Processo a Michael Jackson: differenze tra le versioni

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'''Ex avvocato'''. Un ex avvocato di Jackson testimoniò che aveva deciso di intraprendere un'indagine sulla famiglia Arvizo, quando seppe del caso J. C. Penney, temendo che potessero agire allo stesso modo con il cantante e usare la situazione per manipolarlo. Disse anche: ''“Chiesi a B. Miller di scoprire dov'erano e di documentare quello che stavano facendo, con chi si incontravano e se cercavano di vendere una storia ai giornali, o di incontrare avvocati o qualcosa di ancora più serio”''; dichiarò che temeva che gli Arvizo stessero cercando di estorcere denaro alla superstar; quando esaminò la causa J. C. Penney si fece un'opinione negativa degli Arvizo<ref>{{cita libro | nome=Aphrodite |cognome=Jones | wkautore=Aphrodite Jones| editore=Aphroditejonesbooks | anno=2010 | titolo=Michael Jackson conspiracy| pp=326-330}}</ref>.
 
'''Jay Leno'''. Il comico [[Jay Leno]] testimoniò che spesso riceveva telefonate da bambini malati ai quali cercava di tirare su il morale. Si ricordò della telefonata di Gavin nel 2000, il quale gli lasciava anche dei messaggi, ma questi ultimi sembravano quelli di un adulto e non di un bambino: ”''Sembrava che leggesse un copione mentre parlava”. Le telefonate diventavano sempre di più e Leno seppe che Gavin voleva diventare un comico e così pensò che l'insistenza era dovuta a questo, tuttavia gli sembrò strano che non avesse mai ricevuto telefonate da un genitore, un dottore o un adulto. I giurati, mentre sentivano la testimonianza di Leno, si ricordarono che Gavin al banco dei testimoni aveva giurato di non aver mai parlato con lui<ref name="ref_D" />.''
[[File:An Evening Honouring Chris Tucker (12911404573).jpg|miniatura|218x218px|Chris Tucker nel 2014.]]
'''Chris Tucker'''. L'attore [[Chris Tucker]], testimoniò che gli accusatori si rivolsero anche a lui, il quale inizialmente fece anche dei regali a Gavin, poi il ragazzo iniziò a chiedere sempre più soldi e gli Arvizo iniziarono a chiamarlo pure per avere le chiavi delle sue macchine: l'attore cominciò a pensare che c'era qualcosa di sospetto nel loro atteggiamento. Dopo la messa in onda del documentario di Bashir emerse che gli Arvizo, perseguitati dai media, chiesero a Tucker, che era amico del cantante, di cercare Jackson, perché volevano raggiungerlo; in aula furono presentati i tabulati telefonici delle telefonate che essi fecero al comico il 4 febbraio 2003. Gli dissero che volevano raggiungere Michael a Miami. ''“I giurati non poterono credere alle loro orecchie: per mesi l'accusa aveva dichiarato che gli Arvizo erano stati obbligati ad andare da Jackson a Miami”''. Tutti gli Arvizo avevano testimoniato che non era stata loro l'idea di recarsi a Miami. Tucker dichiarò, invece, che erano tutti entusiasti di andare da Michael; Gavin era euforico. Quando giunsero in [[Florida]], Tucker disse a Michael che aveva dei sospetti riguardo agli Arvizo: ''”Mike, c'è qualcosa che non va.”''.<ref>{{cita libro | nome=Aphrodite |cognome=Jones | wkautore=Aphrodite Jones| editore=Aphroditejonesbooks | anno=2010 | titolo=Michael Jackson conspiracy| pp=339-347}}</ref>