Normalized Difference Vegetation Index: differenze tra le versioni

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== Principio fisico ==
[[File:Par action spectrum.gif|thumb|Tipico spettro [[radiazione fotosinteticamente attiva|PAR]], illustra l'assorbimento della clorofilla A, della clorofilla B e dei carotenoidi]]
Le piante assorbono la radiazione solare mediante la [[radiazione fotosinteticamente attiva]] (in inglese nota anche come ''Photosynthetically active radiation'' - PAR) nella regione spettrale, che poi utilizzano come fonte di energia nel processo di [[fotosintesi]]. Le cellule delle foglie si sono evolute a disperdere (cioè, riflettere e a trasmettere) la radiazione solare nel vicino infrarosso della regione spettrale (che trasporta circa la metà dell'energia solare in arrivo totalmente), perché il livello di energia per fotone in quel dominio (lunghezze d'onda più lunghe di 700 nanometri) non è sufficiente per essere utile per sintetizzare molecole organiche. Un forte assorbimento a queste lunghezze d'onda potrebbe solamente provocare il surriscaldamento della pianta ed eventualmente danneggiarne i tessuti. Quindi, le piante appaiono relativamente scure nel PAR e relativamente luminose nel vicino infrarosso.<ref>{{en}} Gates, David M. (1980) ''Biophysical Ecology'', Springer-Verlag, New York, 611 p.</ref> Al contrario, nuvole e neve tendono ad essere piuttosto brillanti nella banda rossa (così come altre lunghezze d'onda visibili) e piuttosto scure nel vicino infrarosso. Il pigmento delle foglie, la clorofilla, assorbe fortemente la luce visibile (da 0,4 a 0,7 um) per l'utilizzo nella fotosintesi. La struttura cellulare delle foglie, invece, riflette fortemente la luce nel vicino infrarosso (da 0,7 a 1,1 um). Più è grande il numero di foglie che una pianta ha, maggiori lunghezze d'onda sono colpite {{sf|e quindi maggiore è la quantità di luce che viene coinvolta.}} Poiché gli strumenti iniziali di osservazione della terra, come ERTS della NASA e AVHRR del NOAA, acquisiscono dati nel visibile e nel vicino infrarosso, è stato naturale sfruttare le forti differenze di riflettanza delle piante per determinare la loro distribuzione spaziale nelle immagini satellitari.
 
L'NDVI viene così calcolato: