Piercing: differenze tra le versioni
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{{Vedi anche|Storia del piercing}}
=== Fonti ===
La storia del piercing presenta un problema di base con le fonti utilizzate, poiché talune di esse sono palesi falsi storici o testi controversi e talvolta inattendibili, privi di riferimenti alle fonti primarie, e sui cui sono stati mossi dubbi di autorevolezza e affidabilità. In particolare molte "storie del piercing" che circolano su Internet o che, in taluni casi, sono state inserite in saggi a tema antropologico o sessuologico, traggono origine dal celeberrimo pamphlet ''Body & Genital Piercing in Brief'' pubblicato dalla Gauntlet e scritto da [[Richard Simonton|Doug Malloy]] (al secolo Richard Simonton) e che, grazie alla sua successiva ristampa nel libro ''ReSearch 12: Modern Primitives''<ref name="ValeJuno1989">{{Cita|Valerie Vale e Andrea Junio, 1989}}.</ref> nel 1989, è divenuta col tempo la principale fonte accreditata per tutte le "storie del piercing" presenti in [[Internet]] e pubblicazioni del settore. Ma la "storia del piercing" di Doug Malloy è tuttavia per gran parte un falso storico, essendo frutto della sua fantasia e non avendo alcun supporto documentale, ed è stata ampiamente screditata dimostrando essere priva di alcun fondamento.<ref name="bmewikinipple" /><ref name="thepoint25-1">{{Cita pubblicazione |url=http://www.safepiercing.org/wp-content/uploads/2009/03/point25.pdf |formato=pdf |titolo=The Point. The Official Newsletter of Professional Piercers |data=giugno 2003 |numero=25 |pp=1, 22 |lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120131162840/https://www.safepiercing.org/wp-content/uploads/2009/03/point25.pdf}}</ref><ref name="elwood">{{Cita web |url=http://www.elwoodsbodymod.com/piercing/pUpperBody.html |titolo=Piercing - Upper Body |sito=Elwood's Body Modification |lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090526231424/http://www.elwoodsbodymod.com/piercing/pUpperBody.html}}</ref><ref name="ValeJuno1989" />
Talune altre fonti sono ritenute controverse e talvolta giudicate non del tutto attendibili, in particolare quelle che fanno riferimento al [[piercing del capezzolo]] femminile nel [[medioevo]] e in [[Barocco|età barocca]] e presso le [[Tribù|culture tribali]] del [[Nordafrica]] o delle isole del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]. Tali fonti non presentano fonti primarie, ma solamente fonti secondarie, che non chiariscono quale sia l'origine di queste informazioni. Tra esse vi figurano testi apparsi fin dai primi anni del Novecento per cura di studiosi, principalmente sessuologi, quali ad esempio E. Neumann, [[Iwan Bloch]], Eduard Fuchs, Friedrich Salomo Krauss, Rustam J. Mehta, Stephen Kern, Hans Peter Duerr, che in nessun caso forniscono le fonti primarie delle loro affermazioni, ma si rifanno a fonti a loro vicine o poco chiare.
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Così come la dilatazione dei lobi delle orecchie, anche il piercing al labbro ha origine nelle culture tribali dell'[[Africa]] e dell'[[Americhe|America]]. La perforazione del labbro nelle culture tribali africane è un'esclusiva femminile e il significato della pratica cambia da tribù a tribù. Ad esempio presso la tribù [[Dogon]] del [[Mali]] un anello al labbro viene portato per questioni spirituali; nella tribù [[Saras-Djinjas]] del [[Ciad]] il labbro della donna viene forato con il matrimonio, così da rappresentare un simbolo di assoggettamento al marito<ref>{{Cita|Hilaire Hiler, 1929}}.</ref>. Infine presso la tribù [[Makololo]] del [[Malawi]] il labbro delle donne viene perforato per un puro motivo estetico: pochi uomini Makololo andrebbero con una donna che non porta tale tipo di ornamento, considerandola innaturale.
