Cagliostro: differenze tra le versioni
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Dopo una vita errabonda nelle varie corti europee, fu condannato dalla [[Chiesa cattolica]] al [[Ergastolo|carcere a vita]] per [[eresia]] e rinchiuso nella [[forte di San Leo|fortezza di San Leo]], dove morì.
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=== Origini ===
Giuseppe Balsamo nacque a [[Palermo]] il 2 giugno [[1743]], figlio di Pietro Balsamo, un venditore palermitano di stoffe, e di Felicita Bracconieri. Fu battezzato l'8 giugno 1743 con i nomi di Giuseppe, Giovanni, Battista, Vincenzo, Pietro, Antonio e Matteo.
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[[File:Cagliostro Houdon 01.jpg|thumb|Cagliostro. Busto opera di [[Jean-Antoine Houdon]] presso: [[National Gallery of Art]], Washington DC.]]
===Matrimonio===
[[File:Lorenza Feliciani.jpg|thumb|left|Lorenza Serafina Feliciani]]
Nel [[1768]], Giuseppe viene arrestato a [[Roma]] e per una rissa nella [[Locanda del Sole]], in piazza del [[Pantheon (Roma)|Pantheon]]: dopo tre giorni, è rilasciato grazie all'intervento del cardinale Orsini, di cui aveva nel frattempo conosciuto il maggiordomo, don Antonio Ovis.
Sempre nel 1768, il 21 aprile, Giuseppe si sposò nella chiesa di San Salvatore in Campo con
[[File:Casanova ritratto.jpg|thumb|upright|[[Giacomo Casanova]]]]
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La coppia continua a spostarsi in [[Belgio]], [[Germania]], [[Italia]], [[Malta]], [[Spagna]]. Infine, nel luglio [[1776]], i due tornano nuovamente a [[Londra]].
=== Attività esoteriche ===
Durante il secondo soggiorno londinese, Giusepp adottò il nome di Alessandro, Conte di Cagliostro, mentre Lorenza si rinominò Serafina, Contessa di Cagliostro. Continuò ad avere problemi con la legge a causa delle sue attività truffaldine, finché, il 12 aprile [[1777]] fu iniziato, con la moglie, in [[Massoneria]] nella loggia francofona "L'Espérance", che si riuniva in una taverna di [[Soho (Londra)|Soho]].<ref>Cfr. Reinhard Markner, Cagliostro’s Initiation: His 1777 Grand Lodge Certificate Rediscovered, in ''The Square,'' settembre 2019, p. 23. [https://www.academia.edu/40295293/Cagliostro_s_Initiation_His_1777_Grand_Lodge_Certificate_Rediscovered (PDF) Cagliostro’s Initiation: His 1777 Grand Lodge Certificate Rediscovered | Reinhard Markner - Academia.edu].</ref>
[[File:Pils Jelgava.jpg|thumb|left|upright=1.2|''Il Castello di Jelgava'', di Bartolomeo Rastrelli, 1738]]
Nei [[Paesi Bassi]], i due coniugi furono accolti a [[L'Aia]] nella loggia ''L'Indissoluble.'' Sembra che il suo lunghissimo discorso, in cui erano presenti parole in tutte le lingue europee, nessuna pronunciata correttamente, abbia avuto grande successo. Nel [[1779]] si recarono in [[Germania]] e poi in [[Curlandia]], parte dell'attuale [[Lettonia]], nella capitale Mitau, oggi [[Jelgava]]. Facendosi passare per un colonnello spagnolo, tenne riunioni in cui si spacciò per membro di una società esoterica, organizzata secondo cinque livelli di elevazione spirituale, e diede a credere di avere e di poter far avere visioni mediante l'[[idromanzia]], di poter evocare spiriti, di essere un sapiente la cui conoscenza si trovava ''In verbis, in herbis, in lapidibus'', "nelle parole, nelle erbe e nelle pietre", il motto della sua setta. Dichiarò di essere in grado di soddisfare, con un sortilegio, qualunque desiderio sessuale e di essere figlio di un angelo.
A [[San Pietroburgo]] fu diffidato dall'ambasciatore di Spagna a spacciarsi per spagnolo e un suo documento, col quale voleva attestarsi come un [[Rosacroce]], fu riconosciuto falso. Si presentava anche come [[Taumaturgia|taumaturgo]] e aveva l'accortezza di non farsi pagare dai poveri - solo dai ricchi - e se non otteneva nessuna guarigione, così da guadagnare in popolarità, fino all'ennesima denuncia. Nel maggio [[1780]], Cagliostro e Serafina giunsero a [[Varsavia]], ospiti del principe Adam Pininsky, massone e appassionato di [[alchimia]], convinto che Cagliostro fosse in grado di trasformare il [[piombo]] in [[oro]]: a questo scopo, gli affiancò il confratello massone August Moszynsky negli esperimenti di laboratorio. Questi pubblicherà nel [[1786]] un libretto sulle esperienze alchemiche condivise, riferendo come Cagliostro ottenesse l'oro dal piombo semplicemente sostituendo il recipiente contenente il piombo con un altro eguale contenente l'oro.
