Tempio di Giove Ottimo Massimo: differenze tra le versioni
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L'edificio del secondo tempio andò in fiamme il 19 dicembre 69, quando scoppiarono i combattimenti tra le truppe di [[Vespasiano]] e i difensori della città durante l'[[Guerra civile romana (68-69)|Anno dei Quattro Imperatori]]. Come nuovo imperatore, Vespasiano si affrettò a ricostruire il tempio e incaricò il cavaliere [[Lucio Giulio Vestino]] di farlo. Il nuovo edificio - ancora una volta più magnifico del precedente - fu consacrato nel 75.
Già nell'80, il terzo edificio bruciò in un grande incendio nella città di Roma. [[Domiziano]], imperatore dall'81, eresse il quarto e più grandioso edificio, destinato a durare nei secoli successivi. Sia il tetto che le porte erano pesantemente dorati. Secondo [[Plutarco]], il costo della sola doratura ammontava a 12.000 talenti d'argento, una cifra enorme.<ref>[[Plutarco]], ''[[Publicola]]'', XV.3</ref>
Durante il [[Sacco di Roma (455)|sacco di Roma del 455]], il tempio di Giove Capitolino fu danneggiato e spogliato dai [[Vandali]] di re [[Genserico]], per attestato dello storico [[Procopio di Cesarea]]:
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