Codex Sicardi: differenze tra le versioni

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Per l’edizione del ''Codex Sicardi'' si consulti: ''Privilegia episcopii Cremonensis,'' a cura di Valeria Leoni, in Codice Diplomatico digitale della Lombardia medievale, <nowiki>[http://cdlm.unipv.it/edizioni/cr/cremonasicardo/]</nowiki>, (consultato il 13/05/2022)</ref>.
 
L’opera appartiene alla collezione Robolotti ed è conservata presso la [[Biblioteca statale di Cremona|Biblioteca Statale di Cremona]].
 
== Caratteri estrinseci: ==
Il ''Codex Sicardi'' è un manoscritto pergamenaceo che misura mm 390x260 con una legatura settecentesca in pelle<ref>Valeria Leoni, ''‘’Privilegia episcopii Cremonensis’’. Il cartulario vescovile di Cremona e il vescovo Sicardo (1185-1215''), ‘’Scrineum (Pavia)’’, 3.3 (2013), pp.75-122</ref>. L’opera si compone di 113 carte scritte, sia sul ''recto'' che sul ''verso'', con tre carte mutile.  Nel Settecento sono stati aggiunti 12 fogli cartacei, sui quali è stato riportato l’indice dei documenti. Il codice è stato organizzato in 14 fascicoli, di cui la maggior parte quaterni con rigatura a secco. In alcuni documenti i caratteri estrinseci degli originali sono riportati con molta precisione. Ciò si evince nelle copie dei diplomi imperiali, dove sono riportati, con accuratezza, la prima riga in ''lettere elongate'', la sottoscrizione, la recognitio e il monogramma del sovrano<ref>Ivi, p.98</ref>.
 
== Contenuto: ==
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5) I fascicoli dal settimo al quattordicesimo comprendono documenti di carattere principalmente privato, relativi agli anni tra 948 e 1173. Questi documenti fanno parte della sezione intitolata “''Carte de aquisitionibus locorum''” e furono redatti dal notaio ''Gyrardus Patitus''.
 
Nel primo fascicolo, inoltre, vi è un “''Catalogus regum et imperatorum a Karolo''”, dove sono elencati i sovrani da Carlo Magno a Ottone IV<ref>Ivi, p.90</ref>. Tale catalogo conferma che il ''Codex Sicardi'' è stato scritto intorno al 1209 e il 1210, in quanto all’interno di esso si può leggere il nome di Ottone IV, che era stato incoronato nel 1209 ma scomunicato già nell’anno successivo da [[Papa Innocenzo III|Innocenzo III]]. Ciò suggerisce che la redazione sia anteriore al 1210, altrimenti con molta probabilità nel catalogo sarebbe stato menzionato il successore di [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]], ossia [[Federico II di Svevia|Federico II]]<ref>Nel 1211 Sicardo viene nominato legato pontificio in Lombardia per indebolire coloro che continuavano ad essere fedeli all’imperatore scomunicato vedi pp.90-91 Valeria Leoni; Giancarlo Andenna, Frammenti di storia cremonese, Cremona nel 1200, 18/02/2016, on line all’url <nowiki>https://frammentidistoriacremonese</nowiki>. blogspot.com/2016/02/cremona-nel-1200.html?msclkid=26b62108d13b11ecab081aa14f0f0ced (consultato il 11/05/2022) </ref>.
 
La maggioranza dei documenti trascritti nel ''Codex Sicardi'', nel periodo tra il 1209 e il 1210, sono documenti anteriori all’episcopato di Sicardo e riguardano prerogative politico- giurisdizionali<ref>Valeria Leoni, p.110</ref>. La scelta di trascrivere all’interno del codice documenti precedenti all’episcopato di Sicardo da Cremona, fa pensare alla volontà di mettere in rilievo ‘’ le tappe del processo che nei secoli passati, anche in tempi ben lontani dal XIII secolo, aveva portato alla costruzione del territorio della diocesi e, quindi, della città<ref>Valeria Leoni, pp. 110-111</ref>’’.  Le carte private che sono state inserite nel codice sono, infatti, relative in gran parte alle località ubicate in zone di confine della diocesi<ref>Valeria Leoni, p.105</ref>. Quindi, la scelta dei documenti e la stessa decisione di riordinare il patrimonio documentario vescovile sono legati alla volontà di rendere chiara ‘’ l’origine e l’estensione dei diritti e delle prerogative della Chiesa vescovile cremonese<ref>Valeria Leoni, p. 117</ref>’’.