Walter Nones: differenze tra le versioni

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In una delle sue spedizioni, nel 2008 sul [[Nanga Parbat]] in [[Pakistan]], assistette alla morte del compagno di cordata [[Karl Unterkircher]]<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/07/17/himalaya-precipita-il-re-dell-alpinismo-la.html|titolo=Himalaya, precipita il re dell'alpinismo la montagna del diavolo uccide ancora|accesso=3 gennaio 2012}}</ref>. La spedizione fu poi seguita da un libro, scritto assieme all'altro compagno di cordata [[Simon Kehrer]], dal titolo "''È la montagna che chiama''".
 
La successiva spedizione di Walter fu sul [[Cho Oyu]], nel tentativo di aprire una nuova via sul versante sud ovest insieme a Giovanni Macaluso e Manuel Nocker. In questa occasione alla quota di circa 7000 metri perse la vita probabilmente a causa delle improvvise forti raffiche di vento mentre si accingeva a preparasiprepararsi per la salita. La ricostruzione dell'incidente non può essere fatta con precisione perché al momento dell'incidente l'alpinista era solo. I compagni di cordata si erano fermati al campo più basso per alcuni problemi di acclimatazione. Walter, in condizioni fisiche migliori, aveva deciso di attrezzare il campo più alto da solo.<ref>{{cita web|url= http://www.ladige.it/news-2008_lay_notizia_01-4-82420?id_cat=4&id_news=82420|titolo=Walter Nones muore in Himalaya|sito=[[l'Adige]].it|accesso=11 febbraio 2022|urlarchivio=https://archive.fo/wcD8 |dataarchivio=3 agosto 2012|urlmorto=sì}}</ref>
 
Tra le vie alpinistiche da lui realizzate si possono ricordare: