Ithell Colquhoun: differenze tra le versioni

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{{WIP open|Mickey83}}[[File:Head by Ithell Colquhoun.jpg|miniatura|''Head'' di Ithell Colquhoun]]
{{Bio
|Nome = Margaret
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Colquhoun fu anche una scrittrice. Tra il 1942 e il 1944 tenne numerose letture di poesie all{{'}}''International Arts Centre'' di Londra, evento organizzato dal suo ex marito. Nel 1955 pubblicò ''The Crying of the Wind'', un [[diario di viaggio]] contenente alcuni passaggi stilisticamente surreali sui suoi viaggi in [[Irlanda]] e sull'interesse per la storia [[celtica]]. Nel 1961 fu pubblicato il suo libro ''The Goose of Hermogenes''. Scritto in una narrativa in prima persona, l'opera letteraria è stata descritta da Paul C. Ray come un testo che «racconta incontri di casualità oggettiva con i relativi shock di riconoscimento: gli incontri per produrre il loro effetto devono essere vissuti».<ref>{{Cita libro|url=https://archive.org/details/surrealistmoveme00rayp_0|anno=1971|autore=Paul C. Ray|titolo=The Surrealist Movement in England|editore=Cornell University Press|p=300|lingua=en}}</ref>
 
Negli anni '80, la storica dell'arte [[Dawn Adès|Dawn Ades]] descrisse le sue prime opere letterarie come "come «resoconti di sogni in cui un flusso di fantasia narrativa sostituisce le sorprendenti giustapposizioni di immagini nei testi automatici surrealisti"».<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Adès|nome=Dawn|titolo=Notes on two women Surrealist painters: Eileen Agar and Ithell Colquhoun|volume=iii/I|doi=10.1093/oxartj/3.1.36|rivista=Oxford Art Journal}}</ref>
 
Pubblicò poesie (''Grimoire of the Entangled Thicket,'' 1973; ''Ozmazone,'' 1983) e racconti dei suoi viaggi in Irlanda e Cornovaglia.<ref>{{Cita libro|anno=2002|p=660|ISBN=0-226-17412-3|autore=Gerard Durozoi|titolo=History of the Surrealist Movement|città=Chicago|editore=The University of Chicago Press|lingua=en}}</ref> Colquhoun hapubblicò anche pubblicato una serie di scritti critici e prose automatiche sul ''London Bulletin,'', oltre a saggi sull'automatismo come "''The Mantic Stain''".<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Colquhoun|nome=Ithell|titolo=The Mantic Stain|volume=2|rivista=Enquiry|pp=15-21}}</ref> L'articoloIl pezzo discuteva dell'automatismo nel contesto britannico, portandola all'inizio degli anni '50 a tenere una serie di conferenze in istituzioni all'inizio degli anni '50, comequali la Oxford Art Society, la Cambridge Art Society e il Working Men's Institute.
 
Nel 1953, apparve nel programma televisivo della [[BBC]] ''Fantastic Art.''.
 
== Accoglienza ed eredità ==
Colquhoun si guadagnò presto una reputazione all'interno del movimento surrealista britannico, anche se negli anni successivi divenne meglio conosciuta come [[occultista]].<ref name="Hale307">Hale, 2012, p. 307.</ref>
 
L'ultima retrospettiva del suo lavoro si è tenuta alla Newlyn Orion Gallery nel 1976, che ha mostrato un gran numero di collage, molti dei quali secondo Ratcliffe erano ispirati ai collage di [[Kurt Schwitters]].<ref>{{Cita libro|anno=2007|p=177|autore=Eric Ratcliffe|titolo=Ithell Colquhoun: Pioneer Surrealist Artist, Occulist, Writer and Poet|editore=Mandrake of Oxford|lingua=en}}</ref>
 
Sebbene inizialmente acclamata, gli storici dell'arte hanno notato che la reputazione di Colquhoun ha sofferto durante la guerra, un periodo in cui i surrealisti britannici come E.L.T. Mesens hanno scritto un [[pamphlet]] contro il suo ex marito, [[Toni del Renzio]].
 
Una recensione delladi una sua mostra del 1973 a Penzance affermava:
{{Citazione|Ha sempre ignorato le mode prevalenti nell'arte ed è rimasta fedele alle sue convinzioni e al suo stile e approccio altamente personali con un'integrità che deve essere ammirata. Sfortunatamente, di conseguenza, è stata spesso sottovalutata...}}
 
Sebbene il suo lavoro sia stato ampiamente discusso in termini di connessione con il surrealismo, Colquhoun a volte ha affermato la sua indipendenza dal movimento. Nel 1939, lo stesso anno in cui entrò a far parte del gruppo dei surrealisti inglesi, si descrisse come una '«artista indipendente'» in una recensione per il ''London Bulletin''.<ref>{{Cita libro|url=https://archive.org/details/dictionaryofwome01gaze/page/412|anno=1997|p=[https://archive.org/details/dictionaryofwome01gaze/page/412 412]|ISBN=1-884964-21-4|autore=Delia Gaze|titolo=Dictionary of Woman Artists|volume=1|editore=Fitzroy Dearborn Publishers|lingua=en}}</ref>
Alla sua morte, Colquhoun lasciò il suo lavoro nell'occulto alla [[Tate]] e gli altri suoi beni artistici al National Trust. Nel 2019 fu annunciato che oltre 5.000 suoi disegni, schizzi e opere d'arte commerciali erano stati trasferiti alla Tate dal National Trust.<ref name="Brown19" />
 
