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Materiale storico di CSELT è conservato nell'Archivio Storico di TIM<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.telecomitalia.com/|titolo=Sito Archivio Storico Telecom Italia}}</ref><ref>[https://archiviostorico.telecomitalia.com/category/tags/cselt Sito Archivio Storico Telecom Italia: tag "CSELT"]</ref>. Il sito CSELT è disponibile negli archivi del Web a partire dal 1998<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/*/cselt.it|titolo=Internet Archive Wayback Machine|sito=web.archive.org|accesso=11 marzo 2017}}</ref>; qui sono archiviati anche gli [[abstract]] dei Rapporti Tecnici (''CSELT Technical Reports'') dal 1995 al 1999<ref>{{Cita web|url=http://www.cselt.it/Cselt/PUBBLI/CTRI/CTRI.html|titolo=Indice C.T.R.|data=17 maggio 2000|accesso=11 marzo 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20000517161435/http://www.cselt.it/Cselt/PUBBLI/CTRI/CTRI.html}}</ref>, una delle principali pubblicazioni scientifiche aziendali, edita dal luglio 1973. Elenchi di brevetti a nome CSELT sono anche disponibili sul Web.<ref>{{Cita web|url=http://patents.justia.com/assignee/cselt-centro-studi-e-laboratori-telecomunicazioni-s-p-a|titolo=Patents by Assignee CSELT - Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni S.p.A. - Justia Patents Search|sito=patents.justia.com|lingua=en|accesso=13 aprile 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://documents.allpatents.com/d/g/Centro-Studi-E-Laboratori-Telecomunicazioni-Spa|titolo=Centro Studi E Laboratori Telecomunicazioni Spa Patents|sito=documents.allpatents.com|lingua=en|accesso=13 aprile 2017|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 2011 è partito il progetto '''CSELTMUSEUM'''<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/project/CSELTMUSEUM|titolo=CSELTMUSEUM by Piero Belforte - Research Project on ResearchGate|sito=www.researchgate.net|lingua=en|accesso=15 marzo 2017}}</ref> con lo scopo di raccogliere e pubblicare sul Web documenti storici inediti, o difficilmente reperibili, relativi all'attività del Centro.
 
== Storia ==
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=== Anni settanta ===
==== La ricerca sulle fibre ottiche ====
Dopo una fase di studi e sperimentazioni di trasmissione ottica di segnali numerici mediante fascio laser nello spazio libero nella seconda metà degli anni sessanta a opera di Leonardo Michetti<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Giuseppe|cognome=Cocito|data=23 giugno 1981|titolo=Devices for splicing optical fibres and cables|numero=US4274708 A|accesso=21 marzo 2017|url=https://www.google.co.in/patents/US4274708|nome2=Leonardo|cognome2=Michetti}}</ref>, nel [[1971]] il Centro inizia l'attività sulla trasmissione guidata su [[fibra ottica]]. Questa fu preceduta anche dallo studio della trasmissione su [[guida d'onda]] metallica circolare. L'azienda statunitense [[Corning Glass Works]]<ref>{{Cita web|url=https://www.corning.com/worldwide/en/products/communication-networks/products/fiber.html|titolo=Optical Fiber {{!}} Corning|sito=www.corning.com|lingua=en|accesso=21 marzo 2017}}</ref> nel 1970 annunciò per prima la realizzazione di fibre ottiche aventi un'attenuazione inferiore ai 20&nbsp;dB/Km<ref>{{Cita web|url=http://www.corning.com/worldwide/en/products/communication-networks/products/fiber/optical-fiber-advantage.html|titolo=Optical Fiber Advantage {{!}} Corning|sito=www.corning.com|lingua=en|accesso=21 marzo 2017}}</ref>, un limite definito a priori per lo sfruttamento pratico di queste tecnologie nelle telecomunicazioni. È proprio un accordo con la Corning nell'ottobre 1973 che permise al Centro di avviarne la sperimentazione congiunta<ref>{{Cita web|url=http://www.cmog.org/library/comunicare-con-la-luce-videorecording-videofilm-cselt-centro-studi-e-laboratori|titolo=Library Collection Search {{!}} Corning Museum of Glass|sito=www.cmog.org|accesso=21 marzo 2017}}</ref>. Le sperimentazioni sulla fibra ottica coordinate dal Centro, in collaborazione con altre società del gruppo IRI-STET, tra cui anche [[Sirti]], [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] e [[SIP - Società Idroelettrica Piemontese|SIP]], fecero sì che Torino divenisse la prima città al mondo con un cablaggio in fibra ottica<ref>{{Cita web|url=http://www.chezbasilio.org/cos2-it.htm|titolo=Torino, prima città cablata in fibra ottica|sito=www.chezbasilio.org|accesso=21 marzo 2017}}</ref><ref name="COSBiblio">Buzzelli, S., Catania, B., Gagliardi, D., & Tosco, F. (1980). Optical fibre field experiments in Italy: COS1, COS2 and COS3/FOSTER. In International Conference on Communications. Seattle (pp. 38-3).</ref><ref>Cocito, G., Costa, B., Longoni, S., Michetti, L., Silvestri, L., Tibone, D., & Tosco, F. (1978). COS 2 Experiment in Turin: Field Test on an Optical Cable in Ducts. Communications, IEEE Transactions on, 26(7), 1028-1036.</ref><ref name="IlDirigente">Basilio Catania, ''Il caso CSELT'', Dirigente d'Azienda n.274, ottobre 2010</ref><ref>[http://archiviostorico.telecomitalia.com/italia-al-telefono-oltre/piantina-del-percorso-in-fibra-ottica-tra-centrali-telefoniche-sip-stampali Archivio Storico Telecom Italia: "La piantina del percorso in fibra ottica tra le centrali telefoniche SIP Stampalia e Lucento, messo in esercizio - per la prima volta al mondo - il 15 settembre 1977"]</ref> nel [[1977]], grazie una connessione sperimentale della lunghezza di 9&nbsp;km (la più lunga fino a quel momento mai sperimentata nel mondo)<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/save/_embed/http://www.chezbasilio.org/immagini/cos1_tests.pdf|titolo=First Italian Experiment with Buried Optical Cable}}</ref>.
 