Presso molte tribù di [[nativi americani]] la perforazione del setto nasale è un marchio dello status maschile. Ad esempio a questa usanza deve il proprio nome la tribù dei ''[[Nasi Forati|Nez Percé]]'' (letteralmente "Nasi Forati").{{cn}} La pratica è comune al giorno d'oggi anche presso gli indiani [[Cuna]] dell'isola di [[Panama]].{{cn}} Uomini e donne [[Marubo]], nel [[Brasile]] occidentale, hanno in uso la perforazione del setto nasale, facendovi passare attraverso alcune fila di perline, ciò è considerato un mezzo per entrare in sintonia con la natura che li circonda.<ref name="camphausen" /> Gli uomini [[Karankawa]], una popolazione di [[nativi americani]] estinta che abitava il [[golfo del Messico]], in [[Texas]], usavano dipingersi il corpo, tatuarsi e perforare il labbro inferiore e i capezzoli con piccoli pezzi di canna.<ref name="king">{{Cita web |autore=Paul King |url=https://news.bme.com/2008/10/31/nipple-piercings-male-and-female/ |titolo=Nipple Piercings, Male and Female |sito=ModBlog |data=31 ottobre 2008 |lingua=en}}</ref><ref name="bartels71">{{Cita|Barbara Bartels, 2002|p. 71}}.</ref><ref name="lipscomb">{{Cita web |autore=Carol A. Lipscomb |url=https://www.tshaonline.org/handbook/online/articles/bmk05 |titolo=Karankawa Indians |sito=TSHA Texas State Historical Association |lingua=en}}</ref>
Nelle [[civiltà precolombiane]], la perforazione del labbro era considerato uno status symbol e solamente gli uomini di alto rango potevano indossarlo. Nel [[America meridionale|Sud America]] tale tipo di piercing viene chiamato [[Tembetá]]. Presso gli [[Yanomamö]] si usa perforare il labbro inferiore, inserendovi dei bastoncini. Ciò permette ai giovani innamorati di scambiarsi messaggi erotici velati<ref name="camphausen" />.
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[[File:Kutia kondh woman 3.jpg|thumb|upright|left|Donna [[Adivasi]] della tribù dei Khond a [[Orissa]], [[India]]]]
Nei ''[[Veda]]'', i più antichi libri sacri [[india]]ni, si trova un riferimento ai lobi e al naso forati della dea [[Lakshmi]]<ref name="camphausen" /> È inoltre molto comune in [[India]] la perforazione di una o di entrambe le narici.{{cn}} Nella letteratura specialistica, viene fatto spesso riferimento alla pratica, in uso presso le donne [[india]]ne di perforarsi sia le piccole che le grandi labbra, oltre a tatuare il pube.<ref name="camphausen">{{Cita|Rufus C. Camphausen, 1999}}.</ref> Nel ''[[Kāma Sūtra|Kamasutra]]'' Vatsyayana fa riferimento alla pratica del piercing del pene, affermando che presso alcune popolazioni del Sud dell'India si considerava che il vero piacere sessuale non fosse raggiungibile se non perforando il pene, non è tuttavia chiaro in quale punto del pene questo tipo di piercing venisse praticato,<ref>{{Cita|W.R. Anderson, 2016}}.</ref><ref name="Vatsyayana167-168">{{Cita|Vatsyayana, 2003|pp. 167-168}}.</ref>, seppure secondo taluni questo piercing corrisponderebbe a quello attualmente conosciuto come ''[[Apadravya]]''.{{cn}}
La pratica di forare i lobi delle orecchie compare anche nella ''[[Bibbia]]'', dove gli orecchino vengono indossati da entrambi i sessi, e vi è inoltre un riferimento al piercing della narice nel libro della ''[[Genesi]]''.<ref name="hoopsonstuds">{{Cita web |autore=Yirmiyahu Ullman |url=http://ohr.edu/yhiy/article.php/3430 |titolo=Hoops on Studs |sito=Ohr Somayach |anno=2008 |lingua=en}}</ref>.
