Ithell Colquhoun: differenze tra le versioni

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Nel 1931, dopo aver lasciato la Slade, Colquhoun si trasferì a [[Parigi]], dove fondò uno studio.<ref name="Tate" /> Lì fu introdotta al [[surrealismo]], leggendo il saggio di [[Peter Neagoe]] ''What is Surrealism?'',<ref>{{Cita libro|anno=2007|p=35|autore=Eric Ratcliffe|titolo=Ithell Colquhoun: Pioneer Surrealist Artist, Occulist, Writer and Poet|editore=Mandrake of Oxford|lingua=en}}</ref> e il suo interesse per il movimento si acuì nel 1936 quando assistette a una conferenza di [[Salvador Dalí]] all'Esposizione Internazionale del Surrealismo a Londra.<ref name="Ferentinou2" />
 
La prima mostra personale di Colquhoun fu alla Cheltenham Art Gallery nel 1936, a cui seguì nello stesso anno una mostra personale alla Fine Art Society di Londra.<ref name="Tate" /> Nel 1937 entrò a far parte della [[Associazione Internazionale degli Artisti|Artists' International Association]],<ref name="ODNB" /> e alla fine degli anni '30 divenne sempre più associata al movimento surrealista in Gran Bretagna, scrivendo tre articoli per il ''London Bulletin'' nel 1938 e nel 1939,<ref name="Ades">Ades, 1980, p. 40.</ref> facendo visita ad [[André Breton]] a Parigi nel 1939,<ref name="Ferentinou2">{{CiteCita journalpubblicazione|lastcognome=Ferentinou|firstnome=Victoria|yearanno=2011|titletitolo=Ithell Colquhoun, Surrealism, and the Occult|languagelingua=en}}</ref> e nello stesso anno si unì al [[Gruppo surrealista britannico|''British Surrealist Group'']].<ref name="ODNB" /> Sempre nel 1939 espose con [[Roland Penrose]] alla Mayor Gallery,<ref name="Tate" /> esponendo 14 [[Pittura a olio|dipinti ad olio]] e due oggetti.<ref name="Ades" />
 
Dopo solo un anno come membro del ''British Surrealist Group'', Colquhoun fu espulsa nel 1940, a causa del suo rifiuto di soddisfare le richieste di E.L.T. Mesens che i surrealisti non dovessero essere membri di nessun altro gruppo, cosa che Colquhoun riteneva avrebbe interferito con i suoi studi sull'occultismo.<ref name="LIX" /><ref name="Ferentinou2" /> Ciò portò all'esclusione di Colquhoun da altre mostre organizzate dai surrealisti britannici, ma ella continuò a lavorare secondo i principi surrealisti.<ref name="Ferentinou2" />
 
Nel 1940 Colquhoun incontrò a Londra l'artista e critico italiano di origine russa [[Toni del Renzio]]. Sebbene inizialmente sembri che Renzio avesse fatto una recensione negativa sull'arte di Colquhoun quando aveva visto il suo lavoro esposto alla mostra dell'A.I.A. a marzo di quell'anno, in seguito scrisse una lettera a [[Conroy Maddox]] dichiarando di trovarla "essenzialmente una mistica, quindi individualista, consapevole di essendo un'artista, ansiosa di esporre." <ref>{{Cita libro|anno=1999|p=226|ISBN=1859282822|autore=Michel Remy|titolo=Surrealism in Britain|editore=Ashgate Publishing Limited|lingua=en}}</ref> Si sposarono nel 1943. Il loro studio a [[Bedford Park (Londra)|Bedford Park]], Londra, secondo Ratcliffe, divenne una casa aperta per amici, altri artisti e persone che la pensavano allo stesso modo. Il matrimonio in seguito divenne un'unione infelice e Matthew Gale scrisse che avevano "divorziato aspramente" nel 1947.
 
Dal 1945 Colquhoun visse e lavorò a Parkhill Road, [[Hampstead]]. Nel 1946, Colquhoun acquistò uno studio vicino a [[Penzance]] in [[Cornovaglia]] e divise il suo tempo tra lì e Londra; nel 1957 si trasferì a [[Paul (Cornovaglia)|Paul, in Cornovaglia]]. Tenne mostre personali nel 1947 alla Mayor Gallery, nel 1972 all'Exeter Museum and Art Gallery e nel 1976 alla Newlyn Orion Gallery.<ref>{{cita libro|titolo=Dictionary of Woman Artists|capitolo=Colquhoun, Ithell|lingua=en|anno=1997|volume=1|editore=Fitzroy Dearborn Publishers|p=412|ISBN=1-884964-21-4|url=https://archive.org/details/dictionaryofwome01gaze/page/412}}</ref>
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Colquhoun ha avuto un precoce interesse per la biologia, e gli studi su piante e fiori sono stati un tema ricorrente nella sua arte nel corso della sua vita. Molti dei suoi primi taccuini contenevano disegni di piante molto dettagliati,<ref>Hale, 2012, p. 308.</ref> e i suoi primi lavori includevano una serie di immagini ingrandite di [[flora]], che occupavano l'intera tela e dipinte quasi con [[fotorealismo]].
 
