Security hacker: differenze tra le versioni

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|anno= 2011
|titolo= Cybercrime: The Investigation, Prosecution and Defense of a Computer-Related Crime
|url= https://archive.org/details/cybercrimeinvest0000unse_a7t4
|editore= Carolina Academic Press
|città= Durham, North Carolina|isbn=1-59460-853-9
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===''Black hat''===
{{Vedi anche|Black hat}}
Un “black hat” hacker è un hacker che "viola la sicurezza del computer per piccoli motivi al di là della malizia o del guadagno personale" (Moore, 2005).<ref name="Moore2005">{{Cita libro|cognome=Moore|nome=Robert|titolo=Cybercrime: Investigating High Technology Computer Crime|url=https://archive.org/details/cybercrimeinvest0000moor|anno=2005|editore=Matthew Bender & Company|isbn=1-59345-303-5|p=[https://archive.org/details/cybercrimeinvest0000moor/page/258 258]}}Robert Moore</ref> Il termine è stato coniato da [[Richard Stallman]] per contrastare la malizia di un hacker criminale contro lo spirito di giocosità e di esplorazione della [[cultura hacker]], o l’etica del [[White hat|white hat hacker]] che svolge funzioni di hacking per identificare luoghi da riparare o come mezzo legittimo di impiego.<ref>{{Cita libro|cognome=O'Brien, Marakas|nome=James, George|titolo=Management Information Systems |anno=2011|editore=McGraw-Hill/ Irwin|città=New York, NY|isbn=978-0-07-752217-9|pp=536–537}}</ref> I ''black hat hacker'' formano i gruppi di ''hacking'' stereotipati e illegali spesso rappresentati nella cultura popolare e sono “la personificazione di tutto ciò che il pubblico teme in un criminale informatico".<ref name="moore2006">{{Cita libro|cognome= Moore
|nome= Robert
|titolo= Cybercrime: Investigating High-Technology Computer Crime