=== Prigionia e morte ===
[[File:La rocca di San Leo.JPG|thumb|left|La [[Rocca di San Leo]]]]
Dopo aver abiurato il 13 aprile [[1791]], Cagliostro venne trasferito a [[San Leo (Italia)|San Leo]], nell'[[Appennino tosco-romagnolo]], per esserviessere rinchiuso nella storica Rocca (progettata nel XV secolo da [[Francesco di Giorgio Martini]] per conto di [[Federico da Montefeltro]]). Vi arrivò il 20 aprile e l'11 settembre venne trasferito dalla già misera cella cui era stato recluso (la stanza del tesoro, ancora oggi visitabile), nella peggiore che si fosse potutadel ricavarecarcere: chiamata il ''Pozzetto'', perché priva di porta -, il detenuto fu calato da una botola del soffitto. - delleDelle dimensioni di dieci metri quadrati, era munita di una finestrella appena più larga di una [[feritoia]], con una triplice serie di sbarre da cui si potevano vedere due edifici religiosi, la [[Pieve di Santa Maria Assunta (San Leo)|Pieve di Santa Maria Assunta]] e il [[duomo di San Leo]], e, a stento, anche un fazzoletto di cielo.
ForseInizialmente perGiuseppe impietosire i carcerieri e acquisirsi la nomea di pentito, fece inizialmente mostra dimostrò grande devozione, espressa da continue preghiere e frequenti digiuni. Si diede anche a dipingereDipinse sul muro immagini religiose e ritrasse se stesso nell'atto di battersi il petto in segno di contrizione, tenendo nell'altra mano un crocefisso:, disegnò anche una [[Maria Maddalena|Maddalena]] in penitenza. Ben presto, però, iniziò a dare segni di instabilità psichica, segnata da violente ribellioni e da crisi mistiche, nella tremenda solitudine di quel buco oscuro ed umido. Il suo mondo consisteva tutto nel guardiano che dal soffitto gli calava il cibo due volte al giorno, nel tavolaccio dove stava sdraiato per quasi tutte le ore di un giorno che poco o nulla si differenziava dalla notte, nella finestrella a cui a volte si aggrappavaponeva perrimedio urlarepicchiandolo una disperazione cui era negata ogni pietàferocemente. Quando aveva di queste crisi, si materializzavano dal soffitto i guardiani, che, per riportarlo alla calma, lo pestavano a sangue.
Dalla disperazione all'ebetudine, dalla rabbia all'apatia e alle illusioni: nelNel dicembre del [[1793]] ottenne il permesso di scrivere al [[Papa]]. Nella speranza di convincerlo del suo pentimento, gli scrisse di avere visioni che gli facevano credere di essere un santo, scelto da Dio per predicare al mondo la necessità di un generale ravvedimento. Naturalmente,Non nonricevette fu preso sulalcuna seriorisposta e continuò a dipingere sul muro della sua cella immagini ora devote, ora blasfeme, secondo i diversi stati d'animo che andavano dalla speranza alla rabbia impotente.
[[File:San Leo-la cella di Cagliostro.JPG|thumb|La finestra della cella di Cagliostro.]]
Solo la morte poteva pietosamente liberarlo dal carcere. Il 23 agosto [[1795]], Cagliostro fu trovato semiparalizzato sul suo tavolaccio. Scrive il cappellano della fortezza, fra' Cristoforo da Cicerchia: «Restò in quello stato apoplettico per tre giorni, né quali sempre apparve ostinato negli errori suoi, non volendo sentir parlare né di penitenza né di confessione. Infine de' quali tre giorni Dio benedetto giustamente sdegnato contro un empio, che ne aveva arrogantemente violate le sante leggi, lo abbandonò al suo peccato ed in esso miseramente lo lasciò morire; esempio terribile per tutti coloro che si abbandonano alla intemperanza de' piaceri in questo mondo, e ai deliri della moderna [[filosofia]]. La sera del 26 fu tolto dalla sua prigione per ordine de' suoi superiori, e fu trasportato al ponente della spianata di questa fortezza di S. Leo, ed ivi fu sepolto come un infedele, indegno dei suffragi di Santa Chiesa, a cui non aveva quell'infelice voluto mai credere».
Cagliostro morì dunque il 26 agosto 1795, verso le 22.30; fu sepolto senza cassa, nella nuda terra e senza alcuna indicazione, con un fazzoletto sul volto e un sasso sotto la testa, ma del luogo si conservò memoria per qualche tempolapide. Le truppe polacche, alleate dei francesi, che nel dicembre del [[1797]] conquistarono senza incontrare resistenza la Rocca, liberando i prigionieri, scoprirono anche il cadavere, dandogli forse una più decorosa sepoltura e forse anche conservando qualche reliquia. <ref>[https://books.google.it/books?id=wpp_xNi9ImcC&pg=PA102&lpg=PA102&dq=le+reliquie+di+Cagliostro&source=bl&ots=ji6F_0BkV2&sig=ACfU3U2hDlqS6xqV3FElpSwtejcKM9jCRw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjDwOKQyuzoAhUyNOwKHRX8CdEQ6AEwD3oECAoQPg#v=onepage&q=le%20reliquie%20di%20Cagliostro&f=false ''La Civiltà cattolica'', Volume 9 - Volume 10, Parte 1 - ed. Civiltà Cattolica, 1879]</ref> Un uomo del posto, che aveva assistito da bambino alla tumulazione e alla estumulazione da parte dei mercenari, ci riporta che questi ultimi conservarono il cranio e lo usarono come coppa per bere alcolici. <!--Quest'ultimo particolare truculento e quelli precedenti del fazzoletto e del sasso derivano da una testimonianza la cui vergata scritta è conservata nella rocca di San Leo, proprio prima della cella di Cagliostro.-->
Il suo nome è diventato sinonimo di "avventuriero" e "imbroglione".<ref>''[http://www.treccani.it/vocabolario/cagliostro/ Cagliostro]'', [[Vocabolario Treccani]] on line.</ref>
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