Alcune forme di piercing erano comuni nell'Antica Roma e nell'Impero Romano. Gli orecchini erano ad esempio molto più comuni tra gli uomini che tra le donne. Nell'antica Roma erano inoltre in uso alcuni piercing genitali, quali ad esempio [[Piercing del prepuzio|quello del prepuzio]]<ref name="alt">{{Cita web |url=http://allthatsinteresting.com/history-of-piercing |titolo=Piercing: A Cultural History Of Holes |sito=All That's Interesting |data=10 marzo 2016 |lingua=en |accesso=15 marzo 2018}}</ref> o la cosiddetta ''infibulazione'' delle schiave, consistente nel praticare un [[piercing delle grandi labbra|piercing alle grandi]] o alle [[piercing delle piccole labbra|piccole labbra]] in prossimità dell'ingresso della vagina, inserendovi un anello, con lo scopo di preservarne la castità (pratica, secondo le fonti, invalsa comunque anche presso i greci e le culture indo-persiane),<ref name="mehta263">{{Cita|Rustam J. Mehta, 1912|p. 263}}.</ref><ref>{{Cita web |url=https://erenow.net/ancient/thejoyofsexus/36.php |titolo=Ancient History & Civilisation - Infibulation: Genital lockups, male & female |sito=Erenow |accesso=5 novembre 2021 |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.bme.com/media/story/833351/?cat=ritual |titolo=Ritual Stories - Slave Infibulation in Ancient Greece and Rome |sito=BME - Body Modification Ezine |data=15 novembre 1998 |accesso=5 novembre 2021 |lingua=en}}</ref>
[[File:Museo del sitio- Palenque Ruins.jpg|thumb|upright|Bassorilievo nei pressi di [[Palenque]] raffigurante una figura umana con un [[Stretching (piercing)|dilatatore]] al lobo dell'orecchio]]
Controverse sono invece le fonti che affermerebbero la pratica del piercing del capezzolo presso gli [[Antico Egitto|antichi egizi]], con un preciso riferimento alla regina [[Cleopatra]],<ref name="elwood" /><ref name="nipplerignsshield">{{Cita web |url=http://www.nipple-rings-shields.info/?p=1 |titolo=Perky Nipple Ring Shield |sito=nipple-rings-shields |data=23 agosto 2006 |lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090803143939/http://www.nipple-rings-shields.info/?p=1}}</ref><ref name="bloch348">{{Cita|Iwan Bloch, 1903|p. 348}}.</ref>, mentre è vero che in alcui periodi storici fosse invalsa la pratica di esporre il seno nudo, che portava a decorarlo in varie maniere, ma non attraverso la perforazione dei capezzoli, bensì dipingendo i capezzoli con della vernice dorata..<ref name="morris153">{{Cita|Deesmond Morris, 2004|p. 153}}.</ref><ref name="sherrow206">{{Cita|Victoria Sherrow, 2001|p. 206}}.</ref>
Presso i [[maya]] sarebbero state in uso numerose forme di [[modificazione corporea]], tra cui piercing ai lobi, alle narici e labbro inferiore, al pene inserendovi pietre colorate e anelli nel glande, ai capezzoli in cui inserivano degli anelli.<ref name="lingis12">{{Cita|Alphonso Lingis, 1983|p. 23}}.</ref> Presso gli [[Aztechi]] i lobi delle orecchie venivano dilatati per piacere estetico o come segno di appartenenza a una determinata tribù.{{Senza fonte}} [[Aztechi]] e [[Incas]] indossavano, inoltre, un anello d'oro al setto nasale come ornamento.{{cn}} La perforazione dei genitali, assieme a quella della fronte, era in uso presso la cultura centroamericana [[Olmechi|olmeca]] (1500 a.C. circa) e nelle successive culture da essa influenzate<ref name="camphausen" />.
=== Medioevo e rinascimento ===
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=== Età barocca ===
Altra storia controversa è quella che attesterebbe l'uso della perforazione del capezzolo femminile anche nel XVII secolo presso le corti del re [[Luigi XIV di Francia]] e del re [[Carlo II d'Inghilterra]],<ref name="heleay">{{Cita|Tim Heleay, 1978}}.</ref><ref name="king" /> dove, così come accaduto tre secoli prima alla corte della regina Isabella di Baviera, sarebbe infatti divenuta di moda una scollatura tanto ampia da esporre i capezzoli portando le donne di corte a forarli inserendovi degli anelli d'oro come ornamento.<ref name="king" />
=== Età vittoriana ===
[[File:Jenniechurchill18770001.jpg|thumb|upright|[[Jennie Jerome|Lady Randolph Churchill]]]]
