Cagliostro: differenze tra le versioni

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=== Il ritorno in Italia ===
Intanto per Balsamo, è nuovamente tempo di cambiare aria: ilIl 5 aprile [[1787]], questa volta senza la moglie, raggiunge [[Bienne]], in [[Svizzera]]. Mentre è ospite del banchiere Sarasin, Lorenza, rimasta a Londra per liquidare i beni lì posseduti, viene avvicinata dal giornalista del ''Courrier de l'Europe'', al quale raccontò dii maltrattamenti subiti dal marito e deglidella impedimentisua cheproibizione luidi le poneva difarle professare la religionefede cattolica. Una volta raggiunto Cagliostro in Svizzera, Lorenza ritrattò tutto pubblicamente, ma tutto poi riconfermò in una lettera spedita ai genitori, a Roma, lettera che verrà mostrata come prova a carico di Cagliostro durante il processo.
 
In [[Svizzera]], Balsamo litigalitigò con uno degli ultimi amici rimastigli, il pittore Loutherbourg, che lo accusa di insidiargli la moglie;. siContinua guadagnala dasua vivereattività facendo ildi guaritore, ma l'ambientesenza dellapiù cittadina svizzera è troppo angusto per lui, abituato a ben altri palcoscenicisuccesso. Il 23 luglio [[1788]] parte con Lorenza per [[Aix-les-Bains]]: di qui vanno a [[Torino]], ma ne vengono immediatamente espulsi, e allora si recano a [[Genova]] passando, in settembre, per [[Venezia]], poi per [[Verona]] e di qui nei territori imperiali, soggiornando un mese a [[Rovereto]] per poi raggiungere la città di [[Trento]] il 21 novembre.
 
A Trento, Balsamo è ben accolto dallo stesso principe-vescovo, [[Pietro Vigilio Thun]], ed eglia stessocui mostra grandedi deferenzaessere neiun confrontifervente della confessionecattolico. cattolica; giustificòGiustificò la sua appartenenza alla Massoneria, spiegando di non averla mai considerata contraria alla fede religiosa e si dichiarò pronto ad andare a Roma, purché munito di [[salvacondotto]]. Il vescovo di Trento si premura di scrivere alla [[Curia romana]] una lettera. Nella missiva, datata 25 marzo [[1789]] e indirizzata al cardinale [[Ignazio Boncompagni Ludovisi]], il vescovo sostiene che Cagliostro si è ravveduto e che la moglie «se ne vive in continui mentali spasimi, ardendo da un canto di costì rivedere il cadente quasi ottuagenario genitore, e dall'altro temendo che l'intollerante consorte non torni, non esaudito, nel pristino disordine, con evidente pericolo di perdervi l'anima». E al vescovo trentino il cardinale risponde il 4 aprile che «non avendo il signor Cagliostro alcun pregiudizio nello Stato Pontificio, non ha Egli bisogno del salvacondotto». Rassicurato da questa lettera e comunque provvisto di un salvacondotto rilasciatogli dal vescovo Thun, oltre che diCon lettere di raccomandazione indirizzate a vari cardinali romani, il 17 maggio Cagliostro parte da Trento con Lorenza e dopo dieci giorni giunge a Roma.
 
Alloggia dapprima in una locanda in [[piazza di Spagna]] e poi presso i parenti della moglie a [[Campo de' Fiori]]. SeNon ilottenne suo scopo era quello di ottenere unl'udienza dalpapale papa,che non fu accontentato e si comportò inizialmente con molta prudenza, come se sapessedichiarava di essere spiatovolere e temesse improvvisi pericoli; pensò anche di tornare invece in Francia, e a questo scopo indirizzò all'Assemblea francese un ''Memoriale, che'' fu però sequestrato dalla gendarmeria romana non appena consegnato alla posta.
 
Avvicinato un giorno da due spie dello Stato Pontificio, tali Matteo Berardi e Carlo Antonini, che gli chiesero di accoglierli nella Massoneria, Cagliostro, senza sospettare di nulla, fece loro compiere le cerimonie iniziatiche, violando così la norma dello Stato pontificio che vietava, pena la morte, l'organizzazione di società massoniche. I due iniziati,sparirono soddisfattisubito di quanto avevano visto e ascoltatodopo, sparirono prima di versare la quota di adesione. Curiosamente,ma Cagliostro riuscì ad affiliare alla Massoneria un frate cappuccino, Francesco Giuseppe da San Maurizio.
 
=== Arresto, processo e condanna di Cagliostro ===