▲il 26 giugno [[1780|1]],[[1780|780 a una frettolopa]] ,[[1780|arten p]] per la Francia. A [[Strasburgo]], Cagliostro si finse medico: la ricetta delle sue truffaldine tisane sono arrivate sino ad oggi. Riuscì comunque a costruirsi una fama esaltando le sue millantare doti di guaritore e pubblicizzandosi come in grado di guarire qualsiasi malattia e risolvere qualunque problema.
▲== Il Rito Egizio ==
[[File:Louis René Édouard Rohan.PNG|thumb|left|upright|Il cardinale de Rohan]]
Sempre a Strasburgo, Cagliostro conobbe e frequentò il cardinale [[Louis-René-Édouard de Rohan-Guéménée|Louis René Édouard de Rohan]]. Questi, creato cardinale il 1º giugno [[1778]] da [[papa Pio VI|Pio VI]], era stato a lungo ambasciatore di Francia a [[Vienna]], dove commise una grave ''gaffe'' diplomatica descrivendo l'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]] come un'insopportabile ipocrita in una lettera inviata al [[Duca di Aiguillon|duca d'Aiguillon]]. Così, quando [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] e Maria Antonietta salirono sul trono francese, nel [[1774]],
Il cardinale, che passava buona parte dell'anno a [[Strasburgo]], avendo saputo della presenza in città di Cagliostro, lo invitò a palazzo e ne fu conquistato. Appassionato di alchimia, credette di ravvisare in Cagliostro un maestro; ritenendolo un infallibile medico, lo condusse con sé a [[Parigi]] perché si prendesse cura del cugino, il maresciallo Charles de Rohan, il quale, comunque, guarì senza dover ricorrere alle sue medicine.
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Giunti a Parigi il 30 gennaio [[1785]], prendono un alloggio nel Palais Royal, di proprietà del duca [[Luigi Filippo II di Borbone-Orléans]] ([[1747]]-[[1793]]), Gran Maestro della Massoneria francese e futuro Filippo Egalité, Cagliostro fonda in fretta due Logge, una per gli uomini e l'altra per le donne, entrambe frequentate da aristocratici.
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[[File:Marie Antoinette Adult9.jpg|thumb|upright|Maria Antonietta nel 1786
È in questo periodo che viene coinvolto nella vicenda nota come lo [[scandalo della collana]]: nel [[1774]] il gioielliere di corte Boehmer aveva realizzato una elaboratissima collana di diamanti, del valore di 1.600.000 ''[[livre]]s'' - pari a circa 500 [[Chilogrammo|kg]] d'[[oro]] - che offri alla regina [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]], che rifiutò l'acquisto. Due avventurieri, i millantatori conte e [[Jeanne de Saint-Rémy de Valois|contessa De la Motte]], organizzarono allora una truffa ai danni del cardinale de Rohan, facendogli credere che in realtà Maria Antonietta desiderasse acquistare la collana. Il cardinale era avversato dalla regina a causa della gaffe da lui commessa nei confronti di Maria Teresa d'Austria, sua madre, e si convinse che tramite la collana avrebbe potuto riconquistare l'amicizia di Maria Antonietta. La coppia convinse il cardinale a farsi garante presso il gioielliere per conto della regina.
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Fu difeso dai migliori avvocati di Parigi, uno dei quali lo aiutò a scrivere in francese la sua autobiografia, il ''Memoriale''. Il 31 maggio [[1786]] il Parlamento di Parigi riconobbe l'innocenza della coppia, insieme con quella del cardinale, ma una ''lettre de cachet'' del re ordinò loro di lasciare Parigi entro otto giorni e la Francia entro venti; e così, il 19 giugno, Lorenza e Giuseppe s'imbarcarono da [[Boulogne-sur-Mer|Boulogne]] per [[Dover]] ([[Inghilterra]]).
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[[File:CH Biel Altstadt-2.JPG|thumb|left|upright|Il Castello di Bienne]]
Il primo novembre [[1786]], a Londra, Cagliostro fu ricevuto in visita nella [[Loggia massonica|Loggia]] "Antiquity", ma dovette affrontare la campagna scatenata contro di lui dal ''Courrier de l'Europe'', un giornale controllato dal governo francese, che espose il suo passato. Cagliostro, nel novembre 1786, rispose con la ''Lettera del conte di Cagliostro al popolo inglese per servire in seguito alle sue memorie'' in cui ammetteva: «Non sono conte, né marchese, né capitano. La mia vera qualifica è inferiore o superiore a quelle che mi sono state date? È ciò che forse un giorno il pubblico saprà! Intanto, non mi si può rimproverare d'aver fatto quel che fanno i viaggiatori che vogliono mantenere l'anonimato. Gli stessi motivi che mi hanno indotto ad attribuirmi vari titoli, mi hanno condotto a cambiare più volte il mio nome [...] Nessun registro di polizia, nessuna testimonianza, nessuna inchiesta della polizia della Bastiglia, nessun rapporto informativo, nessuna prova hanno potuto stabilire che io sia quel Balsamo! Nego di essere Balsamo!».