Un risultato importante di quel progetto fu anche l'ideazione di un nuovo processo per giuntare i tronconi di fibra ottica in maniera semplice e rapida, alla portata di un operaio formato a tale processo, in luogo del complesso processo allora in uso e richiedente numerose e accurate misurazioni con strumentazione costosa. Tale giunto venne chiamato Springroove® ed è documentato nel brevetto di Giuseppe Cocito<ref name="IlDirigente" /><ref>Cocito, Giuseppe. "Device for and method of splicing fiber-optical cables." U.S. Patent No. 4,171,867. 23 Oct. 1979.</ref><ref>{{Cita web |url=http://archiviostorico.telecomitalia.com/italia-al-telefono-oltre/springroove-giunto-per-fibre-ottiche-brevettato-nel-1977 |titolo=Springroove: presentazione dall'Archivio storico di Telecom Italia |accesso=7 giugno 2016 |dataarchivio=16 agosto 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160816221359/http://archiviostorico.telecomitalia.com/italia-al-telefono-oltre/springroove-giunto-per-fibre-ottiche-brevettato-nel-1977 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
L'obiettivo generale della tecnologia della fibra ottica era di disporre di un mezzo trasmissivo più conveniente dei [[Cavo coassiale|cavi coassiali]] in rame in termini di banda trasmissiva, passo di ripetizione, tasso di errore e immunità alle interferenze. La fibra ottica era estremamente più sottile (125 micron con il cladding) dei cavi coassiali usati allora (tipicamente di 11 millimetri di diametro) e riduceva la necessità di ripetizione dei segnali, rendendola adatta alle trasmissioni a lunga distanza. Le ricerche sulle fibre ottiche portarono alla pubblicazione della prima monografia al mondo sull'argomento<ref name="FiberopticsMonography">Technical Staff of Cselt, Optical Fibre Communication, McGraw Hill Book Co., New York, NY, 1981</ref>, e a numerose altre ricerche che ottennero diversi riconoscimenti in ambito internazionale. Nel [[1976]] il nuovo direttore generale del Centro, [[Basilio Catania]],<ref>{{Cita web|url=http://www.chezbasilio.org|titolo=Basilio Catania: a lifelong researcher in telecommunications|sito=www.chezbasilio.org|accesso=21 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://patentimages.storage.googleapis.com/pdfs/f88521db0c5494c1550b/US3195060.pdf|titolo=Amplitude detecting device}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Catania|cognome=Basilio|data=20 ottobre 1966|titolo=Low-distortion sweep signal generator with superimposed frequency modulation|accesso=12 marzo 2017|url=https://patents.google.com/patent/US3361986A/en|nome2=Automatic Elect|cognome2=Lab}}</ref> era anche un esperto di fibre ottiche, mentre Luigi Bonavoglia, cui il Centro deve gran parte dei suoi primati tecnici, assunse il titolo di presidente. Più tardi allo stesso Basilio Catania, come riconoscimento internazionale del Centro, fu consegnato il premio "Eurotelecom Prize" da [[Juan Carlos di Spagna]]. Nel 1978 viene realizzato e sperimentato nel Centro un sistema di trasmissione in fibra a 560 Mbit/s su 6 Km di distanza<ref>{{Cita web|url=http://www.chezbasilio.org/fiberoptics.htm|titolo=Basilio Catania's Work on Optical Fiber Communications|data=8 dicembre 2013|accesso=13 marzo 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131208125348/http://www.chezbasilio.org/fiberoptics.htm}}</ref>.
 
==== La commutazione numerica e i "Gruppi Speciali" ====
Accanto alla ricerca sui mezzi trasmissivi, si intraprese la ricerca sulla applicazione della commutazione numerica alle centrali telefoniche, resa fattibile dagli sviluppi della [[microelettronica]] digitale e dell'[[informatica]]<ref>{{Cita web|url=http://luigi.bonavoglia.eu/retinumeriche/cap3.phtml|titolo=L'evoluzione della commutazione|autore=Cesare Mossotto|sito=luigi.bonavoglia.eu|accesso=17 aprile 2017}}</ref>. Questo sviluppo, diretto da Alberto Loffreda<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Luigi Bonavoglia, Augusto de Flammineis, Alberto Loffreda|data=|titolo=MODULAR MULTILOOP NETWORKS- A SURVEY OF ROUTING AND SWITCHING METHODS|rivista=Alta Frequenza|volume=Vol. LIV|numero=n.1}}</ref>, grande esperto di commutazione telefonica per la sua precedente esperienza in Ericsson, si concretizzò con la messa in opera dei "Gruppi Speciali" di [[Mestre]]. Questa fu la prima centrale completamente numerica italiana anche se a titolo sperimentale, una sorta di prototipo avanzato, e seconda in Europa, anticipata solo dal francese Platon (E-10), di un anno precedente<ref>{{Cita web|url=http://www.colidre-ft.asso.fr/html/jvc4.htm|titolo=Colidre Web|sito=www.colidre-ft.asso.fr|accesso=2 aprile 2017}}</ref><ref>{{Cita libro|autore = Patrick Llerena, Mireille Matt|titolo = Innovation Policy in a Knowledge-Based Economy: Theory and Practice|url = https://archive.org/details/innovationpolicy00ller|anno = 2006|editore = Springer|città = |p = [https://archive.org/details/innovationpolicy00ller/page/n154 147]}}</ref>. È in questo periodo che anche l'Informatica entra pienamente nelle attività di ricerca del Centro.
 
La centrale fu denominata "Gruppi Speciali" in quanto, grazie alle nuove tecniche numeriche, avrebbe dovuto offrire una serie di servizi "speciali" agli utenti collegati. Essa fu un vero e proprio sistema elettronico specializzato nella commutazione dei canali telefonici digitalizzati (PCM) e multiplati nel tempo ([[Time-division multiplexing|TDM]]) secondo lo standard europeo a 32 canali. La centrale, completamente ridondata, fu dotata anche di numerosi accorgimenti avanzati di autodiagnosi e riconfigurazione per soddisfare gli stringenti requisiti di disponibilità del servizio telefonico che era di 2 ore massime di disservizio in 40 anni. L'elettronica venne realizzata all'interno del Centro utilizzando circuiti integrati commerciali [[Transistor-transistor logic|TTL]] ed [[Emitter-coupled logic|ECL]] (questi ultimi con tempi di commutazione dell'ordine di 3 nanosecondi), con una tecnica modulare di derivazione Comsat adatta alla realizzazione prototipale che prevedeva i cablaggi di backplane in wire-wrap, adatti alla [[prototipazione rapida]]. La rete di connessione da 1024 canali, costituita da uno stadio temporale realizzato mediante una memoria bipolare veloce (ECL), venne commissionata all'americana AMS (Advanced Memory Systems)<ref>{{Cita web|url=http://www.chipsetc.com/ams-advanced-memory-systems.html|titolo=AMS Advanced Memory Systems|sito=Vintage Computer Chip Collectibles, Memorabilia & Jewelry|lingua=en|accesso=21 marzo 2017}}</ref>. La rete di connessione in tecnologia digitale è una fondamentale evoluzione rispetto alle centrali semi-elettroniche della generazione precedente (come l'[[1ESS]] del Bell System), in cui la commutazione dei canali telefonici era ancora elettromeccanica essendo attuata mediante [[relè]] di tipo reed. Anche la prima centrale elettronica del sistema PROTEO di Sit Siemens (successivamente, Italtel), installata nel 1975, aveva una rete di connessione in tecnica [[Pulse-amplitude modulation|PAM]] (Pulse Amplitude Modulation) e quindi non era completamente numerica. Il riconoscimento della segnalazione tra centrali con codice multifrequenza era effettuato con tecniche di filtraggio numerico da un banco di filtri appositamente progettati<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/312974410_DIGITAL_FILTER_FOR_MULTI-FREQUENCY_SIGNALLING_RECOGNITION_PART_1|titolo=DIGITAL FILTER FOR MULTI-FREQUENCY SIGNALLING RECOGNITION (PART 1) (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=2 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/312976044_DIGITAL_FILTER_FOR_MULTI-FREQUENCY_SIGNALLING_RECOGNITION_PART_4|titolo=Academic paper (PDF): DIGITAL FILTER FOR MULTI-FREQUENCY SIGNALLING RECOGNITION (PART 4)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=10 aprile 2017}}</ref>. Il software di controllo, a partire dal [[sistema operativo]] fino al [[software applicativo]] installati sul calcolatore di processo GP16 della Selenia, fu sviluppato nel Centro. Sulla centrale installata a Mestre e su un altro esemplare simile installato nel Centro verranno sperimentati nuovi servizi allora non disponibili sulle centrali tradizionali. La centrale di Mestre rimase operativa per circa 14 anni, fino al 1986. Dopo la realizzazione dei Gruppi Speciali, e una conseguente maggiore collaborazione con [[Italtel]] (a quei tempi, chiamata Sit-siemens), CSELT progettò anche diversi [[Microprocessore|processori]] (M16, M20, e altri successivi), dedicati al controllo delle centrali telefoniche, adottati poi dalla stessa Italtel e da altri costruttori nel mondo.
 