Numerose testimonianze riportano che tra le signore britanniche (ma anche tra alcuni uomini) di tarda [[Età vittoriana|epoca vittoriana]], cioè attorno tra gli anni ottanta e novanta del XIX secolo, fossero divenuti di moda i cosiddetti ''bosom rings'' ("anelli da seno"). La pratica di perforazione dei capezzoli con applicazione di anelli d'oro o di spille ingioiellate, talvolta uniti da catenelle. Pare la pratica avesse avuto origine a [[Parigi]] con il nome di ''anneaux de sein'' ("anelli da seno") e da lì avrebbe poi attraversato [[la Manica]] per prendere piede nella capitale britannica.<ref name="kern97">{{Cita|Stephen Kern, 1975|p. 97}}.</ref><ref name="punkrockedwardian">{{Cita web |url=https://www.edwardianpromenade.com/edwardians/punk-rock-edwardians/ |titolo=Punk Rock Edwardians |sito=Edwardian Promenade |data=9 marzo 2008 |lingua=en}}</ref> A [[Londra]] la foratura dei capezzoli veniva effettuata da alcuni gioiellieri specializzati e alcune fonti riportano che un gioielliere di [[Bond Street]] affermava di aver forato i capezzoli di oltre 40 signore e giovani ragazze londinesi.<ref name="punkrockedwardian" /> Altre fonti si spingono ad affermare che tra le signore vittoriane ad avere i capezzoli forati, oltre a una non meglio identificata celebre attrice del Gaiety Theatre<ref name="bloch496-498">{{Cita|Ivan Bloch, 1938|pp. 496-498}}.</ref> e a una famosa cantante, che avrebbe collegato gli anelli ai propri capezzoli l'uno all'altro con una corta catenella,<ref name="selmakadi">{{Cita web |autore=Selma Kadi |url=http://h-net.msu.edu/cgi-bin/logbrowse.pl?trx=vx&list=h-histsex&month=0701&week=a&msg=iKZ%2bAlVB2TFMTaR%2bujuF3w&user=&pw= |titolo=Victorian breast-rings |sito=H-Net Discussion Network |data=6 gennaio 2007 |accesso=11 marzo 2018 |lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151114124113/http://h-net.msu.edu/cgi-bin/logbrowse.pl?trx=vx&list=h-histsex&month=0701&week=a&msg=iKZ%2BAlVB2TFMTaR%2BujuF3w&user=&pw= |urlmorto=sì}}</ref> ci fosse anche [[Jennie Jerome|Lady Randolph Churchill]], la madre del primo ministro britannico [[Winston Churchill]], che era comunque per certo anche tatuata.<ref name="punkrockedwardian" /><ref name="tattoohistory1">{{Cita web |url=http://www.tattoo-designs.dk/tattoo-history.html |titolo=Tattoo History: An Overview |sito=Tattoo Design |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029210208/http://www.tattoo-designs.dk/tattoo-history.html |lingua=en}}</ref> Valerie Steele, nel suo ''Fashion and eroticism. Ideals of feminine beauty from the Victorian era to the Jazz Age'' del 1985,<ref name="steele">{{Cita|Valerie Steele, 1985}}.</ref> riporta inoltre una testimonianza, tratta da un numero della rivista ''Society'' del 1899, in cui si afferma che a ad avere i capezzoli forati, indossandovi degli "anelli da seno" (''breast rings'') vi fossero anche tre nobili ragazze francesi, figlie di un marchese.<ref name="steele177">{{Cita|Valerie Steele, 1985|p. 1977}}.</ref>
=== XX secolo ===
Presso i marinai sarebbe invalsa la credenza che forare il lobo acuisse la vista, così da poter ottenere il posto di vedetta, che era fra i più ambiti.{{cn}} I marinai portavano orecchini d'oro, cosicché, se fossero morti in mare e il loro corpo fosse stato trascinato a riva dalla corrente, con essi si sarebbe potuta pagare una sepoltura cristiana: il loro spirito, altrimenti, avrebbe vagato inquieto per l'eternità.<ref>{{Cita|Marianne Ostier, 1958}}.</ref> Tra gli stessi marinai [[Regno Unito|britannici]] e [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] del XX secolo, sarebbe attestata anche la pratica di forare i capezzoli quale rito di passaggio al doppiare una determinata linea (dell'[[equatore]], dei [[tropico|tropici]] o la [[linea internazionale del cambio di data]]) e varie immagini di marinai tatuati lo confermerebbero.<ref name="king" /><ref name="demello204">{{Cita|Margo Demello, 2007|p. 204}}.</ref> Steven Zeeland, nel suo ''Sailors and sexual identity. Crossing the line between "straight" and "gay" in the U.S. Navy'' del 1995,<ref>{{Cita|Steven Zeeland, 1995}}.</ref> riferisce inoltre di una pratica similare, in voga sempre tra i gli infermieri della marina statunitense di stanza a [[Okinawa]], presso 3° Battaglione Medico di Camp Hansen, consistente nel praticare il piercing al capezzolo come segno di appartenenza al corpo di stanza in quella precisa località.<ref name="zeeland125-127">{{Cita|Steven Zeeland, 1995|pp 125-127}}.</ref>
