Fiat C.R.30: differenze tra le versioni

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Nel 1930, per via delle pressioni dell'allora Sottosegretario di Stato per l'Aeronautica [[Italo Balbo]]<ref>{{Cita|Sgarlato 2019|p. 12}}.</ref>, fu progettato il Fiat C.R.30, un "supercaccia" dotato di un nuovo e potente motore, il [[Fiat A.30|FIAT A.30RA]] e tecnologicamente superiore ai caccia precedenti, rappresentati dal [[Fiat C.R.20]].
 
L'ufficio tecnico della Fiat Aviazione, diretto dall'ingegner Celestino Rosatelli che ne curò direttamente il [[progetto]], iniziò a sviluppare il nuovo modello, indicato dall'azienda come C.R.30, che riproponeva l'impostazione classica per l'epoca, monomotore, monoposto e biplano. Sottoposto il progetto di massima alla commissione del [[Ministero dell'Aeronauticaaeronautica]], in data 7 febbraio 1931 fu emesso un ordine di fornitura per tre [[Prototipo|prototipi]] da avviare a prove di valutazione.
 
Il primo e il secondo prototipo volarono rispettivamente il 5 marzo e il 13 maggio 1932<ref group=N>Alcune fonti riportano come anno di primo volo il 1931.</ref>, mentre il terzo volò il 20 maggio dello stesso anno. Fra il 1932 e il 1933 questi esemplari parteciparono a numerose gare ed eventi internazionali ottenendo ottimi risultati, tra queste l'edizione del meeting internazionale aereo di Zurigo del 26 e 27 maggio 1932 dove il velivolo pilotato dall'allora maggiore [[Guglielmo Cassinelli]] riuscì a registrare una velocità massima di 343 [[chilometro orario|km/h]] su un circuito di 195 [[Chilometro|km]]<ref>{{Cita|Schlegel 1937|p. 447}}.</ref>.