Basilica di Superga: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
correz. wl
Riga 44:
[[File:Basilica di Superga 1.jpg|alt=|miniatura|upright=1.2|Superga di notte]]
Notevoli sono le testimonianze sull'esistenza del voto. Il Carbonieri asserisce: «che la notizia del voto fu già raccolta dai viaggiatori che visitarono Superga durante i lavori: Breva, Selhouette, Kejssler. D'altronde che di voto si trattasse è opinione di scrittori settecenteschi, come il Craveri ([[1753]]).
Al voto fanno riferimento anche il discorso funebre per Vittorio Amedeo II del vescovo di [[diocesi di Alessandria|Alessandria]] [[Gian Francesco Giuseppe Arborio di Gattinara]], l'11 dicembre [[1732]], nonché l'epigrafe posta sopra la porta principale all'interno della Basilica di Superga»:
 
''Virgini Genitrici Victorius Amedeus, Sardiniae Rex Bello Gallico, vovit / Et pulsis hostibus fecit, dedicavitque'' ("Alla Vergine Madre di Dio Vittorio Amedeo, Re di Sardegna nella guerra contro i francesi, fece voto e cacciati i nemici costruì e dedicò questo tempio").
Riga 98:
Verso la fine dell'anno [[1730]] la chiesa era quasi completata: mancavano solo alcune rifiniture molto marginali; anche il caseggiato destinato ad accogliere i convittori era finito, arredato e reso abitabile. Mancava da terminare la residenza del Re (la parte rimasta incompiuta) e a questa si sarebbe pensato in seguito; non se ne fece nulla ed è rimasta così com'era allora. Lo stesso [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]], che nel frattempo aveva abdicato il 13 settembre [[1730]] in favore del figlio [[Carlo Emanuele III]], scriveva da [[Chambéry]] al marchese d'Ormea (17 dicembre [[1730]]): «... abbiamo tutta la soddisfazione d'intendere che nel prossimo aprile si consacri la chiesa e si apra il convitto di Soperga». Sorsero però delle difficoltà che costrinsero a dilazionare l'inaugurazione. Non si conoscono con esattezza le cause (forse furono dovute alla nomina del preside e dei convittori), tuttavia il 23 ottobre [[1731]] [[Carlo Emanuele III]] poté nominare i dodici convittori e stabilire la data dell'inaugurazione. Da un documento attendibile si apprende che il giorno 30 ottobre 1731 tutti i convittori con il preside Cerretti erano radunati a Superga.
 
La sera del 31 ottobre il grande elemosiniere del Re, [[Gian Francesco Giuseppe Arborio di Gattinara]], benediceva la chiesa alla presenza dell'architetto Juvarra. Il giorno seguente, 1º novembre [[1731]], la chiesa veniva aperta al pubblico con una solenne celebrazione. Alla cerimonia erano presenti il re Carlo Emanuele III, lo Juvarra, i convittori, le autorità civili e numeroso pubblico; mancava solo Vittorio Amedeo II, l'ispiratore e l'ideatore della Basilica, perché il figlio non gli permise di essere presente all'inaugurazione del più bel monumento costruito a Torino, lasciandolo relegato nella residenza di Chambéry.<ref name=giorn/>
 
La [[consacrazione]] della basilica venne compiuta il 12 ottobre [[1749]] dal [[cardinale]] [[Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze|Delle Lanze]]. Non si può stabilire con esattezza la cifra che si spese per tutta la costruzione di Superga, perché nei registri di pagamento della tesoreria di stato alla voce «Soperga» furono aggiunte anche somme di denaro pagate per lavori eseguiti in altre località, per esempio Rivoli, Venaria, ecc. tuttavia un calcolo approssimativo farebbe pensare a circa due milioni di lire antiche del Piemonte.