Alcune forme di piercing erano parzialmente diffuse anche durante la prima metà del XX secolo, prima dell'avvento del moderno piercing, tra dagli artisti delle fiere, i cosiddetti ''sideshow'', dove fachiri, uomini e donne tatuati talvolta si spingevano a praticare anche piercing "intimi". Tra gli artisti da ''sideshow'' più celebri vi è Rasmus Nielsen, il cui spettacolo consisteva nel sollevare una incudine appesa ai suoi piercing ai capezzoli.<ref>{{Cita web |url=https://www.thehumanmarvels.com/rasmus-nielsen-tattooed-wonderman/ |titolo=Rasmus Nielsen - Tattooed Wonderman |sito=The Human Marvels |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.tattooarchive.com/history/nielsen_ramus.htm |titolo=Rasmus Nielsen |sito=Tattoo Archive |lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100612144853/https://www.tattooarchive.com/history/nielsen_ramus.htm}}</ref> Diverse fotografie di donne tatuate, alcune appartenenti proprio al mondo dei ''side show'', provenienti dalla Kobel Collection dimostrano anch'esse come la pratica non fosse del tutto sconosciuta durante la prima metà del Novecento.<ref name="kobel">{{Cita web |url=http://www.bod-mod.com/20thcentury/oldtimephotos/kobelcollection/index.html |titolo=Kobel Collection |sito=Bod-Mod.com |lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080424052632/http://www.bod-mod.com/20thcentury/oldtimephotos/kobelcollection/index.html}}</ref> [[Ethel Granger]], riconosciuta nel [[Guinness dei primati]] come la donna con la vita più stretta, dato l'utilizzo di corsetti al fine di ridurre il giro vita, durante gli anni venti e trenta, con l'aiuto del marito medico, aveva forato lobi, narici, setto e capezzoli, allargando successivamente i fori con l'inserimento di anelli di maggiore spessore.<ref name="king" /><ref name="angel">{{Cita|Elayne Angel, 2009}}.</ref> Charlotte Hoyer, una mangiatrice di spade tedesca degli anni quaranta/cinquanta, aveva svariati piercing, oltre alla lingua, aveva forati entrambi i capezzoli, le [[Piccole labbra|piccole]] e [[grandi labbra]] della [[vulva]].<ref>{{Cita web |url=http://www.swordswallow.com/halloffame.php |titolo=Sword Swallower's Hall of Fame |sito=Sword Swallower Association International |lingua=en}}</ref><ref name="webb1">{{Cita|Spider Webb, 2001}}.</ref> Kathy, una celebre spogliarellista [[Regno Unito|britannica]] degli anni sessanta, aveva entrambi i capezzoli forati ornati con vistosi ''pendent''<ref name="piercingworld">''Piercing World'', gennaio 1995.</ref> Elizabeth Weinzirl, celebre donna tatuata, aveva avuto i capezzoli forati durante gli anni sessanta, anch'essa, così come accaduto a Ethel Granger, grazie al marito medico.<ref>{{Cita web |autore=Jim Ward |url=http://runningthegauntlet-book.com/BME/jimward/20050715.html |titolo=X. A visit to London and Remembering Mr. Sebastian |sito=Running the Gauntlet |accesso=5 novembre 2021 |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.tattooarchive.com/history/weinzirl_elizabeth.htm |titolo=Elizabeth Weinzirl (1904-1993) |sito=Tattoo Archive |accesso=5 novembre 2021 |lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110716194219/http://www.tattooarchive.com/history/weinzirl_elizabeth.htm}}</ref>
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== Studi e statistiche ==
