Stigmate: differenze tra le versioni
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Alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] Antoine Imbert-Gourbeyre, un [[neurologo]] [[Francia|francese]], in uno studio analitico<ref>A. Imbert-Gourbeyre, ''La stigmatisation, l'extase divine et les miracles de Lourdes'', Bellet, Clermont-Ferrand, 1873 e 1894</ref> elencò 322 stigmatizzati, basandosi sugli [[Acta Sanctorum]] e sugli archivi ecclesiastici. Studi più recenti hanno aggiornato questo dato portando il numero delle persone stigmatizzate a 400 circa<ref>Anna Maria Turi, ''Stigmate e stigmatizzati'', Edizioni Mediterranee, 1990</ref>, di cui solamente un piccolo numero viene considerato santo e risulta [[canonizzazione|canonizzato]].
=== [[Paolo di Tarso|San Paolo]] ===
[[File:Execution of st paul-400.jpg|thumb|upright=0.5|Esecuzione di san Paolo ([[Tintoretto]])]]
Il primo ad usare questo termine per simboleggiare la sua appartenenza a Gesù fu
{{quote biblico|Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me|Galati|2,20}}
Tuttavia si considera che le stigmate di san Paolo siano in particolare i molti segni ricevuti dalle mani dell'uomo durante i suoi viaggi:<ref>{{cita web|url=http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2007/documents/hf_ben-xvi_hom_20070617_assisi_it.html|citazione="Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal 2, 20a). Parlando del suo essere crocifisso con Cristo, San Paolo non solo accenna alla sua nuova nascita nel battesimo, ma a tutta la sua vita a servizio di Cristo. Questo nesso con la sua vita apostolica appare con chiarezza nelle parole conclusive della sua difesa della libertà cristiana alla fine della Lettera ai Galati: "D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo" (6,17). È la prima volta, nella storia del cristianesimo, che appare la parola ‘stigmate di Gesù’. Nella disputa sul modo retto di vedere e di vivere il Vangelo, alla fine, non decidono gli argomenti del nostro pensiero; decide la realtà della vita, la comunione vissuta e sofferta con Gesù, non solo nelle idee o nelle parole, ma fin nel profondo dell’esistenza, coinvolgendo anche il corpo, la carne. I lividi ricevuti in una lunga storia di passione sono la testimonianza della presenza della croce di Gesù nel corpo di San Paolo, sono le sue stigmate.|titolo=Visita pastorale ad Assisi, Omelia del Santo Padre|autore=[[papa Benedetto XVI]]}}</ref>
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