Fabianesimo: differenze tra le versioni

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Il Fabianesimo maturo: La grafia più usata è "accomunare"
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== Il Fabianesimo maturo ==
I primi aderenti alla Società fabiana erano giovani borghesi, di buona formazione e impiegati in vari campi: dal giornalismo all'istruzione fino all'amministrazione statale. Erano per lo più intellettuali accumunatiaccomunati da un senso di insoddisfazione verso la propria esistenza e la società in generale a tal punto che per descrivere questo stato d'animo di crescente disagio Beatrice Webb, una delle figure più importanti del Fabianesimo, usò l'espressione ''consciousness of sin'' (in italiano ''coscienza del peccato'') al fine di indicare il progressivo manifestarsi della questione sociale agli occhi non solo delle classi più abbienti, ma soprattutto degli intellettuali dell'Inghilterra vittoriana. D'altra parte fu in quel periodo che la povertà cominciò ad essere considerata non più come una realtà di fatto, e per questo immutabile, ma come un problema vero e proprio da affrontare e risolvere. A pesare era, oltre le denunce sulle intollerabili condizioni di vita degli ''slums'', l'impossibilità ormai per un giovane della classe media di godere della propria condizione senza provare un senso di colpa. Ne consegue che argomento di discussione primario del neo movimento non era tanto il socialismo in sé quanto il tentativo di "concorrere alla ricostruzione della società in armonia con le più elevate possibilità morali".<ref name="Pench" /><br>
 
Nel [[1889]] furono pubblicati i ''"Saggi Fabiani"'', contenenti il programma della ''Fabian Society''. Tuttavia, l’orientamento politico autentico dei Fabiani emerse già qualche anno prima nell'opuscolo intitolato ''Facts for Socialists'', che consiste in una raccolta di dati statistici e citazioni di economisti autorevoli, tra cui alcune di Mill stesso, tesa a dimostrare le disuguaglianze nella distribuzione del reddito nazionale e le gravi conseguenze che ciò comporta a livello sociale come la povertà e la mortalità infantile. La soluzione proposta non è la rivoluzione alla francese. Anzi, si ripone una certa fiducia nelle amministrazioni, a partire da quelle locali, che gradualmente devono cercare di promuovere riforme di tendenza socialista a livello nazionale. A ciò si affiancava anche il progetto di una politica nazionale di graduale soppressione della rendita in tutte le sue forme, nonché di un'imposizione fiscale differenziata. Allo stesso tempo, a prescindere dai contenuti, emerge in questo documento anche lo stile della letteratura fabiana, tendente sempre a trasmettere un’apparente neutralità invece che una posizione ideologica vera e propria. Le risoluzioni dei vari problemi, infatti, appaiono sempre come una naturale soluzione ai problemi stessi dal momento che, a monte, è stata presentata una serie di dati ufficiali, che descrivono in maniera oggettiva la realtà. La Società fabiana d’altronde non volle e non fece mai dichiarazioni espressamente politiche proprio perché la neutralità rappresentava quella qualità che l'aveva distinta sin dai suoi esordi all'interno del panorama politico dell'epoca. Tuttavia, l'importanza di questo opuscolo dipende non solo dalle statistiche raccolte, ma anche dal tentativo di propagandare i principi socialisti attraverso citazioni tratte da fonti non socialiste, e di presentare il socialismo non come un movimento rivoluzionario mirante a sovvertire la società esistente, ma piuttosto come uno sviluppo logico e necessario di tendenze già operanti nel capitalismo stesso.<ref name="Pench" /><br>