Linea Gustav: differenze tra le versioni

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[[File:Loyal Edmonton Regiment infantry and Three Rivers Regiment Sherman tanks advancing in Ortona December 1943.jpg|thumb|Corso Vittorio Emanuele di Ortona, durante i cannoneggiamenti alleati del 1943]]
I tedeschi individuarono nove linee d’arresto provvisorie su cui poter guadagnare il maggior tempo possibile per poi arretrare su una decima, ampio dispositivo più fortificato e più difendibile da un punto di vista morfologico, la cosiddetta Linea Gustav o Bernhard che si estendeva, per diversi chilometri anche in profondità, da Gaeta ad Ortona. Nella sua parte più avanzata a nord del fiume Sangro, i Britannici la soprannominarono Linea del Sangro, mentre i tedeschi Linea Sigfrido. Nel settore affidato al LXXVI Panzerkorps lungo la costa adriatica, il generale Traugott Herr, con a disposizione solo la 16ª Divisione Panzer e la 1ª Divisione Paracadutisti, mise in atto concretamente la tattica voluta dal generale Kesselring, disponendo i propri piani per attestarsi il più a lungo possibile su tre posizioni ritardatrici prima di arretrare sulla Gustav-Bernhard: la prima linea difensiva era denominata Barbara e correva da San Salvo fino a [[Colli a Volturno]] passando per Lentella e Celenza. La parte orientale correva a ridosso del fiume Trigno e si estendeva in profondità su una seconda linea ritardatrice facente sempre parte della Linea Barbara, che partiva da Vasto e passava per Cupello, Furci e Carunchio. La terza, seppur appartenente al dispositivo della Gustav-Bernhard, era conosciuta come Linea avanzata del Sangro e partiva a sud di Fossacesia e Mozzagrogna per poi passare nell’entroterra a Roccascalegna, Torricella, Gamberale e Castel di Sangro.<ref>S. Malatesta, ''La Tigre sulla Linea Gustav. 1943 - le battaglie dell'8ª Divisione indiana dal fiume Sangro a Ortona'', Menabò, 2020, pp. 49-53</ref>
 
I tedeschi, ritiratisi alla fine dell'ottobre 1943 dalla linea sul fiume Trigno presso [[Vasto]], incalzati dall'VIII Armata del generale [[Bernard Law Montgomery]], fecero saltare in aria i ponti sul Sangro, e rastrellarono civili nei paesi attorno [[Lanciano]] per le opere di fortificazione. Solo dopo 2 settimane, a causa delle avverse condizioni meteorologiche e di errati bombardamenti su [[Fossacesia]], [[Mozzagrogna]] e Lanciano, gli alleati ricostruiscono i ponti e superarono il Sangro, lanciando le offensive verso Lanciano, principale obiettivo militare.
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Le operazioni dei canadesi e neozelandesi, dispiegati da Montgomery per attaccare i tedeschi a Ortona, nella [[campagna del fiume Moro]] nei primi di dicembre del '43, durarono fino alla fine dell'anno, senza successo per la conquista di Orsogna e Guardiagrele.
 
I tedeschi avevano ricevuto ordine da Hitler di non abbandonare assolutamente la città di Ortona, considerata punto strategico di alta importanza per il mare, e così gli abitanti furono sfollati nelle campagne, e il centro minato e preparato per accogliere con trappole varie gli alleati canadesi. Gli anglo-canadesi, comandati dal generale Vokes, mandato da Montgomery, attaccarono da contrada San Donato, arrivando a piazza di Porta Caldari, penetrando infine al centro, via il corso Vittorio Emanuele, fino alla piazza della cattedrale. Per i combattimenti in ogni vicolo corpo a corpo, e per la difficoltosa conquista della città, quasi rasa al suolo, Ortona fu giudicata come una "Piccola Stalingrado". Anche il comune di [[Orsogna]] subì bombardamenti gravissimi nel dicembre del '43,<ref>in S. Malatesta, ''Orsogna 1943. Le battaglie per la Linea Gustav nella “Cassino dell’Adriatico”'', Menabò, Ortona, 2016, pag. 16, 92, 95, 110</ref>, durante una campagna militare dei neozelandesi. Tuttavia prima del 1944, Orsogna non riuscì ad essere conquistata, a causa dell'orografia del terreno, della cattiva preparazione militare, e dal fatto che i tedeschi occupavano i punti maggiormente strategici.
 
Nel dicembre del [[1943]] fino al giugno dell'anno successivo, la piana della Marrucina (tra Orsogna e Ortona), verrà bombardata dagli Americani e dai tedeschi in ritirata, che mineranno ogni paese con razzie e uccisioni, onde rallentare l'avanzata alleata. I primi centri ad essere distrutti sono Orsogna e Poggiofiorito, con la vicina Crecchio (dove il 9 settembre si era nascosto il re [[Vittorio Emanuele III]] nel castello. Orsogna verrà liberata solo nel giugno dell'anno 1944, come detto, con grandi perdite e distruzione quasi totale del paese.