Guerra degli ottant'anni: differenze tra le versioni

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[[File:WilliamOfOrange1580.jpg|thumb|Guglielmo I d'Orange, primo capo riconosciuto della rivolta]]
 
L'anno [[1568]] vide il deciso intervento di [[Guglielmo I d'Orange|Guglielmo d'Orange]], che assunse di fatto la guida del movimento di rivolta. Guglielmo era [[statolder]] delle province di [[Contea d'Olanda|Olanda]], [[Contea di Zelanda|Zelanda]] e [[Signoria di Utrecht|Utrecht]], nonché [[margravio]] di [[Anversa]], ed era il più influente tra i firmatari del Compromesso di Breda; all'arrivo del Duca d'Alba egli si era rifugiato presso il padre della moglie, [[Augusto I di Sassonia]], e tutti i suoi possedimenti nei Paesi Bassi erano stati incamerati nei domini del [[Sovrani di Spagna|Re di Spagna]] dio .
 
Guglielmo ritornò per tentare di allontanare il Duca d'Alba; egli vedeva questo tentativo non come una ribellione verso il dominio di Filippo, quanto piuttosto come un atto di lealtà e riconciliazione, in quanto, con l'allontanamento di Alba, Filippo avrebbe potuto riassumere il controllo della regione. Nonostante ciò, in vari opuscoli e in lettere dirette ai propri alleati, Guglielmo ribadì il concetto secondo cui se un sovrano non avesse rispettato i diritti e i privilegi dei propri sudditi, questi avrebbero avuto il diritto di recedere dal loro giuramento di obbedienza.