Il lavoro di Colquhoun ha anche esplorato spesso tematiche di [[sesso (biologia)|sesso]] e [[genere (scienze sociali)|genere]].<ref name="LIX" /><ref>Hale, 2012, p. 313.</ref><ref name="LIX" /> I suoi dipinti sono caratterizzati da una forte simbologia genitale e sessuale di stampo [[freud]]iano<ref name="LIX" />, e ritraggono spesso donne potenti di miti e storie bibliche, come ''Gorgon'' (1948) nel primo caso<ref name="LIX" />, o come "Giuditta che mostra la testa di Oloferne" (''Judith Showing the Head of Holofernes'') del 1929 e "Susanna e gli anziani" (''Susanna and the Elders)'' del 1930 &#x2013; entrambi probabilmente omaggi alle opere di [[Artemisia Gentileschi]] sugli stessi temi.<ref>Hale, 2012, p. 312.</ref> Dawn Ades vede il trattamento del genere da parte di Colquhoun come una risposta ai temi maschili e patriarcali nell'arte di altri surrealisti &#x2013; per esempio, dove altri surrealisti disegnavano paesaggi come donne, ''Gouffres Amers'' 1939 di Colquhoun mostra un corpo maschile come paesaggio.<ref name="Ades" />
 
Stilisticamente, alcune sue opere sono state descritte come "macabre" e sinistre".<ref>{{Cita libro|anno=1989|p=85|titolo=Portrait of the Artist: Artists' Portraits published by 'Art News & Review' 1949-1960|città=Londra|editore=The Tate Gallery|lingua=en}}</ref> Nel 1939 crea l'opera ''Tepid Waters (Rivières Tièdes)'' che viene esposta alla sua mostra personale alla Mayor Gallery dello stesso anno. L'opera aveva un contenuto politico, riferendosi alla [[guerra civile spagnola]].
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Utilizzò una vasta gamma di materiali e metodi, come [[decalcomania]]<ref name="LIX" />, [[fumage]], [[Frottage (arte)|frottage]] e [[collage]]. Colquhoun andò oltre, sviluppando nuove tecniche<ref name="Britannica">{{cita web|url=https://www.britannica.com/biography/Ithell-Colquhoun|titolo=Ithell Colquhoun - British artist|editore=Encyclopædia Britannica|lingua=en}}</ref> come il superautomatismo, la stillomanzia, il parsemage<ref name="Britannica" /> e la grafomania<ref name="Britannica" /> entottica, scrivendone nel suo articolo "''The Mantic Stain''".
 
Tre opere che spiccano nel corso degli anni Quaranta sono ''The Pine Family'', che tratta di smembramento e castrazione, ''A Visitation'' che mostra un cuore piatto con fasci di luce multicolori e ''Dreaming Leaps'', un omaggio a [[Sonia Araquista|Sonia Araquistain]]in.
 
Per tutti gli anni '60 e '70, Colquhoun ha rivolto la sua attenzione ai collage piuttosto che alla pittura.
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Colquhoun fu anche una scrittrice. Tra il 1942 e il 1944 tenne numerose letture di poesie all{{'}}''International Arts Centre'' di Londra, evento organizzato dal suo ex marito. Nel 1955 pubblicò ''The Crying of the Wind'', un [[diario di viaggio]] contenente alcuni passaggi stilisticamente surreali sui suoi viaggi in [[Irlanda]] e sull'interesse per la storia [[celtica]]. Nel 1961 fu pubblicato il suo libro ''The Goose of Hermogenes''. Scritto in una narrativa in prima persona, l'opera letteraria è stata descritta da Paul C. Ray come un testo che "racconta incontri di casualità oggettiva con i relativi shock di riconoscimento: gli incontri per produrre il loro effetto devono essere vissuti".<ref>{{Cita libro|url=https://archive.org/details/surrealistmoveme00rayp_0|anno=1971|autore=Paul C. Ray|titolo=The Surrealist Movement in England|editore=Cornell University Press|p=300|lingua=en}}</ref>
 
Negli anni '80, la storica dell'arte [[Dawn Adès|Dawn Ades]] descrisse le sue prime opere letterarie come "come resoconti di sogni in cui un flusso di fantasia narrativa sostituisce le sorprendenti giustapposizioni di immagini nei testi automatici surrealisti".<ref>{{CiteCita journalpubblicazione|lastcognome=Adès|firstnome=Dawn|titletitolo=Notes on two women Surrealist painters: Eileen Agar and Ithell Colquhoun|volume=iii/I|doi=10.1093/oxartj/3.1.36|journalrivista=Oxford Art Journal}}</ref>
 
Pubblicò poesie (''Grimoire of the Entangled Thicket,'' 1973; ''Ozmazone,'' 1983) e racconti dei suoi viaggi in Irlanda e Cornovaglia.<ref>{{Cita libro|anno=2002|p=660|ISBN=0-226-17412-3|autore=Gerard Durozoi|titolo=History of the Surrealist Movement|città=Chicago|editore=The University of Chicago Press|lingua=en}}</ref> Colquhoun ha anche pubblicato una serie di scritti critici e prose automatiche sul ''London Bulletin,'' oltre a saggi sull'automatismo come "''The Mantic Stain''".<ref>{{CiteCita journalpubblicazione|lastcognome=Colquhoun|firstnome=Ithell|titletitolo=The Mantic Stain|volume=2|journalrivista=Enquiry|pp=15-21}}</ref> L'articolo discuteva dell'automatismo nel contesto britannico, portandola a tenere una serie di conferenze in istituzioni all'inizio degli anni '50, come la Oxford Art Society, la Cambridge Art Society e il Working Men's Institute.
 
