RoboCop 3: differenze tra le versioni

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Quando RoboCop torna alla base, è ormai troppo tardi. Sul posto è rimasto solo il guerriero Otomo con il quale ingaggia un duello mortale. RoboCop, danneggiato dalla katana di Otomo, riesce comunque ad annientarlo usando uno speciale [[bazooka]], scoprendo che, in realtà, è un sofisticato androide ninja prodotto dalla Kanemitsu.
 
Qualche giorno più tardi, McDaggett ordina alla polizia di aiutarlo nelle operazioni di sfollamento, ma il Sergentesergente Warren Reed e gli agenti del dipartimento di polizia di Detroit rifiutano e si uniscono ai pochi ribelli sopravvissuti. McDaggett, a questo punto, recluta gli Splatterpunk, armandoli di tutto punto e cominciando l'invasione armata della città. Per i ribelli, in inferiorità numerica e male armati, si mette male ma l'arrivo di RoboCop riequilibra lo scontro; successivamente, RoboCop si reca al palazzo della vecchia OCP; qui affronta McDaggett ancora una volta, ma anche i due replicati dell'androide Otomo, la cui programmazione viene alterata da Nikko, un'amica del poliziotto cyborg, che li spinge a distruggersi a vicenda.
 
Poiché una volta distrutti nei loro corpi si attiva un meccanismo di autodistruzione, RoboCop fugge lontano con le sue amiche, lasciando McDaggett nella costruzione, che esplode dopo pochi istanti provocando la sua morte. Con i mercenari sconfitti e la popolazione che impedisce a elementi ostili di entrare in città, i progetti della Kanemitsu sono falliti.