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Il trattato di Rapallo: Le truppe si mobilitano quando sono richiamate in servizio. Quando sono già in armi vengono schierate o dispiegate sul campo d'impiego operativo.
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{{citazione|...lo stato d'animo dei fiumani è in complesso per l'accettazione del Trattato di Rapallo. In Italia domina lo stesso sentimento anche negli amici più fedeli, i quali non lo dicono apertamente solo per non avere l'aria di abbandonarci.|Alceste De Ambris a D'Annunzio prima che quest'ultimo respingesse il Trattato di Rapallo}}
 
D'Annunzio rifiutò il trattato fin dal primo momento. Ai tentativi di mediazione rispose con le armi, mandando i legionari a occupare le isole di [[Arbe]] e [[Veglia (isola)|Veglia]], che il trattato destinava alla Jugoslavia. Quando il Trattato di Rapallo fu ufficialmente approvato dal parlamento, il generale Caviglia mobilitòschierò le sue truppe intorno alla città ed inviò un ultimatum a d'Annunzio: i ribelli dovevano ritirarsi dalla città e dalle isole e accettare il trattato. Il poeta rifiutò ogni trattativa, anche quando Caviglia concesse altre 48 ore di tempo per consegnarsi alle autorità e evacuare i civili. Le truppe legionarie si arroccarono intorno alla città, creando una rete di trincee e barricate. Nel pomeriggio della vigilia di Natale, le truppe regolari sferrarono l'attacco.
 
=== La sconfitta dei ribelli ===