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A partire dall'[[secolo XIX|Ottocento]], a seguito del malcontento e della ribellione delle popolazioni americane e dell'invasione [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]], si creò una situazione favorevole all'indipendenza delle colonie, che si affrancarono dal governo spagnolo fatta eccezione per [[Cuba]] e [[Porto Rico]] che ottennero l'indipendenza solo nel [[1898]]. Anche le [[Filippine]] ottennero in quell'anno l'indipendenza grazie all'intervento degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
 
Il termine ''hispanidad'' entra in disuso all'inizio del [[secolo XX Secolo|ventesimo secolo]]. [[Zacarías de Vizarra]], [[Faustino Rodríguez-San Pedro]] e [[Ramiro de Maeztu]] riuscirono a dargli nuovamente attualità rinominando il ''Día de la Raza'' (che era già festa nazionale in molti paesi di lingua spagnola) come ''Día de la Hispanidad'' che si festeggia appunto il 12 ottobre. Poco tempo dopo cominciarono a formarsi le prime organizzazioni panispaniche come la [[Asociación de Academias de la Lengua Española]].
 
Dopo la fine del [[franchismo|governo franchista]] in Spagna, le varie nazioni di lingua spagnola cominciarono ad avvicinarsi creando degli organismi di promozione culturale, come la [[Cumbre Iberoamericana]] nel [[1991]], su esempio della quale sono sorte molte altre istituzioni. La Spagna ha creato un fondo di aiuti finanziari per l'America Latina, e numerosi latinoamericani scelgono la Spagna come obiettivo del loro progetto migratorio, per ovvie ragioni di affinità linguistica e culturale. Nelle Filippine, invece, l'uso dello spagnolo si sta perdendo, e verosimilmente anche la [[Guinea Equatoriale]] seguirà la stessa strada.