Le realizzazioni di quel periodo furono possibili grazie agli sviluppi di una tecnica hardware modulare usata in COMSAT e introdotta inizialmente in CSELT da Giovanni Perucca<ref>{{Cita web|url=https://patentimages.storage.googleapis.com/pdfs/342d0e6642670199abb4/US3621147.pdf|titolo=Electronically controlled crossbar switch}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://patentimages.storage.googleapis.com/pdfs/df168fbe112e9aca6260/US3728492.pdf|titolo=Traffic concentrator for telecommunication system with tree structure}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://patentimages.storage.googleapis.com/pdfs/bce52d4d32d4f605b076/US3914553.pdf|titolo=Multiplexing/demultiplexing network with series/parallel conversion for TDM system}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://indico.ictp.it/event/a02179/contribution/3/material/0/0.pdf|titolo=Prospects of integrated voice data and video switching research 1989}}</ref> che ebbe anche un ruolo rilevante nel progetto dei Gruppi Speciali. Questa tecnica portò alla realizzazione nel Centro di quattro famiglie di moduli logici standard (serie 10,100 ,250, 500) a frequenze di clock crescenti fino a 500 Mhz, messe a punto nel laboratorio di alta velocità della sezione commutazione<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/315798703_SERIES_250_LOGIC_MODULES_PART1|titolo=Publication: SERIES 250 LOGIC MODULES (PART1)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=6 aprile 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/312231975_SERIES_500_HIGH-SPEED_DIGITAL_MODULES_PART_1|titolo="SERIES 500" HIGH-SPEED DIGITAL MODULES, PART 1 (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=23 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/312301734_SERIES_500_HIGH-SPEED_DIGITAL_MODULES_PART_2_EXAMPLES|titolo="SERIES 500" HIGH-SPEED DIGITAL MODULES, PART 2, EXAMPLES (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=23 febbraio 2017}}</ref>. Questo laboratorio, sotto la guida di Piero Belforte<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/profile/Piero_Belforte|titolo=Piero Belforte (former Telecom Italia (CSELT) and HDT) on ResearchGate - Expertise: Quality Assurance Engineering, Telecommunications Engineering, Electronic Engineering|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=22 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://patents.justia.com/inventor/piero-belforte|titolo=Piero Belforte Inventions, Patents and Patent Applications - Justia Patents Search|sito=patents.justia.com|lingua=en|accesso=12 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.linkedin.com/in/pierobelforte/|titolo=Piero Belforte Linkedin}}</ref>, raggiunse in breve tempo un livello di eccellenza in campo mondiale grazie soprattutto allo sviluppo di algoritmi di modellamento e simulazione basati su innovative tecniche a onda e sulla [[Riflettometria nel dominio del tempo|riflettometria temporale]]<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=25 luglio 2010|titolo=We were pioneers: early applications of dwn simulations_2|accesso=10 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/pierobelforte/we-were-pioneersearly-applications-of-dwn-simulations2-4834934}}</ref> che permisero la realizzazione di svariati sistemi numerici avanzati negli anni settanta e ottanta<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Piero Belforte, Ugo Colonnelli, Giancarlo Guaschino|titolo=Uso di filtri numerici ad onda per la simulazione di interconnessioni tra dispositvi logici ad alta velocità|rivista=Alta Frequenza|volume=Vol.11 1976|numero=pp 649-660}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=ELECTRICAL SIMULATION USING DIGITAL WAVE NETWORKS (PDF Download Available)|rivista=ResearchGate|lingua=en|accesso=22 febbraio 2017|doi=10.13140/rg.2.1.4447.9207|url=http://rgdoi.net/10.13140/RG.2.1.4447.9207}}</ref>. Tra i primi degli anni settanta si ricordano la base tempi triplicata a 32,768 Mhz dei Gruppi Speciali<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/301328318_PHYSICAL_DESIGN_CONSIDERATIONS_FOR_THE_TIME_BASE_UNIT_OF_THE_FIRST_DIGITAL_SWITCHING_SYSTEM_DEPLOYED_IN_THE_ITALIAN_TELECOM_NETWORK_GRUPPI_SPECIALI|titolo=PHYSICAL DESIGN CONSIDERATIONS FOR THE TIME BASE UNIT OF THE FIRST DIGITAL SWITCHING SYSTEM DEPLOYED IN THE ITALIAN TELECOM NETWORK (GRUPPI SPECIALI). (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=23 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/301302676_FAULT_TOLERANT_DESIGN_OF_THE_TIME-BASE_UNIT_OF_DIGITAL_TELECOM_EXCHANGE_1971|titolo=FAULT TOLERANT DESIGN OF THE TIME-BASE UNIT OF DIGITAL TELECOM EXCHANGE (1971) (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=23 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://patents.justia.com/patent/4096396|titolo=US Patent for Chronometric system with several synchronized time-base units Patent (Patent # 4,096,396 issued June 20, 1978) - Justia Patents Search|sito=patents.justia.com|lingua=en|accesso=22 febbraio 2017}}</ref> del 1971-72 e il commutatore numerico monostadio da 8192 canali TDM a 64Kbps del 1973. Quest'ultimo, completamente modulare e ridondato con uno schema 1 su 8<ref>{{Cita web|url=http://patents.justia.com/patent/4009349|titolo=US Patent for Switching station for PCM telecommunication system Patent (Patent # 4,009,349 issued February 22, 1977) - Justia Patents Search|sito=patents.justia.com|lingua=en|accesso=22 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Belforte|data=31 maggio 1977|titolo=Interface unit for TDM switching component of PCM telecommunication system|numero=US4027106 A|accesso=28 febbraio 2017|url=https://www.google.com.uy/patents/US4027106|nome2=Giancarlo|cognome2=Guaschino|nome3=Giovanni|cognome3=Perucca}}</ref>, funzionante a una frequenza di clock di 81,920 Mhz, stabilì un record mondiale di complessità e velocità per quei tempi<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Piero Belforte, Giovanni Perucca|titolo=Rete di commutazione numerica ad elevata capacità|rivista=CSELT Rapporti Tecnici|volume=Dicembre 1975|numero=4}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/313117436_HIGH-CAPACITY_AND_HIGH-SPEED_SINGLE-STAGE_TDM_SWITCHING_FABRIC|titolo=HIGH-CAPACITY AND HIGH-SPEED SINGLE-STAGE TDM SWITCHING FABRIC (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=22 febbraio 2017}}</ref>. Questo commutatore (EC 8000) venne concepito come il nucleo di una centrale di transito compatibile con la tecnologia dei Gruppi Speciali e fu sottoposto a una prova di esercizio sperimentale che ne confermò l'affidabilità<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/315838020_10000_HOURS_TRIAL_ON_A_HIGH-SPEED_HIGH-CAPACITY_SWITCHING_FABRIC_EC_8000|titolo=Research paper (PDF): 10000 HOURS TRIAL ON A HIGH-SPEED HIGH-CAPACITY SWITCHING FABRIC (EC 8000)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=10 aprile 2017}}</ref>.
 
