ansaldo 381/50: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Pil56-bot (discussione | contributi)
m top: smistamento lavoro sporco e fix vari
Riga 50:
[[File:RNVittorio Veneto-Battle of Cape Spartivento.jpg|thumb|left|I cannoni da 381 della corazzata Vittorio Veneto durante la [[battaglia di Capo Teulada]] ]]
 
La cadenza di tiro era piuttosto ridotta, un colpo ogni 45 secondi,<ref name="Campbell">{{Cita|John Campbell - Naval Weapons of World War Two|pp. 320-321}}.</ref> e ciascun pezzo in torre era separato dall'adiacente da una paratia corazzata. I cannoni avevano un'anima ricambiabile a freddo che doveva essere necessariamente cambiata con una frequenza eccessiva: il totale stimato di colpi sparabili con un degrado accettabile delle qualità balistiche era dichiarato in media di 140 e in ogni caso la vita utile dell'anima del cannone non superava i 220 colpi a carica ridotta, e la durata della [[canna (armi)|canna]] era circa la metà dei cannoni di altre [[Marina militare|marine]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Gian Carlo|cognome=Poddighe|data=1994-01-01|titolo=ARTIGLIERIE NAVALI ITALIANE dalla 1^ GM alla 2^ GM -Scelte Tecnologia Industrie.pdf|rivista=Storica Edi CGS|accesso=2022-04-21|url=https://www.academia.edu/38369856/ARTIGLIERIE_NAVALI_ITALIANE_dalla_1_GM_alla_2_GM_Scelte_Tecnologia_Industrie_pdf}}</ref>
 
La dispersione di tiro era molto elevata, sicuramente per l'alta velocità iniziale dei proiettili (problema di cui soffrivano molti dei cannoni italiani, specialmente i cannoni da 152&nbsp;mm e 203&nbsp;mm più datati, soprattutto per l'eccessiva vicinanza tra loro) e, pare, anche alla qualità scarsa e non omogenea delle munizioni, vecchio problema che aveva afflitto i cannoni italiani nella prima guerra mondiale e che si protrasse anche nella seconda.<ref name="Cannoni & Munizioni"/>