Nel 1993 il professore di sessuologia Charles Moser, assistito dai colleghi Joann Lee e Poul Christensen, ha condotto uno studio sulle motivazioni che portano a farsi fare un piercing al capezzolo, pubblicandole, con il titolo di ''Nipple Piercing. An Exploratory-Descriptive Study'', sulla rivista ''Journal of Psychology & Human Sequality'' vol. 6 (2) del 1993.<ref name="moser">{{Cita|Charles Moser, Joann Lee e Poul Christensen, 1993}}.</ref> La ricerca è stata svolta tra il 1986 e il 1987 su un campione di 362 individui, composto da 292 uomini compresi tra i 24 e i 76 anni e 70 donne comprese tra i 22 e i 60 anni, che hanno risposto a un questionario sulle ragioni per cui si sono sottoposti al piercing al capezzolo e sui risultati della pratica.<ref name="moser" /> Mentre 3/4 del campione ha risposto di avere interessi nel sadomasochismo, meno della metà ha ammesso che la perforazione dei capezzoli fosse parte del loro ruolo in giochi sadomasochisti.<ref name="moser" /> Tuttavia ciò si deve in larga parte anche all'origine del campione, che è stato scelto rivolgendosi principalmente ad associazioni BDSM, gay ed etero, e alla rivista ''PFIQ'', rivolta a un pubblico di appassionati di piercing e modificazioni corporee.<ref name="moser" /> Il 94% degli uomini e l'87% delle donne ha affermato che lo avrebbe rifatto, inoltre la maggioranza degli intervistati aveva anche altre forme di piercing, con la sola eccezione di due donne, che hanno dichiarato che il loro unico piercing era quello ai capezzoli.<ref name="moser" /> Lo studio ha rivelato inoltre che il 18% degli uomini ha avuto il piercing da parte di un amico/a, amante o un partner nei giochi S/M; mentre il 41% lo ha praticato da sé, contro il solo 6% delle donne che hanno affermato di essersi forate i capezzoli da sole.<ref name="moser" /> Lo studio rivela inoltre che il 62% degli uomini e il 39% delle donne hanno provato una maggiore stimolazione erotica dopo aver avuto i capezzoli forati.<ref name="moser" />
Secondo una ricerca svolta da Bernice Kanner, basata su un largo campione di intervistati tramite agenzie statunitensi ed europee, oltre ad altri canali, e pubblicata nel suo libro ''Are you normal about sex, love, and relationships?'' del 2004,<ref>{{Cita|Bernice Kanner, 2004}}.</ref> il 43% delle persone è affascinato dal piercing all'ombelico del partner, contro il 38% che trova eccitante il piercing al capezzolo, mentre solo il 21% considera sensuale un piercing alle labbra vaginali.<ref name="kanner156">{{Cita|Bernice Kanner, 2004|p. 156}}.</ref>
Nella società contemporanea è relativamente comune tra i giovani l'utilizzo del piercing al labbro come rito di passaggio. In uno studio sui giovani israeliani<ref name="dtlevin">{{Cita|Levin Liran, Zadik Yehuda e Becker Tal, 2005|pp.341-343}}.</ref> risulta che: il 4,3% ha, o ha avuto, dei piercing (esclusi lobi, labbra o cavità orale); il 5,7% ha, o ha avuto, piercing al labbro; il 6,2% ha, o ha avuto, tatuaggi; il 15,7% ha o ha avuto piercing nella cavità orale.
Una statistica rileva come nel 2017 l'83% degli statunitensi abbia un piercing al lobo, mentre il 14% degli statunitensi abbia un piercing diverso da quello al lobo, di cui il 72% è costituito da donne.<ref name="statisticbrain">{{Cita web |url=https://www.statisticbrain.com/body-piercing-statistics/ |titolo=Body Piercing Statistics |sito=Statistic Brain |data=17 marzo 2017 |accesso=11 marzo 2018 |lingua=en}}</ref> Il piercing più diffuso tra le donne è quello all'[[Piercing dell'ombelico|ombelico]] (33%); seguito da quello al [[Piercing del naso|naso]] (19%); alle [[Piercing dell'orecchio|orecchie]], lobo a parte (13%); alla [[Piercing della lingua|lingua]] (9,5%); al [[Piercing del capezzolo|capezzolo]] (9%); al [[Piercing del sopracciglio|sopracciglio]] (8%); del [[Piercing del labbro|labbro]] (4%) e, infine, dei [[Piercing genitale|genitali]] (2%).<ref name="statisticbrain" /> La stessa statistica rileva, invece, che tra gli uomini il piercing più popolare è quello al capezzolo (18%), seguito da quello al sopracciglio (17,5%); all'orecchio, lobo a parte (17%); alla lingua (16%); al naso (15%); al labbro (13%) e infine ai genitali (3%).<ref name="statisticbrain" /> Tra le persone che hanno praticato un piercing è inoltre stato rilevato che ha avuto complicazioni il 31%, di cui il 15,2% ha dovuto rivolgersi a un medico e lo 0,9% ha dovuto essere ricoverato in ospedale.<ref name="statisticbrain" /> Tra i cittadini britannici, ha praticato una qualche forma di piercing diverso dal lobo il 10% della popolazione, mentre le donne tra i 16 e i 24 anni che nel [[Regno Unito]] ha un qualche piercing diverso dal lobo sono il 46,2%.<ref name="statisticbrain" />
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