Gli innovativi algoritmi di simulazione di quegli anni, successivamente generalizzati<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=14 febbraio 2013|titolo=Swan dws story_270113_pb_google_drive|accesso=10 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/swan-dws-story270113pbgoogledrive-16525591}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/272576412_DWS_85_USER_MANUAL|titolo=Publication: DWS 8.5 USER MANUAL|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=31 marzo 2017}}</ref>, costituiscono tuttora lo stato dell'arte per la progettazione hardware di sistemi numerici multi-gigabit<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/306508351_Digital_Wave_Simulation_of_Lossy_Lines_for_Multi-Gigabit_Applications|titolo=Digital Wave Simulation of Lossy Lines for Multi-Gigabit Applications (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>, come i moderni router IP, e offrono prestazioni di ordini di grandezza superiori alle tecniche tradizionali (Analisi Nodale, Spice)<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/288668128_Digital_Wave_vs_Nodal_Analysis_for_Circuit_Simulation_an_experimental_comparison|titolo=Digital Wave vs. Nodal Analysis for Circuit Simulation: an experimental comparison (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=13 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/316407370_Digital_Wave_vs_Nodal_Analysis_for_Circuit_Simulation_an_experimental_comparison_Part_2|titolo=Digital Wave vs. Nodal Analysis for Circuit Simulation: an experimental comparison (Part 2) (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=23 aprile 2017}}</ref> anche nella simulazione elettromagnetica<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/313774123_Digital_Wave_Simulation_of_Quasi-Static_Partial_Element_Equivalent_Circuit_Method|titolo=Digital Wave Simulation of Quasi-Static Partial Element Equivalent Circuit Method (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=10 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=L.|cognome=Lombardi|data=1º aprile 2017|titolo=Digital Wave Simulation of Quasi-Static Partial Element Equivalent Circuit Method|rivista=IEEE Transactions on Electromagnetic Compatibility|volume=59|numero=2|pp=429–438|accesso=10 marzo 2017|doi=10.1109/TEMC.2016.2615426|url=http://ieeexplore.ieee.org/document/7676326/|nome2=P.|cognome2=Belforte|nome3=G.|cognome3=Antonini}}</ref>. A più di quaranta anni dalla sua ideazione, l'attività di ricerca relativa a queste tematiche è tuttora in corso nell'ambito del progetto SWAN/DWS<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/project/SWAN-DWS|titolo=SWAN/DWS by Piero Belforte - Research Project on ResearchGate|sito=www.researchgate.net|lingua=en|accesso=20 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/project/PEEC-DWS|titolo=PEEC-DWS by Piero Belforte - Research Project on ResearchGate|sito=www.researchgate.net|lingua=en|accesso=20 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/project/DWS-vs-SPICE|titolo=DWS vs SPICE by Piero Belforte - Research Project on ResearchGate|sito=www.researchgate.net|lingua=en|accesso=20 marzo 2017}}</ref>.
 
Una innovazione di fine anni settanta inizio anni ottanta che conobbe un grande successo industriale e commerciale fu il circuito integrato LSI per la commutazione TDM dei canali PCM, chiamato ECI (Elemento di Commutazione Integrato)<ref>Belforte, P., Bostica, B., Masina, V., & Pilati, L. (1984). Design and development of an LSI digital switching element (ECI)., CSELT Technical Reports, vol. XIII, n.2 - April 1984</ref>. Esso fu ideato da Piero Belforte nel 1978 e successivamente brevettato<ref>[https://www.google.it/patents/EP0039948B1?hl=it&dq=piero+belforte+switching+matrix&cl=en Piero Belforte, Bruno Bostica, Luciano Pilati, ''Patent EP 0039948 "PCM switching element"'']</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Belforte|data=24 marzo 1983|titolo=Switching unit for the transfer of digitized signals in PCM system|accesso=22 febbraio 2017|url=https://patents.google.com/patent/US4545051A/en|nome2=Bruno|cognome2=Bostica|nome3=Luciano|cognome3=Pilati}}</ref>. Il circuito integrato fu progettato da Vittorio Masina (SGS)<ref>{{Cita web|url=http://patents.justia.com/inventor/vittorio-masina|titolo=Vittorio Masina Inventions, Patents and Patent Applications - Justia Patents Search|sito=patents.justia.com|lingua=en|accesso=23 marzo 2017}}</ref> su specifiche CSELT elaborate anche da Bruno Bostica e Luciano Pilati e fu prodotto dalla stessa SGS (oggi, [[STMicroelectronics]]) a partire dal 1981, anche quando questa azienda non apparteneva più al gruppo STET. La famiglia di sei componenti integrati [[Application specific integrated circuit|ASIC]] per la commutazione TDM concepita nel Centro<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Piero Belforte, Enzo Garetti|titolo=A new generation of LSI switching networks|rivista=CSELT TECHNICAL REPORTS, WCF '83|volume=1983}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=P.|cognome=Belforte|data=1º settembre 1985|titolo=RTB: A Full-Duplex ECL Transceiver For Wideband Digital Systems|rivista=Solid-State Circuits Conference, 1985. ESSCIRC '85. 11th European|pp=250–255|accesso=10 marzo 2017|url=http://ieeexplore.ieee.org/document/5468095/|nome2=V.|cognome2=Poletto|nome3=M.|cognome3=Sartori}}</ref> fu adottata da numerose aziende. CSELT, trasferì a Italtel tutta la tecnologia relativa a questo componenti e alle reti auto-instradanti, già provate nei suoi laboratori<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/315833569_LSI_SWTCHING_NETWORKS10000_HOURS_TRIAL_ON_A_8K_CHANNELS_SYSTEM|titolo=Academic paper (PDF): LSI SWTCHING NETWORKS:10000 HOURS TRIAL ON A 8K CHANNELS SYSTEM|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=10 aprile 2017}}</ref>, che vennero così utilizzati per la realizzazione delle nuove centrali di Italtel. Questa tecnologia ASIC, coperta da sei brevetti internazionali<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Belforte|data=13 gennaio 1982|titolo=Modular structure for multistage PCM switching network|accesso=22 febbraio 2017|url=https://patents.google.com/patent/US4473900A/en|nome2=Mario|cognome2=Bondonno|nome3=Enzo|cognome3=Garetti}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/313474947_WCF'83_A_NEW_GENERATION_OF_LSI_SWITCHING_NETWORKS|titolo=WCF'83: A NEW GENERATION OF LSI SWITCHING NETWORKS (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=22 febbraio 2017}}</ref>, costituisce tuttora il nucleo delle centrali della [[Centrale telefonica#Architettura della rete Telecom Italia|Linea UT]] che equipaggiano più dei due terzi delle centrali operative in Italia<ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.telecomitalia.com/italia-al-telefono-oltre/1981-siamo-in-cselt-qui-si-costruisce-futuro|titolo=1981: siamo in Cselt. Qui si costruisce il futuro {{!}} archiviostorico.telecomitalia.com|sito=archiviostorico.telecomitalia.com|accesso=22 febbraio 2017}}</ref> oltre che essere state esportate in numerosi paesi del mondo. Le unità di commutazione da 1024 canali basate sul componente principale ECI (M088 per SGS<ref>{{Cita web|url=http://matthieu.benoit.free.fr/cross/data_sheets/SGS_Technology%20and%20Service_TELECOMMUNICATION_PRODUCTS1983.htm|titolo=SGS Technology and Service TELECOMMUNICATION PRODUCTS September 1983|sito=matthieu.benoit.free.fr|accesso=17 marzo 2017}}</ref>), oggi denominato M3488<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=17 marzo 2017|titolo=M3488 datasheet|accesso=17 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/m3488-datasheet}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=17 marzo 2017|titolo=M3488 Application Note|accesso=17 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/m3488-application-note}}</ref> e su altri cinque circuiti di supporto<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Belforte|data=13 gennaio 1978|titolo=Method of and means for establishing two-way communication between two stations interconnected by a single signal link|accesso=2 marzo 2017|url=https://patents.google.com/patent/US4162371A/en|nome2=Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni SpA|cognome2=(CSELT)|nome3=Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni SpA|cognome3=(CSELT)}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=P.|cognome=Belforte|data=1º settembre 1985|titolo=RTB: A Full-Duplex ECL Transceiver For Wideband Digital Systems|rivista=Solid-State Circuits Conference, 1985. ESSCIRC '85. 11th European|pp=250–255|accesso=2 marzo 2017|url=http://ieeexplore.ieee.org/document/5468095/|nome2=V.|cognome2=Poletto|nome3=M.|cognome3=Sartori}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Data-extraction circuitry for PCM communication system|accesso=2 marzo 2017|url=https://www.google.com/patents/US4404630}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Belforte|data=15 aprile 1981|titolo=Transceiver for full duplex transmission of digital signals on a single line|numero=EP0026931 A1|accesso=2 marzo 2017|url=https://google.com/patents/EP0026931A1|nome2=Renzo|cognome2=Bortignon}}</ref>, pure prodotti da SGS, utilizzavano una logica d'instradamento distribuita con l'uso di controller a microprocessore (Z80) a livello di singola unità atti a rendere il commutatore auto-instradante. Le strutture multistadio (fino a cinque stadi per reti da 64000 canali) erano caratterizzate da una enorme capacità di smaltimento di traffico e da una potente auto-diagnostica. L'ECI si compone di 35.000 transistor (n-MOS a 4um nella prima realizzazione e, successivamente, CMOS) per una matrice non bloccante di 256 x 256 canali PCM. Circa 27 Milioni di linee telefoniche di molti paesi sono tuttora servite dalle centrali TDM che utilizzano i componenti e le strutture di commutazione dello CSELT. A queste si aggiungono quelle della rete mobile e le applicazioni sulle reti private (PABX). Una comparazione delle tecnologie di commutazione CSELT precedentemente illustrate (Gruppi Speciali/EC8000 e reti ASIC) con le più recenti, che fanno uso di router IP nella rete backbone di TIM, è illustrata in<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/313795003_CORE_NETWORK_SWITCHING_TECHNOLOGY_EVOLUTION|titolo=CORE NETWORK SWITCHING TECHNOLOGY EVOLUTION|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=10 marzo 2017}}</ref> e in<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/313882371_DIGITAL_SWITCHING_TECHNOLOGY_EVOLUTION_IN_PSTN|titolo=DIGITAL SWITCHING TECHNOLOGY EVOLUTION IN PSTN|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=10 marzo 2017}}</ref>. È interessante notare come, a circa quaranta anni dalla sua ideazione (1978), la tecnologia di commutazione ASIC TDM di CSELT coesista ancora con la tecnologia IP nella rete attuale di TIM nonostante il processo di ''"decommissioning"'' del TDM, iniziato appunto dalla rete backbone nei primi [[anni duemila]]<ref>{{Cita news|url=http://www.telecomitalia.com/tit/it/notiziariotecnico/numeri/2014-2/capitolo-01.html|titolo=Il “come” e il “perché” del DecoMmissioning {{!}} Notiziario Tecnico|pubblicazione=Telecom Italia Corporate|accesso=10 marzo 2017}}</ref>.
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=== Anni ottanta ===
Durante gli anni ottanta vi furono ulteriori progressi nella sperimentazione sulle fibre ottiche. Bruno Costa sperimentò per la prima volta la trasmissione di flussi informativi ad alta velocità per centinaia di km senza l'utilizzo di ripetitori intermedi<ref>{{cita web|url=http://www.chezbasilio.org/cos2-it.htm|titolo=Sito di Basilio Catania}}</ref><ref>Costa, Bruno, et al. "Phase shift technique for the measurement of chromatic dispersion in optical fibers using LED's." IEEE Transactions on Microwave Theory and Techniques 30.10 (1982): 1497-1503.</ref>. Tra le applicazioni importanti vi fu la partecipazione al progetto per il cavo transoceanico [[TAT-8]]<ref>BARBIANI, A., DE BORTOLI, M., MONCALVO, A., & ODDONE, M. (1984). Sistema TAT-8: il primo collegamento sottomarino transatlantico in fibra ottica. Elettronica e telecomunicazioni, 33(4), 162-168.</ref><ref>Catania, Basilio. "Towards transoceanic repeaterless optical links." Optical Fibers and Their Applications V. International Society for Optics and Photonics, 1990.</ref> che realizzò il primo collegamento transatlantico in fibra ottica. Altre applicazioni della tecnologia ottica hanno riguardato la realizzazione di circuiti ottici come, ad esempio, gli amplificatori di segnali ottici e opto-elettronici per trasmissione ad alta velocità.
 
