Bell hooks: differenze tra le versioni

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Lo pseudonimo, che secondo la scrittrice va riportato in minuscolo<ref name="pen-name">{{Cita news|autore=Dinitia Smith|titolo=Tough arbiter on the web has guidance for writers|pubblicazione=The New York Times|data=28 settembre 2006|p=E3|citazione=But the Chicago Manual says it is not all right to capitalize the name of the writer bell hooks because she insists that it be lower case.|url=https://www.nytimes.com/2006/09/28/books/28chic.html}}</ref>, deriva da quello della bisnonna materna, Bell Blair Hooks.<ref>hooks, bell, "Inspired Eccentricity: Sarah and Gus Oldham" in Sharon Sloan Fiffer and Steve Fiffer (eds),''Family: American Writers Remember Their Own'', New York: Vintage Books, 1996, p.&nbsp;152.</ref>
Il focus della sua scrittura è stata l'[[intersezionalità]] di [[Razza (categorizzazione umana)|razza]], il [[capitalismo]], il [[genere (scienze sociali)|genere]] e la loro
capacità di produrre e perpetuare sistemi di oppressione e di dominio di classe. Ha pubblicato più di 30 libri e numerosi articoli accademici, è apparsa in [[documentari]] e ha partecipato a conferenze pubbliche. Principalmente attraverso una prospettiva postmoderna ha affrontato razza, classe e genere nell'istruzione, arte, storia, [[sessualità]], mass media e femminismo.<ref>{{Cita web|url=http://www.notablebiographies.com/He-Ho/Hooks-Bell.html|titolo=Bell Hooks Biography - life, childhood, children, name, school, mother, young, book, information, born|sito=www.notablebiographies.com|accesso=23 aprile 2016}}</ref>
 
Nel 2014 ha fondato il ''bell hooks Institute'' al [[Berea College]] a [[Berea (Kentucky)|Berea]], in [[Kentucky]].<ref>{{Cita web|url=http://www.bellhooksinstitute.com|titolo=About the bell hooks Institute {{!}} bell hooks Institute|sito=bell hooks Institute|accesso=23 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160425052138/http://www.bellhooksinstitute.com/|urlmorto=sì}}</ref>
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== La ricezione del suo pensiero in Italia: ''Elogio del margine'' e ''Scrivere al buio'' ==
Si deve a [[Maria Nadotti]], giornalista, saggista e traduttrice, il primo tentativo di dare conto della vasta produzione teorica di bell hooks in Italia. Escono infatti nel 1998, i primi due libri che introducono il pensiero di bell hooks in Italia: ''Elogio del margine: razza, sesso e mercato culturale'' (Feltrinelli 1998<ref>{{Cita web|url=https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/elogio-del-margine/|titolo=Elogio del margine - bell hooks - Feltrinelli Editore|sito=www.feltrinellieditore.it|lingua=it|accesso=3 dicembre 2020}}</ref>, traduzione e cura di M. Nadotti), una raccolta di dieci saggi dell'autrice afroamericana, e ''Scrivere al buio'' (La tartaruga 1998<ref>{{Cita libro|nome=Bell|cognome=Hooks|nome2=Maria|cognome2=Nadotti|titolo=Scrivere al buio|url=https://books.google.it/books/about/Scrivere_al_buio.html?id=gaAaAQAAIAAJ&redir_esc=y|accesso=3 dicembre 2020|data=1998|editore=La tartaruga|lingua=it|ISBN=978-88-7738-282-5}}</ref>), un dialogo critico e allo stesso tempo intimo tra bell hooks e Maria Nadotti. Entrambi i contributi sono ora raccolti nella nuova edizione ''Elogio del margine / Scrivere al buio'' (Tamu Edizioni 2020)<ref>{{Cita web|url=https://tamuedizioni.com/?libro=elogio-del-margine_scrivere-al-buio|titolo=Elogio del margine-Scrivere al buio (Tamu Edizioni)|sito=tamuedizioni.com|accesso=3 dicembre 2020}}</ref>. In ''Elogio del margine'' emerge la saldatura critica, tipica del pensiero di bell hooks, tra il discorso della razza e quella del genere, che mette alla prova il femminismo bianco e la rappresentazione delle donne come un’unica “casta” che nega le differenze tra le donne stesse. hooks delinea un pensiero e uno sguardo oppositivo<ref>{{Cita libro|titolo=Elogio del margine / Scrivere al buio, 76-104}}</ref> che permette di inaugurare un percorso di lotta in campo politico ed estetico, risignificando la casa come luogo di resistenza per le donne nere, promuovendo teorie estetiche che mettano in dialogo intellettuali e persone comuni oppure denunciando il sessismo interno alla stessa comunità nera. In ''Scrivere al buio'', hooks fonda la sua riflessione politica sulla sua esperienza autobiografica: i rapporti familiari e di coppia, l’istruzione, l’uso del denaro, la pratica della scrittura sono alcuni degli argomenti ordinari con cui l'autrice mostra che il pensiero femminista non può che nascere dall'esperienza personale di oppressione e deve perciò parlare alle donne di condizione meno agiata.
 
== ''Tutto sull'amore: Nuove Visioni'' ==