Non serve a riconquistare il favore e Cagliostro viene isolato: lasciata Londra per [[Hammersmith]] nel marzo del [[1787]], dà lezioni di alchimia, ma ormai la sua aura è sfumata: un suo allievo sostituisce, a sua insaputa, il
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Nello stesso periodo in cui Balsamo era in Inghilterra, [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], nel suo lungo viaggio in [[Italia]], il 2 aprile 1787 sbarcava a [[Palermo]] proveniente da [[Napoli]]; curioso di raccogliere notizie di prima mano sulle origini del famosissimo avventuriero, contattò il barone Antonio Vivona, rappresentante legale della Francia in Sicilia, dal quale prese visione dell'albero genealogico della famiglia Balsamo che dimostrava l'identità di Cagliostro e Giuseppe Balsamo. Questi aveva adottato il cognome da sposata della sua madrina di battesimo, sorella della nonna materna, coniugata con il messinese Giuseppe Cagliostro<ref name=goethe>Johann Wolfgang Goethe, ''Viaggio in Italia'', De Agostini, Novara, 1982, pp. 182-183</ref>.
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Goethe non li rivide più ma mandò poi, di sua tasca, la somma richiesta dalla sorella, 14 [[oncia (unità di misura)|once]] d'[[oro]]<ref>Goethe, ''cit.'', pp. 189-190</ref>, e pubblicò un ritratto di Balsamo nell'opera ''Der Grosskophta''.
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Il 5 aprile [[1787]], senza la moglie, raggiunge [[Bienne]], in [[Svizzera]]. Mentre è ospite del banchiere Sarasin, Lorenza, rimasta a Londra per liquidare i beni lì posseduti, viene avvicinata dal giornalista del ''Courrier de l'Europe'', al quale raccontò i maltrattamenti subiti dal marito e della sua proibizione di farle professare la fede cattolica. Una volta raggiunto Cagliostro in Svizzera, Lorenza ritrattò tutto pubblicamente, ma riconfermò in una lettera spedita ai genitori, a Roma, lettera che verrà mostrata come prova a carico di Cagliostro durante il processo.
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Avvicinato da due spie dello Stato Pontificio, Matteo Berardi e Carlo Antonini, che gli chiesero di accoglierli nella Massoneria, Cagliostro, senza sospettare nulla, fece loro compiere le cerimonie iniziatiche, violando così la norma dello Stato pontificio che vietava, pena la morte, l'organizzazione di società massoniche. I due sparirono subito dopo, ma Cagliostro riuscì ad affiliare alla Massoneria un frate cappuccino, Francesco Giuseppe da San Maurizio.
=== Processo e condanna ===
[[File:Castel santangelo Tevere.jpg|thumb|left|Castel Sant'Angelo]]
In settembre, Lorenza denunciò Cagliostro al parroco di Santa Caterina della Rota, e la denuncia venne trasmessa il 5 dicembre all'[[Inquisizione]]: all'ultimo momento, Lorenza si era rifiutata di firmarla, ma venne ugualmente acquisita e si aggiunse a quelle del 27 novembre a nome del padre di Lorenza, Giuseppe Feliciani, e della spia Carlo Antonini. Il 27 dicembre 1789, a seguito di una riunione cardinalizia cui presenziò [[Papa Pio VI]] e il Segretario di Stato, Cagliostro, la moglie e fra' Giuseppe furono arrestati.
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Il cappuccino Francesco Giuseppe di San Maurizio fu condannato a dieci anni, da scontare nel suo convento dell'Ara Coeli; Lorenza, la cui testimonianza fu determinante per la condanna di Cagliostro, venne assolta: tuttavia, scelse di passare i successivi quindici anni nel convento di Sant'Apollonia. Dal [[1806]] fu la portinaia del Collegio Germanico di piazza Sant'Apollinare, dove morì d'infarto l'11 maggio [[1810]].
=== Prigionia e morte ===
[[File:La rocca di San Leo.JPG|thumb|left|La [[Rocca di San Leo]]]]
Dopo aver abiurato il 13 aprile [[1791]], Cagliostro venne trasferito a [[San Leo (Italia)|San Leo]], nell'[[Appennino tosco-romagnolo]], per essere rinchiuso nella storica Rocca (progettata nel XV secolo da [[Francesco di Giorgio Martini]] per conto di [[Federico da Montefeltro]]). Vi arrivò il 20 aprile e l'11 settembre venne trasferito dalla cella cui era stato recluso (la stanza del tesoro, ancora oggi visitabile), nella peggiore del carcere: chiamata il ''Pozzetto'', perché priva di porta, il detenuto fu calato da una botola del soffitto. Delle dimensioni di dieci metri quadrati, era munita di una finestrella appena più larga di una [[feritoia]], con una triplice serie di sbarre da cui si potevano vedere due edifici religiosi, la [[Pieve di Santa Maria Assunta (San Leo)|Pieve di Santa Maria Assunta]] e il [[duomo di San Leo]].
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== Voci correlate ==
* [[Affare della collana]]
*[[Libertino (sociologia)]]▼
* [[Marc Bédarride]]
▲* [[Libertino (sociologia)]]
* [[Massoneria]]
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