Nel campo della commutazione il Centro partecipò alla sperimentazione dell'[[ISDN]] fin dalle sue prime versioni<ref name="ISDN">Mossotto, C., G. Perucca, and M. Romagnoli. "ISDN activities in Italy." Selected Areas in Communications, IEEE Journal on 4.3 (1986): 413-420.</ref><ref name="Artom">Ad esempio: Artom, Auro. "Combined telephone and data-transfer system." U.S. Patent No. 4,387,271. 7 Jun. 1983.</ref>, in collaborazione con costruttori europei quali [[Italtel]] e [[Siemens (azienda)|Siemens]]. Nel 1984 fu realizzato un primo esperimento di servizi ISDN in occasione dell'International Switching Symposium ISS '84 a [[Firenze]]<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=5 marzo 2010|titolo=New Switching Techniques ( ISS '84 International Switching Symposyum,…|accesso=11 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/pierobelforte/new-switching-techniques-iss-84-international-switching-symposyum-florence-1984}}</ref>. Le attività proseguirono nel campo della evoluzione della ISDN verso l'offerta di servizi a larga banda (B-ISDN)<ref>{{Cita pubblicazione|nome=G.|cognome=Perucca|data=1º ottobre 1987|titolo=Research on Advanced Switching Techniques for the Evolution to ISDN and Broadband ISDN|rivista=IEEE Journal on Selected Areas in Communications|volume=5|numero=8|pp=1356–1364|accesso=11 marzo 2017|doi=10.1109/JSAC.1987.1146642|url=http://ieeexplore.ieee.org/document/1146642/|nome2=P.|cognome2=Belforte|nome3=E.|cognome3=Garetti}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/project/B-ISDN-evolution|titolo=B-ISDN evolution by Enzo Garetti - Research Project on ResearchGate|sito=www.researchgate.net|lingua=en|accesso=11 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=5 marzo 2010|titolo=Advanced Switching Techniques (Globecom86 Houston 1986)|accesso=11 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/pierobelforte/advanced-switching-techniques-globecom86-houston-1986}}</ref>. Per esempio nel 1987 venne realizzato un commutatore a larga banda per servizi video diffusivi ad alta definizione (HDTV) a 243Mbit/s<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=26 febbraio 2010|titolo=Program Selector For Digital High Definition Television (HDTV)|accesso=11 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/pierobelforte/program-selector-for-digital-high-defintion-television-hdtv}}</ref> basato sul bus di backplane SUPERBUS<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/272576713_SUPERBUS|titolo=SUPERBUS|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=16 marzo 2017}}</ref> progettato mediante le tecniche simulative del laboratorio di alta velocità<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/272504088_ELECTRICAL_SIMULATION_USING_DIGITAL_WAVE_NETWORKS|titolo=ELECTRICAL SIMULATION USING DIGITAL WAVE NETWORKS (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=11 marzo 2017}}</ref>. Lo studio e la realizzazione di questi bus paralleli operanti fino a 320Mbyte/s fu presentato all'International Switching Symposyum del 1987 (ISS '87) a Phoenix.<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/313191363_ADVANCED_SWITCHING_TECHNIQUES_FOR_INTEGRATED_BROADBAND_COMMUNICATIONS|titolo=ADVANCED SWITCHING TECHNIQUES FOR INTEGRATED BROADBAND COMMUNICATIONS (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=11 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/272575818_300_MBYTESEC_SUPERBUS_FOR_DIGITAL_HDTV_DESIGNED_BY_PIERO_BELFORTE_ISS_1987_PHOENIX|titolo=300 MBYTE/SEC SUPERBUS FOR DIGITAL HDTV DESIGNED BY PIERO BELFORTE (ISS 1987 PHOENIX)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=11 marzo 2017}}</ref> Questa tecnologia portò al progetto di circuiti ASIC ad alta velocità che vennero specificati alla AMCC americana<ref>{{Cita web|url=http://www.fundinguniverse.com/company-histories/applied-micro-circuits-corporation-history/|titolo=History of Applied Micro Circuits Corporation – FundingUniverse|sito=www.fundinguniverse.com|lingua=en|accesso=20 marzo 2017}}</ref> per la realizzazione del display ad altissima risoluzione MAGICS<ref>{{Cita web|url=https://www.flightglobal.com/FlightPDFArchive/1993/1993%20-%202408.PDF|titolo=MAGICS RADAR DISPLAY}}</ref> dei sistemi radar CDS2000 per controllo del traffico aereo della Selenia. Questi sistemi, commercializzati da Selenia (successivamente Alenia) ed esportati in diversi paesi del mondo, sono tuttora operativi. Per l'[[Agenzia Spaziale Europea]] (ESA) venne effettuato all'inizio del decennio lo studio di fattibilità di matrici di commutazione ad alta velocità per l'impiego a bordo di satelliti di telecomunicazioni<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=5 marzo 2010|titolo=Satellite On Board Switching (Congresso Elettronica 1983 Rome)|accesso=11 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/pierobelforte/satellite-on-board-switching-congresso-elettronica-1983-rome}}</ref>. Questi studi e successive collaborazioni con Selenia Spazio portarono alla realizzazione della matrice di commutazione a bordo del satellite ITALSAT<ref>{{Cita news|url=http://www.asi.it/it/flash/telecomunicazioni-e-navigazione/italsat|titolo=ITALSAT|pubblicazione=A.S.I. - Agenzia Spaziale Italiana|data=1º settembre 2015|accesso=11 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://risorse.dei.polimi.it/ApEMG/italsat_docs.html|titolo=ITALSAT: Italian Satellite for TLC and Propagation Experiments|autore=CCS TLC|sito=risorse.dei.polimi.it|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150910015111/http://risorse.dei.polimi.it/ApEMG/italsat_docs.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/315812848_CSELT_1988_HIGH-SPEED_SWITCHING_MATRIX_TEST_BOARDS|titolo=CSELT 1988: HIGH-SPEED SWITCHING MATRIX TEST BOARDS|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=6 maggio 2017}}</ref>. Questi ultimi sono esempi delle consulenze che il Centro svolgeva per aziende del gruppo STET e per quelle esterne al gruppo, grazie al know-how maturato nel corso degli anni. Alla fine del decennio le consulenze vennero rivolte quasi esclusivamente a Telecom Italia e le attività di alcuni laboratori ad alta tecnologia, come quello delle tecniche ad alta velocità, vennero chiuse, con la conseguente perdita del know-how accumulato in quasi venti anni di attività. Lo stesso accadde per la ricerca nel campo della simulazione a livello fisico dei sistemi a larga banda<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/272504088_ELECTRICAL_SIMULATION_USING_DIGITAL_WAVE_NETWORKS|titolo=ELECTRICAL SIMULATION USING DIGITAL WAVE NETWORKS (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=15 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=18 gennaio 2010|titolo=Electrical Simulation Using Digital Wave Networks( Iasted Internation…|accesso=15 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/pierobelforte/electrical-simulation-using-digital-wave-networks-iasted-international-symposium-paris-june1985}}</ref>.
 
