Operazione Locusta: differenze tra le versioni

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Dopo circa 40 secondi l'aereo fu colpito dall'artiglieria contraerea irachena, addestrata alla difesa contro attacchi a bassa quota, e i due italiani dovettero lanciarsi con il [[seggiolino eiettabile]]. L'aereo impattò col terreno a circa 20 km a nordovest della capitale kuwaitiana, a poche centinaia di metri da una caserma della [[Guardia repubblicana irachena]].{{Senza fonte}}
 
I due aviatori furono immediatamente catturati dalle truppe irachene; dopo essere stati pestati e separati, fu loro confiscato tutto ciò che avevano con sé (compresi gli indumenti e gli scarponi) e vennero costretti a indossare una tuta gialla, che li qualificava come [[prigioniero di guerra|prigionieri di guerra]]<ref>[https://youtube.com/watch?v=gVb46HcVaNk Operazione Locusta - parte 2].</ref>. La loro prigionia durò 47 giorni, durante i quali furono sottoposti a dure torture fisiche e psicologiche.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgazzettino.it/home/verona_prigioniero_torturato_iraq_ma_italia_ha_cancellato_47_giorni_di_guerra-180778.html|titolo=Verona. Prigioniero e torturato in Iraq, ma l'Italia ha cancellato 47 giorni di guerra|sito=www.ilgazzettino.it|accesso=3 giugno 2019}}</ref>
 
Bellini e Cocciolone furono rilasciati al termine del conflitto, insieme agli altri prigionieri di guerra catturati dagli iracheni. Entrambi proseguirono la propria carriera militare con l'Aeronautica italiana, ottenendo diverse promozioni: Bellini raggiunse il ruolo di [[generale di brigata aerea]] e si ritirò dal servizio militare nel [[2012]], mentre Cocciolone arrivò al grado di [[colonnello]] e prese congedo per anzianità nel [[2017]].