Circe: differenze tra le versioni

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Figlia di [[Elio (divinità)|Elio]] e della ninfa [[Perseide]], i suoi fratelli sono [[Eete]] (re della [[Colchide]] e padre di [[Medea]]), [[Pasifae]] (moglie di [[Minosse]] e madre di [[Fedra]]) e [[Perse (figlio di Elio)|Perse]]. Secondo un'altra tradizione è figlia del Giorno e della Notte. Stando invece a quanto riporta [[Euripide]] nella ''[[Medea (Euripide)|Medea]]'', quest'ultima viene descritta come figlia dei sovrani della Colchide, ossia Eete e Ecate. Essendo Eete figlio del Sole (e così si spiegherebbe l'etimologia del nome Eete, da ἕως [eos], aurora, sole), dunque Circe sarebbe sorella del re e zia di Medea (mortale).
 
[[Omero]] colloca l'isola ad Oriente (cfr. XII,3: νῆσόν τ' Αἰαίην, ὅθι τ' Ἠοῦς ἠριγενείης/οἰκία καὶ χοροί εἰσι καὶ ἀντολαὶ Ἠελίοιο); la tradizione successiva identificherà questa con il promontorio Circeo nel Lazio<ref>Herbert Jennings Rose, p. 468; Franco Ferrari ''et alii'', p. 626</ref>. :)
 
La sua dimora è in un palazzo circondato da un bosco, abitato da festose bestie selvatiche<ref>«La sua casa è circondata da bestie selvatiche che accolgono festevolmente i nuovi arrivati» AA.VV., ''Dizionario di antichità classiche'', edizione in 2 voll. e 1 vol. (traduzione in italiano dell'''Oxford Classical Dictionary'', OCD2, ed. 1970). Cinisello Balsamo (Milano), San Paolo, 1995, p.468.</ref> (Virgilio in ''[[Eneide|Æneis]]'', VII, 19-20, ci dice che queste bestie altro non sono che uomini così ridotti dai sortilegi della dea-maga: ''quos hominum ex facie dea saeva potentibus herbis induerat Circe in voltus ac terga ferarum'') che ella aveva incantato con filtri maligni (τοὺς αὐτὴ κατέθελξεν, ἐπεὶ κακὰ φάρμακ᾽ ἔδωκεν, X, 213).
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Secondo la tradizione, Circe ebbe un figlio da Ulisse, [[Telegono]].
 
 
==Circe: dea o maga?==