Verso la fine degli anni ottanta iniziò in CSELT un'attività di studio sull'applicazione delle fibre ottiche, anche multimodo, all'interconnessione tra sottosistemi di apparati digitali come alternativa ai cavi in rame. Le prime applicazioni furono le cosiddette "isole ottiche". Queste primi studi vennero presentati all' ISS '90 di Stoccolma<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/301340923_OPTICAL_INTERCONNECTS|titolo=OPTICAL INTERCONNECTS (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=16 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=International Switching|cognome=Symposium|titolo=Proceedings: XIII International Switching Symposium, Stockholm, Sweden, May 27 - June 1, 1990. Friday, June 1, 1990|url=https://books.google.it/books/about/Proceedings.html?id=DZtrmwEACAAJ&redir_esc=y|accesso=16 marzo 2017|data=1º gennaio 1990|lingua=en}}</ref>. Come tecnica di commutazione più flessibile e promettente per la B-ISDN venne individuato dal CNET francese l'ATM (Asynchronous Transfer Mode)<ref>{{Cita web|url=http://www.cnet.fr/sas/mento4/m4chap4.pdf|titolo=ATM : le mode de transfert asynchrone|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/19980519033213/http://www.cnet.fr/sas/mento4/m4chap4.pdf}}</ref>, successivamente standardizzato con un formato di cella fisso a 48 byte<ref>{{Cita web|url=http://www.espace-sciences.org/sciences-ouest/archives/cnet-les-reseaux-du-futur-0|titolo=CNET : les réseaux du futur {{!}} Espace des sciences|sito=www.espace-sciences.org|accesso=17 aprile 2017}}</ref>. Questa fu la linea scelta a quei tempi dagli operatori di TLC che provarono a imporre questo formato come standard universale. In parallelo, il protocollo IP di Internet si stava sempre di più affermando al di fuori del comparto TLC come uno standard ''de facto''. Lo CSELT partecipò attivamente allo studio della tecnica ATM fin dall'inizio, dal 1983, partecipando anche a diversi progetti internazionali, quali il progetto europeo LION<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Angelo|cognome=Luvison|titolo=Nuovi paradigmi ICT e progetti cooperativi europei degli anni ’80|lingua=en|accesso=12 aprile 2017|url=https://www.academia.edu/32394131/Nuovi_paradigmi_ICT_e_progetti_cooperativi_europei_degli_anni_80}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Guy|cognome=Pujolle|titolo=High-Capacity Local and Metropolitan Area Networks: Architecture and Performance Issues|url=https://books.google.it/books?id=fsSqCAAAQBAJ&pg=PA119&lpg=PA119&dq=lion+project+esprit&source=bl&ots=4UzmUc0KHU&sig=MptQHRVREjdn61_5F3zGzhOlHxQ&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiVqPWCup_TAhXLFsAKHYoBDpYQ6AEIJTAA#v=onepage&q=lion%20project%20esprit&f=false|accesso=12 aprile 2017|data=6 dicembre 2012|editore=Springer Science & Business Media|lingua=en|ISBN=978-3-642-76484-4}}</ref> per la realizzazione di reti geografiche anche basate su ATM.
 