Nel 2012, la studiosa Amy Hale ha osservato che Colquhoun "«sta venendo riconosciuta come una delle pensatrice e artiste esoteriche più interessanti e prolifiche del ventesimo secolo"».<ref name="Hale307" /> Hale ha osservato che attraverso il lavoro di Colquhoun "«possiamo vedere un'interazione di temi e movimenti che caratterizza la traiettoria di alcune sottoculture britanniche che vanno dal surrealismo al movimento ''Earth Mysteries'' e ci offre anche una rara visione dei pensieri e dei processi di una maga all'opera."»<ref name="Hale307" />
Sebbene il suo lavoro sia stato ampiamente discusso in termini di connessione con il surrealismo, Colquhoun a volte ha affermato la sua indipendenza dal movimento. Nel 1939, lo stesso anno in cui entrò a far parte del gruppo dei surrealisti inglesi, si descrisse come una 'artista indipendente' in una recensione per il ''London Bulletin''.<ref>{{Cita libro|url=https://archive.org/details/dictionaryofwome01gaze/page/412|anno=1997|p=[https://archive.org/details/dictionaryofwome01gaze/page/412 412]|ISBN=1-884964-21-4|autore=Delia Gaze|titolo=Dictionary of Woman Artists|volume=1|editore=Fitzroy Dearborn Publishers|lingua=en}}</ref>
 
Alla sua morte, Colquhoun lasciò ili suosuoi lavori nel lavorocampo nelldell'occulto alla [[Tate]] e gli altri suoi beni artistici al National Trust. Nel 2019 fu annunciato che oltre 5.000 suoi disegni, schizzi e opere d'arte commerciali erano stati trasferiti alla Tate dal National Trust alla Tate.<ref name="Brown19" />
Nel 2012, la studiosa Amy Hale ha osservato che Colquhoun "sta venendo riconosciuta come una delle pensatrice e artiste esoteriche più interessanti e prolifiche del ventesimo secolo".<ref name="Hale307" /> Hale ha osservato che attraverso il lavoro di Colquhoun "possiamo vedere un'interazione di temi e movimenti che caratterizza la traiettoria di alcune sottoculture britanniche che vanno dal surrealismo al movimento ''Earth Mysteries'' e ci offre anche una rara visione dei pensieri e dei processi di una maga all'opera."<ref name="Hale307" />
 
== Mostre ==
L'ultimaUna retrospettiva del suo lavoro si è tenutatenne alla Newlyn Orion Gallery nel 1976, che ha mostratomostrava un gran numero di collage, molti dei quali secondo Ratcliffe erano ispirati ai collage di [[Kurt Schwitters]].<ref>{{Cita libro|anno=2007|p=177|autore=Eric Ratcliffe|titolo=Ithell Colquhoun: Pioneer Surrealist Artist, Occulist, Writer and Poet|editore=Mandrake of Oxford|lingua=en}}</ref>
 
Nel 2020, il lavoro di Colquhoun è stato presentato nella mostra ''British Surrealism'' alla [[Dulwich Picture Gallery]].<ref>{{Cita web|url=https://www.dulwichpicturegallery.org.uk/about/press-media/press-releases/british-surrealism-full-press-release/|sito=Dulwich Picture Gallery|titolo=British Surrealism Press Release|lingua=en}}</ref> Nel 2021, sue opere sono state esposte nella mostra ''Phantoms of Surrealism'' alla [[Whitechapel Art Gallery]],<ref>{{Cita web|url=https://www.whitechapelgallery.org/exhibitions/phantoms-of-surrealism/|sito=Whitechapel Gallery|titolo=Phantoms of Surrealism|lingua=en}}</ref> nella mostra ''Unsettling Landscapes'' al [[St Barbe Museum & Art Gallery]],<ref>{{Cita libro|pp=53, 80&ndash;81|autore1=Robert Macfarlane|autore2=Steve Marshall|autore3=Clarke Steve|titolo=Unsettling Landscapes: The Art of the Eerie|lingua=en}}</ref> e sono state al centro di una mostra alla [[Unit London]], ''Song of Songs''.<ref>{{Cita web|url=https://www.artlyst.com/features/frieze-week-london-2021-pull-guide-artlyst/|sito=Artlyst|titolo= Frieze Week London 2021: Pull Out Guide|lingua=en}}</ref>
Nel 2022, sue opere sono state inserite nella mostra tematica ''La culla della strega'' nell'ambito della [[LIX Esposizione internazionale d'arte di Venezia|59ª Biennale di Venezia]].<ref name="LIX">{{Cita web|url=https://www.labiennale.org/it/arte/2022/la-culla-della-strega/ithell-colquhoun|titolo=ITHELL COLQUHOUN|autore=Madeline Weisburg|accesso=22 maggio 2022|editore=La Biennale di Venezia|autore2=Liv Cuniberti|autore3=Stefano Mudu}}</ref>
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* ''The Living Stones: Cornwall'', 1957
* ''Goose of Hermogenes'', 1961
* ''Grimoire of the Entangled Thicket'', (1973)
* ''Sword Of Wisdom - MacGregor Mathers and the Golden Dawn'', 1975
* ''The Rosie Crucian Secrets: Their Excellent Method of Making Medicines of Metals Also Their Lawes and Mysteries'', 1985 (prefazione)
* ''The Magical Writings of Ithell Colquhoun'', 2007 (curato da Steve Nichols)
* ''Ithell Colquhoun: Magician Born of Nature'', 2009/2011 (curato da Richard Shillitoe)
* ''I Saw Water: An Occult Novel and Other Selected Writings'', 2014 (con introduzione e note di Richard Shillitoe e Mark Morrisson)
* ''Decad of Intelligence'', 2016
* ''Taro as Colour'', 2018