Nel 1953, apparve nel programma televisivo della [[BBC]] ''Fantastic Art.''
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Una recensione della sua mostra del 1973 a Penzance affermava:
{{quoteCitazione|Ha sempre ignorato le mode prevalenti nell'arte ed è rimasta fedele alle sue convinzioni e al suo stile e approccio altamente personali con un'integrità che deve essere ammirata. Sfortunatamente, di conseguenza, è stata spesso sottovalutata...}}
 
Alla sua morte, Colquhoun lasciò il suo lavoro nell'occulto alla [[Tate]] e gli altri suoi beni artistici al National Trust. Nel 2019 fu annunciato che oltre 5.000 suoi disegni, schizzi e opere d'arte commerciali erano stati trasferiti alla Tate dal National Trust.<ref name="Brown19" />
 
Sebbene il suo lavoro sia stato ampiamente discusso in termini di connessione con il surrealismo, Colquhoun a volte ha affermato la sua indipendenza dal movimento. Nel 1939, lo stesso anno in cui entrò a far parte del gruppo dei surrealisti inglesi, si descrisse come una 'artista indipendente' in una recensione per il ''London Bulletin''.<ref>{{Cita libro|url=https://archive.org/details/dictionaryofwome01gaze/page/412|anno=1997|p=[https://archive.org/details/dictionaryofwome01gaze/page/412 412]|ISBN=1-884964-21-4|autore=Delia Gaze|titolo=Dictionary of Woman Artists|volume=1|editore=Fitzroy Dearborn Publishers|p=412|lingua=en}}</ref>
 
Nel 2012, la studiosa Amy Hale ha osservato che Colquhoun "sta venendo riconosciuta come una delle pensatrice e artiste esoteriche più interessanti e prolifiche del ventesimo secolo".<ref name="Hale307" /> Hale ha osservato che attraverso il lavoro di Colquhoun "possiamo vedere un'interazione di temi e movimenti che caratterizza la traiettoria di alcune sottoculture britanniche che vanno dal surrealismo al movimento ''Earth Mysteries'' e ci offre anche una rara visione dei pensieri e dei processi di una maga all'opera."<ref name="Hale307" />
 
== Mostre ==
Nel 2020, il lavoro di Colquhoun è stato presentato nella mostra ''British Surrealism'' alla [[Dulwich Picture Gallery]]. <ref>{{Cita web|url=https://www.dulwichpicturegallery.org.uk/about/press-media/press-releases/british-surrealism-full-press-release/|sito=Dulwich Picture Gallery|titolo=British Surrealism Press Release|lingua=en}}</ref> Nel 2021, sue opere sono state esposte nella mostra ''Phantoms of Surrealism'' alla [[Whitechapel Art Gallery]],<ref>{{Cita web|url=https://www.whitechapelgallery.org/exhibitions/phantoms-of-surrealism/|sito=Whitechapel Gallery|titolo=Phantoms of Surrealism|lingua=en}}</ref> nella mostra ''Unsettling Landscapes'' al [[St Barbe Museum & Art Gallery]],<ref>{{Cita libro|pp=53, 80&ndash;81|autore1=Robert Macfarlane|autore2=Steve Marshall|autore3=Clarke Steve|titolo=Unsettling Landscapes: The Art of the Eerie|lingua=en}}</ref> e sono state al centro di una mostra alla [[Unit London]], ''Song of Songs''.<ref>{{Cita web|url=https://www.artlyst.com/features/frieze-week-london-2021-pull-guide-artlyst/|sito=Artlyst|titolo= Frieze Week London 2021: Pull Out Guide|lingua=en}}</ref>
Nel 2022, sue opere sono state inserite nella mostra tematica ''La culla della strega'' nell'ambito della [[LIX Esposizione internazionale d'arte di Venezia|59ª Biennale di Venezia]].<ref name="LIX">{{Cita web|url=https://www.labiennale.org/it/arte/2022/la-culla-della-strega/ithell-colquhoun|titolo=ITHELL COLQUHOUN|autore=Madeline Weisburg|accesso=22 maggio 2022|editore=La Biennale di Venezia|autore1autore2=Liv Cuniberti|autore2autore3=Stefano Mudu}}</ref>
 
== Note ==
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* [https://www.centrepompidou.fr/cpv/resource/cBKo7qX/ro4eoM4 ''Ritratto di Ithell Colquhoun''] di [[Man Ray]], 1932
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