==== Trasmissione satellitare ====
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==== HDT ====
Per dare continuità alle attività sulla simulazione a larga banda, che erano state interrotte dal Centro, e svilupparne il know-how, a fine anni ottanta venne fondata a Torino da Piero Belforte e Giancarlo Guaschino la HDT (High Design Technology)<ref>[https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/hdt-43088292 Mariateresa Cosso: presentazione di HDT]</ref> la quale svilupperà negli anni una serie di prodotti software altamente innovativi nel settore della Signal/Power Integrity (SI, PI) e della EMC<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/project/SWAN-DWS|titolo=SWAN/DWS by Piero Belforte - Research Project on ResearchGate|sito=www.researchgate.net|lingua=en|accesso=15 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=17 marzo 2017|titolo=HDT TOOLS PRESENTATION (2000)|accesso=17 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/hdt-tools-presentation-2000}}</ref>, a partire dal simulatore general-purpose SPRINT<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/272504448_SPRINT_SIGHTS_APPLICATION_BROCHURE|titolo=SPRINT & SIGHTS APPLICATION BROCHURE (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=12 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/272576412_DWS_85_USER_MANUAL|titolo=DWS 8.5 USER MANUAL (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=17 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=5 giugno 2013|titolo=2013 dws timeline_050613|accesso=16 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/pierobelforte/2013-dws-timeline050613}}</ref> oggi DWS. Questo prodotto, venduto insieme al software di visualizzazione e modellamento SIGHTS, venne presto acquisito da importanti manifatturiere europee nei settori TLC (Alcatel, Italtel, AET ecc.), aerospaziale (Aerospatiale, Thomson-Dassault, Selenia ecc.), automotive (Magneti Marelli,<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=17 marzo 2017|titolo=EMCLO PROJECT: EMC DESIGN METHODOLOGY FOR LAYOUT OPTIMIZATION|accesso=17 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/emclo-project-emc-design-methodology-for-layout-optimization}}</ref> ecc.), computer (Honeywell Bull<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=17 marzo 2017|titolo=MERITA PROJECT:METHODOLOGY TO EVALUATE RADIATED EMISSION FROM HIGH DE…|accesso=17 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/merita-projectmethodology-to-evaluate-radiated-emission-from-high-density-multilayer-pcb}}</ref>) e dallo stesso CSELT<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/272885661_DWS_SIMULATION_OF_A_DIGITAL_CROSSCONNECT|titolo=DWS SIMULATION OF A DIGITAL CROSSCONNECT (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=23 marzo 2017}}</ref>. La HDT partecipò anche a diversi progetti Europei<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=30 dicembre 2014|titolo=Belforte multiboard conducted_issues|accesso=15 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/belforte-multiboard-conductedissues}}</ref> con partners accademici e industriali<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=17 marzo 2017|titolo=HDT: General overview April 1999|accesso=17 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/hdt-general-overview-april-1999}}</ref> e contribuì attivamente allo sviluppo dello standard IBIS<ref>{{Cita web|url=https://ibis.org/specs/|titolo=IBIS Open Forum - Specifications|sito=ibis.org|accesso=15 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/315258952_IBIS_MODELING_FOR_WIDEBAND_EMC_APPLICATIONS|titolo=IBIS MODELING FOR WIDEBAND EMC APPLICATIONS (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=18 marzo 2017}}</ref>. Sviluppi congiunti di prodotti si ebbero con la franco-tedesca Anacad<ref>{{Cita web|url=http://semiengineering.com/kc/entity.php?eid=22425|titolo=Anacad Electrical Engineering Software GmbH .: SemiEngineering.com|sito=semiengineering.com|lingua=en|accesso=15 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170316033017/http://semiengineering.com/kc/entity.php?eid=22425|urlmorto=sì}}</ref> che commercializzava il simulatore ELDO del CNET francese, poi ceduto a Mentor Graphics<ref>{{Cita web|url=https://www.mentor.com/products/ic_nanometer_design/analog-mixed-signal-verification/eldo/?clp=1|titolo=Eldo Classic|sito=www.mentor.com|lingua=en|accesso=17 marzo 2017}}</ref>, e successivamente con la giapponese Zuken<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=17 marzo 2017|titolo=HDT mission|accesso=17 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/hdt-mission}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/315381350_HDT-ZUKEN_COOPERATION_ON_SIEMC_TOOLS|titolo=HDT-ZUKEN COOPERATION ON SI/EMC TOOLS (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=19 marzo 2017}}</ref>, uno dei leader mondiali nel software per il progetto elettronico. Importante fu anche la collaborazione con HP per la realizzazione dell'ambiente di modellamento e simulazione HSWB<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/272505151_HP_SYMPOSIUM_1993_NEW_HIGH-PERFORMANCE_MODELING_AND_SIMULATION_ENVIROMENT_FOR_HIGH-SPEED_DIGITAL_SYSTEMS|titolo=HP SYMPOSIUM (1993): NEW HIGH-PERFORMANCE MODELING AND SIMULATION ENVIROMENT FOR HIGH-SPEED DIGITAL SYSTEMS (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=16 marzo 2017}}</ref>. Da HDT nascerà nel dicembre 1997 la controllata HDT TEAM, attiva soprattutto nel comparto TLC, che diventerà anche partner di CSELT in diversi progetti<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=16 marzo 2017|titolo=HDT GROUP 1998|accesso=16 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/hdt-group-1998}}</ref>.
 
=== Anni novanta ===
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Tra gli interessi immediati del gestore vi era l'impiego della tecnologia di riconoscimento e sintesi vocale al servizio di rubrica automatizzato che rispondeva al numero telefonico "12", entrato in servizio nel 1993. I servizi basati sulle tecnologie vocali utilizzavano vari prodotti nati nel gruppo di Tecnologie Vocali, come ad esempio Eloquens<ref>{{Cita web |url=http://www.datasheetarchive.com/files/texas-instruments/sc/docs/dsps/softcoop/cseltelq.htm |titolo=Datasheet archive: Eloquens |accesso=2 marzo 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170227133535/http://www.datasheetarchive.com/files/texas-instruments/sc/docs/dsps/softcoop/cseltelq.htm |urlmorto=sì }}</ref> (commercializzato a partire dal 1993), il primo software commerciale Text-to-Speech (TTS) capace di parlare in italiano, seguito da Actor, o il riconoscitore vocale indipendente dal parlatore Auris<ref>[http://www.datasheetarchive.de/files/texas-instruments/sc/docs/dsps/softcoop/cseltaur.htm Datasheet archive: AURIS]</ref>, seguito da Flexus<ref>[http://www.datasheetarchive.de/files/texas-instruments/sc/docs/dsps/softcoop/cseltflx.htm Datasheet archive: Flexus]</ref>, riconoscitore vocale capace di operare con un dizionario ampliabile e non più fisso. Questi e altri blocchi costituirono i sistemi di dialogo per l'uso commerciale e uno di questi sistemi, Dialogos, unione di Flexus e Actor, è proprio quello alla base del servizio 12, mentre VoxNauta permise la navigazione internet tramite comandi vocali, facendo uso dello standard [[VoiceXML]]<ref>{{Cita web |url=http://www.voicexml.org/solutions/loquendo-voxnauta-platform/ |titolo=VoiceXML Forum: VoxNauta |accesso=3 marzo 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170304040752/http://www.voicexml.org/solutions/loquendo-voxnauta-platform/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>[https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/016763939500030R Billi, Roberto, et al. "Interactive voice technology at work: The CSELT experience." Speech communication 17.3-4 (1995): 263-271]</ref>.
 
