Celenza sul Trigno: differenze tra le versioni

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Il territorio fu occupato sin dall'[[epoca romana]] come testimoniano un cippo militare ed alcune monete ritrovate nella zona.
La fondazione del paese, tuttavia, viene fatta risalire tra il [[IX secolo|IX]] ed il [[X secolo]]. In epoca feudale fu feudo di [[Odorisio di Sinibaldo]] dal [[1272]] mentre fu della giurisdizione della [[diocesi di Trivento]]. Nel [[1451]] passo a [[Marino Caracciolo]] come [[dote]] della moglie [[Maria di Sangro]]. Nel [[1464]] fu ceduto da [[Ferrante d'Aragona|Re Ferrante]] a [[Marino lo Scappuccino]]. Alla morte dell'ultima Caracciolo, [[Cosima Caracciolo]], passò a suo figlio [[Carlo Cesare d'Avalos]]. Durante la [[seconda guerra mondiale]] fu ricostruito in seguito.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.trignosinelloturismo.it/sezioni/Celenza%20sul%20Trigno/default.asp?Pag_ID=76 cenni storici] |data=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
 
=== Simboli ===
Lo stemma e il gonfalone del comune di Celenza sul Trigno sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2003.<ref>{{Cita web|url=https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/emblemi/2003/comuni/Celenza.html|titolo=Celenza sul Trigno (Chieti) D.P.R. 06.10.2003 concessione di stemma e gonfalone|accesso=2022-06-22}}</ref>
{{citazione|Stemma d'argento, alla fascia diminuita e ondata, di azzurro, attraversata dal leone, di rosso, afferrante con la zampa anteriore destra la lettera maiuscola C, rivoltata, di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di bianco.
 
=== Onorificenze ===