Giulio Bertoni: differenze tra le versioni

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Nel [[1905]] ottenne la libera docenza di [[filologia romanza]] all'Università di Torino, ma lo stesso anno venne chiamato ad insegnare la medesima disciplina dall'[[Università di Friburgo]] in [[Svizzera]], prima come professore straordinario e poi ([[1909]]) ordinario. Fu un periodo molto fecondo: a Friburgo produsse circa 700 titoli, tra articoli, edizioni di testi e studi teorici e critici.
 
Tornò ancora, nel [[1921]] all'[[Università di Torino]] per poi spostarsi definitivamente, nel [[1928]], alla [[Università La Sapienza|Sapienza di Roma]], dove successe nell'insegnamento a [[Cesare De Lollis]]. Sotto la sua guida il dipartimento di studi romanzi dell'ateneo romano divenne un punto di eccellenza per gli studi del settore<ref>Anche se «i frutti per l'iberistica appaiono sostanzialmente modesti», «Negli anni tra le due guerre la scuola di filologia romanza di maggiore risonanza è quella romana di Giulio Bertoni», {{cita pubblicazione|url = http://cvc.cervantes.es/literatura/aispi/pdf/05/05_031.pdf|autore = [[Alberto Varvaro]]|titolo = Ispanismo e filologia romanza|pubblicazione = L'apporto italiano alla tradizione di studi ispanici. Nel ricordo di Carmelo Samonà. Associazione Ispanisti Italiani, Atti del Congresso, Napoli, 30 e 31 gennaio, 1º febbraio 1992|città = Roma|editore = Instituto Cervantes|anno = 1993|p=38|accesso = 22 maggio 2017}}</ref>.
 
Cresciuto in ambito [[positivismo|positivistico]], fece proprie nell'età della maturità le teorie [[idealismo|idealistiche]].
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Dal [[1930]] al [[1932]] ricoprì la carica di presidente della [[Société de linguistique romane]] (dopo F. Brunot 1924-28, e K. Jaberg 1928-30) e come tale diresse la prestigiosa ''Révue de Linguistique Romane''<ref>{{cita pubblicazione|url = http://cvc.cervantes.es/lengua/thesaurus/pdf/32/TH_32_002_223_0.pdf|autore = Manuel Alvar Ezquerra|titolo = El XV Congreso Internacional de Linguistica y Filologia Romanicas de la Société de linguistique romane|pubblicazione = THESAURUS|volume = XXXII|numero = 2|anno = 1977|p=436|accesso = 22 maggio 2017}}</ref>. Nel [[1932]], sempre durante la sua presidenza, diresse i lavori del III Congresso internazionale di filologia romanza, che per sua volontà si tenne a Roma, sul Campidoglio<ref>{{cita libro|curatore = [[Alberto Varvaro]]|titolo = XIV Congresso internazionale di linguistica e filologia romanza. Napoli, 15-20 aprile 1974. Atti|città = Napoli - Amsterdam|editore = G. Macchiaroli - J. Benjamins Publishing Company|anno = 1978|p=20}}</ref>.
 
Dal [[1935]] fu socio nazionale dell'[[Accademia dei Lincei]]. Membro di numerose altre accademie in [[Italia]]<ref>Della [[Accademia della Crusca|Crusca]]; delle [[Accademia delle Scienze di Torino|Scienze di Torino]]; di [[Accademia nazionale di scienze, lettere e arti (Modena)|Scienze Lettere e Arti di Modena]]; di [[Accademia lucchese di scienze, lettere e arti|Lucca]]; di [[Accademia degli Intronati|Siena]] ecc. e delle [[Deputazioni di Storia Patria|Regie Deputazioni di Storia Patria]] per la Romagna in Bologna e di Storia Patria in Modena (1917), di Ferrara, dell'[[Arcadia (accademia)|Arcadia]]. Cfr. «Annuario della Reale accademia d'Italia», XIV (1941-1942), p. 17.</ref> e all'estero<ref>Della Société de Linguistique di Parigi e della Société internationale des Langues romanes. Membro onorario dell'American Association of Teachers of Italian (Michigan). Membro corrispondente dell'Académie di Avignone, dell'[[Accademia polacca della cultura|Accademia polacca (Varsavia)]]; della [[Accademia sassone delle scienze|Sächsische Akademie der Wissenschaften di Lipsia]]; dell'[[Accademia reale di scienze, lettere e belle arti del Belgio|Académie Royale]] del Belgio]] e dell'Accademia del Lussemburgo. Socio della Société d'Histoire di Friburgo. Cfr. «Annuario della Reale accademia d'Italia», XIV (1941-1942), p. 17.</ref>, gli furono conferiti diversi [[Laurea honoris causa|dottorati ''honoris causa'']]<ref>Dottore ''h. c.'' delle Università di Wilno, di Cernautz, di Strasburgo e di Sofia. Cfr. «Annuario della Reale accademia d'Italia», XIV (1941-1942), p. 17.</ref>. Fu insignito anche della [[Stella al merito della scuola|Stella d'oro al merito della scuola]].
 
Come [[accademico]] prima (dal 29 marzo [[1932]]) e poi come presidente dell'[[Accademia d'Italia]], diresse gli sforzi suoi e dell'Accademia sul problema dell'ortofonia e dell'ortografia dell'[[Lingua italiana|italiano]], indirizzandola verso la lessicografia. Tuttavia il ''Vocabolario della lingua italiana'' in cinque volumi che ne risultò, i cui lavori erano iniziati nel [[1935]] e si erano conclusi nel [[1941]], non fu pubblicato che in parte (A-C) a causa della sua morte prima ([[1942]]), e della soppressione dell'Accademia poi. Stessa sorte toccò a un ''Dizionario di aeronautica'', pronto per la stampa nel 1941, ma tuttora inedito. Il progetto di Bertoni, [[Ugo Ojetti]] e [[Alfredo Schiaffini]] per un ''Vocabolario etimologico italiano'' invece, avviato nell'assemblea del 22 gennaio del 1939, non poté essere terminato nemmeno per i lavori preparatori.