Citolo da Perugia: differenze tra le versioni

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Dopo avere militato agli ordini di [[Paolo Vitelli]] nel [[1508]] passò al servizio della [[Serenissima]]. A seguito della pesante sconfitta nella [[battaglia di Agnadello]] (guerra contro la [[Lega di Cambrai]]) i suoi fanti ripiegarono su [[Venezia]], dove ricevette l'incarico di riconquistare [[Padova]] e fortificarla come cittadella a difesa della città lagunare.<ref name=":0" />
 
Nel corso dell'[[assedio]] a Padova da parte delle truppe imperiali Citolo si distingue nelle imprese più coraggiose: in particolare durante la difesa del bastione di Codalunga fa brillare le mine che distruggono l'attacco avversario.<ref name=":2">{{Cita web|url=http://www.muradipadova.it/lic/le-mura-rinascimentali/i-bastioni/bastione-della-gatta.html|titolo=Torrione della Gatta o di Codalunga|autore=Fabio Bordignon|sito=www.muradipadova.it|lingua=it|accesso=25 giugno 2018}}</ref> Nel settembre di quell'anno partecipa a un attacco a [[Verona]] ma viene ferito mortalmente nel corso di una sortita dei [[lanzichenecchi]].<ref name=":1" /> Il suo corpo è seppellito nella [[Basilica di Sant'Antonio da Padova]],<ref name=":1" /> di fronte alla tomba di [[Lattanzio da Bergamo]].
 
A Padova gli è stata intitolata una via, limitrofa alle antiche fortificazioni.<ref name=":2" />