Un altro esempio è il progetto THRIS di qualificazione dell'hardware per telecomunicazioni<ref>{{Cita web|url=http://cselt.it/Cselt/thris/thris1.html|titolo=THRIS|data=28 gennaio 1999|accesso=3 marzo 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/19990128013418/http://cselt.it/Cselt/thris/thris1.html}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Belforte|data=27 febbraio 2001|titolo=Constructive module of an electronic telecommunications equipment, with an interface towards a testing and diagnosing system|numero=US6194909 B1|accesso=3 marzo 2017|url=https://www.google.it/patents/US6194909|nome2=Flavio|cognome2=Maggioni}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Piero|cognome=Belforte|data=20 novembre 2001|titolo=Probe for fault actuation devices|numero=US6320390 B1|accesso=3 marzo 2017|url=https://www.google.it/patents/US6320390|nome2=Flavio|cognome2=Maggioni}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/281625611_THRIS_PROJECT_IMAGES|titolo=THRIS PROJECT IMAGES (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=3 marzo 2017}}</ref> sviluppato in collaborazione con [[Hewlett-Packard|HP]]<ref>{{Cita web|url=http://www.tmo.hp.com/tmo/|titolo=Welcome to HP Test & Measurement|data=10 febbraio 1999|accesso=3 marzo 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/19990210055330/http://www.tmo.hp.com/tmo/}}</ref>, HDT<ref>{{Cita web|url=http://www.alpcom.it/edm-hdt/hdt/index.htm|titolo=HDT Home Page|data=20 aprile 1999|accesso=3 marzo 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/19990420000541/http://www.alpcom.it/edm-hdt/hdt/index.htm}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=30 dicembre 2014|titolo=HDT (High Design Technology) Company Presentation|accesso=11 marzo 2017|url=https://pt.slideshare.net/PieroBelforte1/hdt-43088292}}</ref> e Telecom Italia con l'obbiettivo di migliorare la qualità dei prodotti acquisiti da quest'ultima per essere utilizzati nella rete TLC. Il progetto omonimo<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=17 marzo 2017|titolo=THRIS PROJECT: CSELT HDT COOPERATION|accesso=17 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/thris-project-cselt-hdt-cooperation}}</ref> vide anche la collaborazione di enti universitari quali il Politecnico di Torino e L'Università di [[Lilla (Francia)|Lilla]] e di importanti manifatturiere del settore tra cui le francesi Alcatel e Aerospatiale, e portò allo sviluppo di un prodotto di qualificazione altamente innovativo successivamente acquisito da Telecom Italia<ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/273062110_PREDICTIVE_AND_EXPERIMENTAL_HARDWARE_ROBUSTNESS_EVALUATION|titolo=PREDICTIVE AND EXPERIMENTAL HARDWARE ROBUSTNESS EVALUATION (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=3 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/273062682_THRIS_AN_INTEGRATED_ENVIRONMENT_FOR_TESTING_THE_ROBUSTNESS_OF_TELECOM_APPARATUS|titolo=THRIS: AN INTEGRATED ENVIRONMENT FOR TESTING THE ROBUSTNESS OF TELECOM APPARATUS (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=3 marzo 2017}}</ref> e raccomandato dalla stessa ai fornitori. Vennero sviluppati diversi moduli software e strumentali del sistema inclusa l'analisi predittiva delle emissioni elettromagnetiche di piastre basata sul software di analisi post-layout PRESTO<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=22 dicembre 2014|titolo=Presto training course_1999|accesso=15 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/PieroBelforte1/presto-training-course1999}}</ref> di HDT. THRIS venne impiegato per la qualificazione di apparati di commutazione e trasmissione sia nei test plant CSELT che di Telecom Italia. Numerose campagne di prove nelle camere anecoiche del Centro servirono a validare i metodi predittivi sviluppati da HDT. I risultati vennero presentati a congressi sulla EMC (Roma 1996<ref>{{Cita web|url=http://www.gbv.de/dms/tib-ub-hannover/226997707.pdf|titolo=EMC '96 ROMA International Symposium on Electromagnetic Compatibilty}}</ref>, Zurigo 1998<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=18 gennaio 2010|titolo=Prediction of Pcb Radiated Emissions (Emc Symposium Zurich 1998)|accesso=16 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/pierobelforte/prediction-of-pcb-radiated-emissions-emc-symposium-rome-1998}}</ref>) e in occasione di mostre e seminari come a Brest in Francia e presso la Hp in Italia<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Piero Belforte|data=17 gennaio 2010|titolo=Predictive And Experimental Hardware Robustness Evaluation Hp Seminar…|accesso=16 marzo 2017|url=https://www.slideshare.net/pierobelforte/predictive-and-experimental-hardware-robustness-evaluation-hp-seminar-1997}}</ref>. Venne anche creato un gruppo di utenti denominato TUG (THRIS USERS GROUP) per la formazione tecnica sugli strumenti innovativi di verifica del progetto hardware inclusi nel sistema. Dopo la improvvisa chiusura del progetto THRIS nel 2000, una sua evoluzione per l'impiego su sistemi multi-gigabit, appositamente studiata da Piero Belforte in veste di ricercatore indipendente, portò allo sviluppo del sistema di test HiSAFE<ref name="researchgate.net">{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/project/HiSAFE|titolo=HiSAFE by Piero Belforte - Research Project on ResearchGate|sito=www.researchgate.net|lingua=en|accesso=12 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/281593246_HiSAFE_probes_DWS_simulations_at_5Gbps|titolo=HiSAFE probes DWS simulations at 5Gbps. (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=3 marzo 2017}}</ref> adottato da [[Cisco Systems]] come metodologia di inserzione di guasti simulati sui router IP di nuova generazione per aumentarne l'affidabilità e la disponibilità di servizio. Tali sistemi di test vennero utilizzati da Cisco nella versione più aggiornata HiSAFE+ ideata per trattare segnali numerici fino a 20Gbit/s all'interno dei router IP<ref name="researchgate.net" /><ref>{{Cita web|url=https://www.researchgate.net/publication/281593431_HiSAFE_PRESENTATION|titolo=HiSAFE+ PRESENTATION. (PDF Download Available)|sito=ResearchGate|lingua=en|accesso=3 marzo 2017}}</ref> utilizzati in Internet e nelle dorsali IP delle reti pubbliche di telecomunicazioni.
 
L'attività del Centro dal 1998 al 2000 è documentata in dettaglio nel sito dell'epoca che è tuttora presente negli archivi del Web<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/*/cselt.it|titolo=Internet Archive Wayback Machine|sito=web.archive.org|accesso=12 marzo 2017}}</ref>. In questi archivi sono anche conservate le edizioni del sito dal 2001 fino al 2007<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/*/telecomitalialab.com|titolo=Internet Archive Wayback Machine|sito=web.archive.org|accesso=12 marzo 2017}}</ref> dopo il passaggio da CSELT a TILAB.
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A seguito della profonda ristrutturazione nel corso degli anni novanta, nel contesto della profonda riorganizzazione delle aziende dell'intero gruppo IRI-STET, dal [[2001]] il CSELT non opera più sotto il nome che ha avuto per quasi quarant'anni dalla sua nascita.
 
Nel [[1999]] viene creato da CSELT un primo spin off, OTC S.r.l. (Optical Technologies Center), sull'attività di sviluppo di fibre ottiche e componentistica opto-elettronica, che venne acquisita da [[Agilent Technologies]] nel 2000<ref>{{Cita web|url=https://www.compoundsemiconductor.net/article/80368-agilent-acquires-optical-technology-center-from-telecom-italia.html|titolo=Compound Semiconductor - News|autore=Tom Illingworth - Multimedia Department - Angel Business Communications Limited|sito=www.compoundsemiconductor.net|accesso=19 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170320053936/https://www.compoundsemiconductor.net/article/80368-agilent-acquires-optical-technology-center-from-telecom-italia.html|urlmorto=sì}}</ref>. Poco dopo, Agilent dismetterà il ramo di attività storico dello CSELT, relativo alle fibre ottiche perché non interessata a questa tipologia di prodotti.
 
Nel gennaio 2001 il gruppo di ricerca sulle tecnologie vocali, i cui primi elementi sono attivi dagli anni settanta, divenne la newco commerciale [[Loquendo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.loquendo.com/index1.htm|titolo=Loquendo: chi siamo|data=24 febbraio 2001|accesso=12 aprile 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20010224062859/http://www.loquendo.com/index1.htm}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.nuance.it/azienda/soluzione/soluzioni-assistenza-clienti/servizi-soluzioni/inbound/loquendo-small-business-bundle/interactive-tts-demo/index.htm|titolo=Interactive TTS demo {{!}} Nuance|sito=www.nuance.it|accesso=12 aprile 2017}}</ref>.
 
Il resto delle attività di CSELT confluisce nel Telecom Italia Lab S.p.A<ref>{{Cita web|url=http://www.telecomitalialab.com/index.htm|titolo=Telecom Italia Lab: Home Page - Italiano|data=11 aprile 2001|accesso=19 marzo 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20010411210648/http://www.telecomitalialab.com/index.htm}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.telecomitalialab.com/ITA/index.htm|titolo=Telecom Italia Lab Home Page -ITA|data=9 febbraio 2006|accesso=19 marzo 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060209091722/http://www.telecomitalialab.com/ITA/index.htm}}</ref> (TILab) di proprietà di [[Telecom Italia]], che nel frattempo aveva cambiato assetto azionario, con un brusco ridimensionamento di quello che era stato per decenni uno dei più importanti centri di ricerca italiani e uno dei protagonisti a livello mondiale nella ricerca applicata nel campo delle Telecomunicazioni<ref>V. Cantoni, e altri, op. cit., pag. 401.</ref>.